TONI VENZO – MARCO MARTALAR – 4444 Acqua e Fuoco

 

4444 ACQUA E FUOCO

TONI VENZO MARCO MARTALAR

Dal 22 gennaio al 1° aprile 2019

Palazzo Ferro Fini

Dal 25 gennaio al 1° aprile 2019

Museo Ca’ Rezzonico

Per la prima volta due importanti istituzioni quali il Consiglio Regionale del Veneto e la Fondazione Musei Civici di Venezia hanno voluto ospitare in contemporanea la mostra di Toni Venzo e Marco Martalar, con il loro progetto “4444 Acqua e Fuoco”, visitabile a Venezia a Palazzo Ferro Fini dal 22 gennaio, ed al Museo Ca’Rezzonico dal 25 gennaio 2019.

Sono molte le suggestioni che questa mostra offre in un momento in cui la forza della Natura ha messo a dura prova le nostre montagne, i nostri boschi e chi in montagna vive e lavora. Montagne che, per altro, come dimostrano Toni Venzo e Marco Martalar, sono capaci di produrre cultura e dalla cultura trovare la forza e la volontà di rinascere.

4444 Acqua e Fuoco” è scultura, arte contemporanea, storia, antica ed attuale, legame con le proprie radici e con la propria terra: l’Altopiano dei Sette Comuni e la Valle del Brenta, luoghi dell’entroterra veneziano. “4444 Acqua e Fuoco” ci parla del “viaggio” dell’albero che dalle foreste dell’Altopiano, scendeva dalla “Calà del Sasso” e, attraverso lo scorrere del fiume Brenta, raggiungeva la laguna e la Città di Venezia.

4444 è il numero degli scalini della “Calà del Sasso”, la gradinata naturale più lunga d’Italia, che unisce da tempi remoti i due territori ed è intesa, nel progetto, come una connessione simbolica.

Nelle opere dei due artisti si evidenzia con forza un diverso e personale modo di interpretare la materia, che viene espresso nella contrapposizione degli elementi “Acqua” e “Fuoco”.

Questa mostra, nata nell’Altipiano dei Sette Comuni, passata per Bassano, prima di giungere qui a Venezia, ci parla anche della nostra storia, di antichi mestieri, di una identità, in omaggio alla montagna veneta, ai suoi boschi e alla sua gente.

Nelle sale di Ca’Rezzonico e di Palazzo Ferro Fini, le sculture contemporanee di Venzo e Martalar, dalle forme astratte ed essenziali, in un gioco di volumi e lavorazione della materia lignea, abitano spazi antichi, intrattenendosi in un dialogo fatto di storia e messaggi di un tempo passato che ha dato humus e nutrimento ad uno spirito creativo anche oggi presente.

La contrapposizione tra arte antica e contemporanea è stimolo di riflessione sul legame che pone le basi della naturale evoluzione della creazione artistica.

Gli artisti

Marco Martalar, appartenente all’antica etnia del popolo cimbro, ancora oggi presente nelle zone dell’altopiano, scolpisce con la forza, l’energia e l’atmosfera misteriosa dei miti e delle leggende che appartengono ai boschi, dona al fuoco le sue opere, quasi come se, attraverso un rito pagano, le stesse potessero acquistare una nuova vitalità.

Toni Venzo vive dove scorre il fiume Brenta: un fiume che attraversa una profonda valle tra cime e boschi e raggiunge poi l’apertura del mare nel litorale veneziano. Lo scorrere dell’acqua, armonioso e lento, è presente nelle linee fluide delle sue creazioni che, con eleganti vibrazioni, si confondono con le forme del fiume.