Visioni di donna – CreArte Studio – Oderzo

Visioni di donna

Ramona Zordini
Jolanda Spagno
Vanessa Longo
Katerina Belkina
César Meneghetti
Seung Hwan Oh

 

 

 

CreArte Studio

Oderzo [TV]

11 marzo– 3 aprile 2018

opening event: Saturday 10 March, h. 19.00

 


Visioni di donna è un viaggio attraverso le opere di diversi artisti che hanno indagato l’immagine ed il ritratto femminile per esprimere la propria visione di sé e del mondo.

Secondo Hegel la coscienza individuale è intimamente legata alla percezione dell’altro. Il pensiero, l’essenza profonda di ciascuno di noi, è specchio del mondo, frutto delle interazioni dialettiche con la società e con l’ambiente esterno.
L’essenza dell’esistenza è però inafferrabile – direbbe Heidegger. Se immaginiamo la nostra coscienza come uno specchio della realtà dobbiamo immaginarlo come distorto, contraddittorio, mutevole, mosso dal fluire del tempo, sfuggente ad ogni definizione.

Sono così i ritratti di Jolanda Spagno: impalpabili e mutevoli, distorti dal movimento della luce e dell’osservatore. Dal fluire delle immagini, di volta in volta diverse, sorge una percezione dinamica dell’identità. Entriamo in una dimensione percettiva surreale, onirica.

In questo mondo di sotto, una dimensione parallela, troviamo creature dell’inconscio: le immagini di Vanessa Longo. Le sue figure sono in equilibrio dinamico, danzano o galleggiano su campi di colore che sono emozioni, stati d’animo. Immagini di sé in cui una sottile foglia di rame è una corazza che definisce e protegge la propria intima fragilità.

Le opere di Ramona Zordini prendono forma nella lotta e nella dinamica dei corpi che escono dall’acqua. Il rapporto tra emerso e sommerso ancora ci riporta in quella zona di frontiera tra dentro e fuori, sopra e sotto, colore e forma. Ramona Zordini, intitolando la serie Changing Time, ci fornisce un’ulteriore chiave di lettura: il fluire del tempo, il rumore dell’acqua, la vita è energia e cambiamento.

Questa l’indagine di Seung Hwan Oh: la mutazione ed il caos come rappresentazione dell’essere. Partendo dal ritratto le forze naturali, i batteri, generano nuove forme incontrollate, ineluttabili. Quel che ci definisce è l’impermanenza del nostro esistere in senso statico, è l’energia e la forza vitale in una visione buddista del continuo ciclo dell’esistenza e della rinascita.

Fondamentale per la formazione di una coscienza matura è il confronto con gli altri. Ciò che mi definisce è, secondo Hegel, l’interazione tra modi differenti di sentire e pensare. Il conflitto con l’altro genera una più profonda consapevolezza di sé.

Katerina Belkina vive profondamente il conflitto. La sua immagine è contrasto, la sua visione della donna è contemporaneamente forza e leggerezza. Tuffatrici che si lasciano cadere nel gesto composto e perfetto di un tuffo nella luce. Femminilità che affrontano le strutture del potere sovietico in un gesto che è immagine di perfezione atletica, orgoglio e disciplina della nazione, affermazione dell’identità sociale delle donne e rivendicazione di diritti e di libertà.

Sono profondi i segni e le tracce sui volti delle donne raccontate da César Meneghetti. Identità forgiate dalla vita e donne che sono il cambiamento del destino della loro terra. Donne che portano su di sé il peso dei mutamenti religiosi e sociali e trovano la forza della loro rinascita.

Questo, dunque, è un viaggio nella percezione [Jolanda Spagno], nell’inconscio [Vanessa Longo], nel cambiamento [Ramona Zordini], nella vita [Seung Hwan Oh], nella forza [Katerina Belkina], nella storia [César Meneghetti] delle donne…

è soprattutto l’incontro con differenti visioni dell’essere attraverso ritratti, corpi e visi di donne.

 

 
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