Nada Canacci – Art Shopping Paris 2018

Nada Canacci 

Art Shopping Paris

19 – 21 ottobre 2018

Parigi – Carrousel du Louvre

Stand D89 e D90

Il Melograno Art Gallery

 

 

Nada Canacci  non usa dare titoli ai suoi lavori.

Questa totale assenza di una guida alla comprensione è un preziosa spinta alla curiosità ed un invito al pubblico a  guardare con maggiore attenzione per poter trovare una possibile via d’interpretazione.

E’ anche una maggiore libertà dell’artista, sia nel momento creativo, sia a posteriori, il potersi sottrarre all’obbligo di consegnare al pubblico una univocità di approccio, cosa che nel caso particolare di queste opere informali non può che costituire un limite.

Sono complesse composizioni, libere da schemi, nelle quali il colore fluttua libero, assume forme, si schiarisce, incupisce, si deforma, si  illumina  per spengersi od infiammarsi, si raccoglie in caverne tortuose o si espande in lagune accoglienti.

Consapevole della complessità dei meccanismi di percezione dei colori, e dei diversi approcci interpretativi, che partendo dall’ipotesi di un significato intrinseco e primitivo insito in ciascuno di essi o di una semantica universale ed oggettiva arriva alla coscienza della enorme ed enigmatica ricchezza  di concetti racchiusa in essi, Nada Canacci ci  lascia liberi.

Davanti alle sue tele, ancora palpitanti della forza del gesto che le ha generate, siamo soli e liberi di scegliere la via per raccogliere senza vincoli la trasmissione di pensiero e di energia: possiamo usare un approccio filosofico, matematico, neurologico, antropologico, o semplicemente istintivo e primordiale e abbandonarci senza riserve ad aderire alla bellezza e alla magia che sprigionano.

© Maria Teresa Majoli

 

Nada Canacci usually doesn’t give titles to her works.

This total absence of a guide to the understanding is a precious push to the curiosity and an invitation to the public to look with great attention to find a key to interpretation.

It is also a great liberty of the artist, both in the creative moment, both after, to subtract herself to the obligation to deliver only one key of approach, that in the particular case of these informal works can constitute only a limit.

Compositions are complex, free from schemes, in which the color fluctuates free, it assumes forms, it clears, it darkens, it deforms, it illuminates to go off or to burst into flames, it’s picked up in tortuous caverns or it expands in pleasant lagoons.

Aware of the complexity of the mechanisms of perception of the colors, and of the enormous wealth and enigmatic of concepts contained in them, Nada Canacci allows us to be free.

In front of her canvas, still throbbing of the strength of the gesture that has produced it, we are alone and free to choose the way to pick up unconstrained the transmission of thought and energy: we can use a philosophical approach, mathematical, neurological, anthropological, or simply instinctive and primordial to taste the beauty and the magic that emit.