ALBERTO PARRES – IL ROSSO E IL NERO – CERVETERI

ALBERTO PARRES

IL ROSSO E IL NERO

FOLLIA, GIOIE E DOLORI DI ELIOGABALO L’ANARCHICO INCORONATO DI ANTONIN ARTAUD

A cura di Romina Guidelli e Raffaele Soligo

SALE RUSPOLI, CERVETERI | DAL 3 AL 17 MARZO 2019

Palazzo Ruspoli, Piazza Santa Maria, Cerveteri (RM)

Operning Stampa 3 marzo ore 11.00

INAUGURAZIONE MOSTRA DOMENICA 3 MARZO ORE 12.00

Ingresso gratuito

Giorni e orari di visita alla mostra: 3/17 marzo 2019 dalle ore 17.30 alle 19.30 Il sabato e la domenica anche la mattina: dalle 11 alle 13. Ingresso gratuito. Domenica 17 marzo alle ore 12, sarà presentato catalogo della mostra.

Con il Patrocinio di

ASSESSORATO ALLA PROMOZIONE E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO DI CERVETERI

La mostra è promossa e ideata da

STUDIO SOLIGO, ROMA

Domenica 3 marzo 2019, alle ore 12 sarà aperta al pubblico la mostra di Alberto Parres ‘IL ROSSO e IL NERO. FOLLIA, GIOIE E DOLORI DI ELIOGABALO L’ANARCHICO INCORONATO DI ANTONIN ARTAUD’. L’esposizione, patrocinata dall’Assessorato alla Promozione e allo Sviluppo Sostenibile del Territorio di Cerveteri, curata da Romina Guidelli e Raffaele Soligo e allestita presso le prestigiose sale espositive di Palazzo Ruspoli sito in Piazza Santa Maria a Cerveteri, presenterà al pubblico una numerosa selezione delle opere dell’artista divise tra dipinti, anche di grandi dimensioni, carte e installazioni. Le installazioni, che accompagnano le grandi tavole dipinte, sono concepite da Alberto Parres come prolungamento dell’opera pittorica, per questo motivo l’artista non le definisce sculture ma ‘parti’ dei suoi quadri e sempre le dispone in prossimità di questi affinché l’accostamento generi il senso di tensione e magnetismo desiderato . La pittura è l’unicum di cui le installazioni sono la tridimensionale interpretazione di arti e viscere, ideale estensione del corpo bidimensionale del quadro che attraverso di esse acquisisce uno spazio fisico all’interno dell’ambiente-mostra. La tecnica pittorica di Alberto Parres evolve negli anni da un astrattismo di natura informale a un astrattismo lirico più rigoroso, ma sempre denso di materia pittorica. Il ROSSO e il NERO, colori protagonisti di questa nuova ricerca, non nascono da una stratificazione delle cromie ma ‘accadono’ purissimi sulla tela, contaminati da gesti su lisce superfici monocrome interrotte da esplosioni di materia, lievi segni, lisce evanescenze, parziali incontri di un colore con l’altro (che escludono il fenomeno dell’amalgamazione), fino al raggiungimento dell’equilibrio formale stabilito dall’artista. L’equilibrio delle forze avverse e complementari, generato dal continuo e costante accostamento di vigorosi rossi a totalizzanti neri, rivela l’intenzione primaria di Parres: considerare l’opera come contenitore di energia, inestinguibile e in continua rigenerazione, da dominare. L’opera è la fonte inesauribile da cui l’artista attinge, con la quale si confronta e attraverso il segno e gesto pittorico crea chiavi d’accesso sopra e dentro di essa: aperture controllate di vasi da cui fuoriesce linfa vitale.

Ho voluto immergermi nella diagonale che divide il rosso e il nero.

La diagonale non è che un punto di contatto di un vortice allo specchio.

Il nero è il colore della luce e contenitore infinito del pieno.

E’ l’infinito nella sua eterna luminosità.

E’ il buco nero.

Il nero contiene tutto, la somma del tutto, e la sua moltiplicazione.

Il nero contiene sempre di più e di più

Il nero è la cosa mentale nella mente stessa.

Il rosso è il sangue.

E’ la memoria della vita che scorre per le nostre venne.

Il rosso è la luce fatta vita.

E’ la linfa vitale che sostenuta dal respiro riscalda il corpo di tutti gli esseri senzienti.

Il rosso è il colore sempre colorato, solo il nero lo pareggia.

Il rosso è il colore del amore carnale che addiziona e moltiplica.

Il rosso sta nel seme che diventa vita.

Il rosso e il nero

Stanno insieme e allo stesso tempo ognuno se la canta da solo.

Non sono opposti.

L’uno viene dall’altro e cosi facendo l’altro genera l’uno.

E’ l’infinito fatto corpo.

E’ la vita senza fine.

Dedico questa mostra alla memoria di Antonin Artaud e al suo libro Eliogabalo o L’Anarchico Incoronato.

Follia, gioia e dolori testimoniano il divenire della cosa mentale nella mente manifesta.

E’ il campo di tutte le possibilità dove l’uno è tutto e il tutto è uno.

Così facendo sperimentiamo su noi stessi l’unicità della nostra esistenza.

Il fiore della vita.

Grazie

Alberto Parres

 

Info mostra: raffaelesoligo@gmail.com – mob. 351 9036142