12 Caleidoscopi Giganti da Maratea a Matera

“12 Caleidoscopi Giganti da Maratea a Matera”

12 Caleidoscopi Giganti da Maratea a Matera”.

Domenica 13 ottobre 2019 l’Associazione Culturale Arti Visive DNA Marateacontemporanea con la collaborazione Mondo Maratea S.T. e del CEAS Feronia Matera in occasione del Festival dell’Aquilone e della Festa della Transumanza che si terranno a Matera presso lo Jazzo Gattini, ospiti del CEA Centro di Educazione Ambientale Mario Tommaselli di Matera, presenteranno l’istallazione interattiva

12 Caleidoscopi Giganti da Maratea a Matera”.

L’istallazione già presentata a Napoli presso il Museo Hermann Nitsch in collaborazione con la Fondazione Morra e a Maratea nella galleria DNA Marateacontemporanea invita a interagire con i mille colori creati dal gioco di questo antico strumento. Colori magici e multiformi che evocano i potenziali ambientali, culturali e sociali della Basilicata.

Nel corso dell’evento si terrà un laboratorio creativo sulla costruzione del Caleidoscopio Lucano aperto a grandi e piccoli.

I Caleidoscopi sono apparecchi fantastici, nei cui tubi si nascondono riflessi multipli di immagini, spesso simmetriche, tratte dai colori del logo di Matera 2019, che rompono lo spazio visivo perché capaci di moltiplicare le forme. Il risultato sono figure che raccontano avvicendamenti fantastici a cui è possibile associare figure e paesaggi che riconducono ai tanti attraversamenti che i luoghi e la loro storia rendono finalmente visibile agli occhi dei visitatori.

Con il titolo e il riconoscimento europeo di Capitale della Cultura, Matera, insieme al territorio della Basilicata e del Mezzogiorno, mostra una possibile empatia della Resilienza del Capitale naturale con quello culturale. Questa nuova immagine del territorio, ricca di potenziale, ci dice che l’Europa non è né lontana, né nemica, ma che è anch’essa resiliente quanto necessario, almeno in occasione di questo evento.

Il caleidoscopio (dal greco καλειδοσκοπεω, “vedere bello”) moltiplica i luoghi della città per far leggere la prospettiva visiva che da Matera si allarga a tutto il territorio della Macroarea Europea del Mediterraneo: finalmente la governance orizzontale tra le istituzioni appare come strategia del possibile, nonostante la malinconia civile sia ancora in campo.

Lo spazio delle utopie e delle distopie previsto dal logo si trasforma in spazio delle utopie desiderate, cioè del futuro aperto realizzabile.

La morfologia dei Sassi, lascia spazio alla geomorfologia dell’intera Basilicata che appare come Terra Madre, un femminile che diventa visibile mettendo in orizzontale la tradizionale mappa della geografia fisica.

Ai colori della geomorfologia è possibile aggiungere i colori della geografia scritta dalla Natura e a queste due mappe sovrapporre quella scritta dalla storia culturale dell’umanità.

Il Caleidoscopio su Matera ci dice che l’economia da sola non basta e la resilienza della Comunità Europea che verrà è ancora più importante, perché detta il tempo dell’incontro necessario tra diversità territoriali che la storia ha reso mosaico multiplo delle regioni di un’Europa a civiltà plurale. Questa si mostra ancora bella perché la resilienza del Capitale Culturale a Matera è dentro la storia del Potenziale Naturale e la geografia scritta dai popoli è qui ben visibile.

Pasquale Persico