Alfredo Correani – L’EUROPA DEL FILO SPINATO – La Macina di San Cresci – Greve in Chianti

26 MARZO – 3 APRILE  2022

L’EUROPA DEL FILO SPINATO

20  opere  di Alfredo Correani;  una mostra pensata per far riflettere sulle grandissime difficoltà vissute dai migranti per arrivare da noi con la speranza di una vita migliore e allo stesso tempo riflettere su  quei Paesi che costruiscono muri, barriere di filo spinato per tenerli lontano.

Il filo spinato è appunto il tema conduttore dei quadri di Alfredo Correani, che ripercorrendo la storia ci dice come esso sia il simbolo della sofferenza umana, dalle trincee della Prima Guerra Mondiale ai campi di concentramento nazisti, al muro di Berlino sovrastato da chilometri di filo spinato a dividere un popolo a metà, arrivando ai giorni nostri in cui ancora esso viene usato contro qualcuno. Filo spinato, punte aguzze stese a difesa dei Paesi Europei per infliggere profonde ferite fisiche e umane a uomini, donne, bambini  che di ferite ne portano  dentro già a migliaia. L’artista, attraverso la forza dei suoi quadri e la tragicità degli elementi che li compongono , vuole sensibilizzare sull’attuale crisi dei migranti che sta minando le radici identitarie dell’Europa intera.

La follia della guerra è piombata in Europa; in questo tragico contesto, la mostra vuole essere anche occasione di solidarietà verso gli altri.

Sarà attivata una raccolta fondi a favore del popolo afghano , in collaborazione con CISDA (COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE). 

Cristiana Cella , giornalista, scrittrice  e attivista CISDA

sarà presente a La Macina

 domenica 27 marzo alle ore 17

per parlare dei progetti che l’organizzazione svolge nel Paese; reportage fotografici e video.

In Afghanistan la condizione delle donne è tra le peggiori al mondo: qui vengono vendute, assassinate, scambiate per denaro, obbligate anche giovanissime a sposarsi con uomini molto più grandi di loro, costrette a non frequentare le scuole. Dopo vent’anni di occupazione occidentale, il ritorno del regime talebano ha portato ad un nuovo ulteriore deterioramento delle condizioni di vita del popolo afghano tutto e delle donne in particolare. Dalla volontà di dare aiuto alle organizzazioni umanitarie che ancora operano in quel paese, è nata questa iniziativa.

L’artista Alfredo Correani , come personale contributo alla raccolta fondi, cede un’opera al miglior offerente.

La Macina di San Cresci attualmente sta vivendo un personale momento di  grave difficoltà, avendo ricevuto uno sfratto Proprietà.  Nonostante ciò, ha prontamente  accolto  la proposta dell’artista, organizzando la mostra e coinvolgendo il CISDA per la solidarietà verso il popolo afghano. Nel buio dell’atrocità della guerra e della violenza ingiustificata, è necessario tenere accesa la luce della conoscenza.

Il nostro impegno e la solidarietà continueranno, finchè ce ne sarà data la possibilità.

Non dobbiamo correre il rischio che si sia silenzio su crudeltà e ingiustizie. 

Demetria Verduci

La Macina di San Cresci

Greve in Chianti

www.chianticom.com