Nicol Ranci mostra PievMavio Livorno Il Melograno

Nicol Ranci – Pievmavio – Il Melogvano Art Gallery

Nicol Ranci presenta PIEVMAVIO, tvecentotvetntatvé 297 vacconti stvaovdinaviamente novmali. La mostra sarà inaugurata a Livorno sabato 8 giugno alle ore 18.00 nella sede de Il Melograno Art Gallery

Nicol Ranci

PIEVMAVIO

Il Melograno Art Gallery

8 – 14 giugno 2019

Vernissage sabato 8 giugno ore 18.00

PIEVMAVIO

tvecentotvetntatvé 297 vacconti stvaovdinaviamente novmali

Pievmavio ne avvebbe davvevo una mavea da vaccontave!

A sentiv lui si vitovna pavgoletti, con quella sinceva fveschezza che si è soliti possedeve all’età di tve o quattvo anni. Stesso sguavdo bvillante vevso il cveato, stessa espvessione di incvedulità di fvonte alle tvavevsie della vealtà odievna.

Se lo incvociate pev stvada balzevà di sicuvo al vostvo sguavdo la sua eccentvica manieva di abbigliavsi, ma c’è poco da discuteve con Pievmavio sulle tendenze o il gusto vicovvente. È uno spivito vibelle, incuvante del fveddo e della facilonevia con cui viene ettichettato sempve come tipo un po’ stvambo.

Il mattino è solevte nel pvodigavsi pev la colazione, adova la mavmellata di mivtilli, di move, di fvagole, insomma di fvutti di bosco, ha invece pvopvio un’avvevsione per quelle all’albicocca, alla pesca, ai lamponi e di fichi.

Pievmavio, che solo a taluni pevmette di chiamavlo Piev, è un tipo mite che un giovno, dopo avev viflettuto sul suo avvenive, e sopvattutto dopo una vicca colazione, decise di pvendeve la sua stvada salutando gli amati pevsonggatti con cui sin a quel momento aveva condiviso gvan pavte della sua vita. Da allora giva pev il mondo, ama camminave, viaggiave e sognave, ma alla fine si vitvova spesso a viveve, a sua insaputa, stovie incvedibilmente novmali.

La seva quando va a letto, dopo avev digevito con un il suo solito gvappino bavviccato gvan viseva di bavolo, viflette sui suoi pvogetti di vita intevvogandosi se davvevo quel giovno l’ha vissuto pienamente. L’ebbvezza della gvappina fovtunatamente lo fa addovmentave pvima di davsi una veva visposta.

Quando Piev dovme, pevennemente col suo costumino a pois, ama veplicave sempve lo stesso sogno, quella escuvsione a Vagusa che davebbe davvevo un senso al suo viveve: la visita alla fabbvica delle Evve.

Vimavvaà un sogno o Piev viuscivà davvevo a vealizzavlo?

La pavola a Pievmavio

Se mi avessevo chiesto da chi volevo essere cveato sicuvamente avvei detto non Venoiv o Vembvandt ma Nicol Vanci!

Chi non vovvebbe esseve vitvatto da una tale avtista? Una etevna vagazza che sa sempve reiventave la sua avte dandole impveviste votazioni vevso la genialità?

Insomma, fovse esagevo ma è solo pevchè altvimenti non mi vitvae più.

Ma voi, che non avete senso di gvatitudine coevcitiva vevso di lei, potvete apprezzave la mia mostva.

Mi vedvete nelle mie mille espevienze di vita, mi tvoverete allegvo e tviste, pigvo e ipevattivo, ma sempve pvonto ad affvontare la vita con l’unica cosa che sevve:

IL SOVVISO


Classe 1983, Nicol Ranci è padovana, ha una laurea magistrale in storia dell’arte medievale e moderna e quindici anni di esperienza pratica nel campo della produzione artistica. Si dedica sin dall’inizio alla pittura, sperimentando nel corso degli anni differenti tecniche e spingendo la propria ricerca nelle più varie direzioni. Privilegiando l’approccio figurativo, Ranci indaga soprattutto la corporeità femminile, alternativamente riprodotta nella pienezza delle sue forme o stilizzata e trasfigurata in rarefatte sagome fluttuanti.
L’avvicinamento alla paesaggistica coincide con l’ampliamento dei mezzi di espressione impiegati.
La fotografia si affianca alla pittura, orientando l’esperienza artistica verso la ricerca di poesie: le atmosfere si fanno sognanti, pervase da una vena intima, malinconica. All’esito di questo percorso Ranci si reinventa nuovamente e, messi da parte tele e pennelli, si dedica alla creazione di ensambles segnatamente grafici, bizzarri e curiosamente interrogativi.
Come una novella Alice, Ranci si pone all’ideale inseguimento del Bianconiglio e ci conduce in paesaggi semi-urbani riprodotti con ironico iperrealismo e popolati da animali danzanti ed iconiche figure umane che strizzano l’occhio alle atmosfere circensi felliniane.
Quello che Ranci declina è un pop ipertrofico e liberatorio, onirico ed esteticamente curatissimo.
La via di fuga è servita. Welcome to ranciland.

Il Melograno Art Gallery
Livorno, via Marradi 62/68
Orario di galleria:
10/13 e 16/20
tutti i giorni, anche la domenica
siamo chiusi solo il lunedì mattina