ARTE MODERNA CARA COMPAGNA – Conferenza di Maria Aurora Morales al CENTRO CAGIANELLI PER IL ‘900 – Pisa
ARTE MODERNA CARA COMPAGNA
Artisti del dopoguerra nel segno di Franco Russoli
CALENDARIO CULTURALE DEL CENTRO CAGIANELLI PER IL ‘900 / 2025
Promosso dal Centro Cagianelli per il ‘900 nell’ambito di PISA PERCORSI MUSEALI, con il Patrocinio di Regione Toscana, con il contributo di Fondazione Pisa, in collaborazione con Muvit e Moo – Musei Lungarotti Torgiano / MEDIA PARTNER; Associazione Culturale Mario Rossello / MEDIA PARTNER – Calamo Associazione Culturale /MEDIA PARTNER; CEDACOT – Centro di Documentazione dell’ Architettura Contemporanea in Toscana / MEDIA PARTNER
CENTRO CAGIANELLI PER IL ‘900 – viale delle Cascine, n. 8, Pisa
INGRESSO GRATUITO SU PRENOTAZIONE (tel. 392 6025703)
seguirà cocktail – R.S.V.P.
1° Puntata
Conferenza di Aurora Morales, Capo Delegazione FAI Pisa
Franco Russoli: storico, mecenate e socio fondatore del FAI
Sabato 5 aprile, ore 17.00
Il Centro Cagianelli per il ‘900 ha il piacere di annunciare la programmazione dell’attività associativa del 2025, coincidente con la celebrazione dei 10 anni della propria attività culturale e comprendente, tra le diverse iniziative promozionali ed espositive, il Calendario dal titolo “ARTE MODERNA CARA COMPAGNA: Artisti del dopoguerra nel segno di Franco Russoli”, promosso dal Centro Cagianelli per il ‘900 nell’ambito di PISA PERCORSI MUSEALI, con il Patrocinio di Regione Toscana, con il contributo di Fondazione Pisa, in collaborazione con Muvit e Moo – Musei Lungarotti Torgiano / MEDIA PARTNER; Associazione Culturale Mario Rossello / MEDIA PARTNER – Calamo Associazione Culturale /MEDIA PARTNER; CEDACOT – Centro di Documentazione dell’ Architettura Contemporanea in Toscana / MEDIA PARTNER.
Ispirato al saggio firmato da Franco Russoli per Garzanti nel 1987 e articolato in 4 puntate dedicate rispettivamente a Perseo Favilla (Pisa 1904-1977); Mario Rossello (Savona, 1927 – Milano, 2000); Osvaldo Peruzzi (Milano, 1907 – Livorno, 2004), il Calendario 2025 del Centro Cagianelli si inaugurerà, sabato 5 aprile, ore 17.00, con una conferenza introduttiva dedicata alla prestigiosa carriera del critico, curata da Maria Aurora Morales, Capo Delegazione FAI Pisa.
Sono stati selezionati nell’ambito della miriade di artisti indagati da Russoli alcuni protagonisti dimenticati del Novecento italiano, partendo dall’ambito toscano per approdare verso orizzonti definitivamente nazionali, esemplificati nella triade Perseo-Rossello-Peruzzi, indagata dal critico con lungimiranza e accortezza, in particolare rispetto alla possibilità di ritessere le fila delle avanguardie tra il territorio pisano e il contesto nazionale, ma soprattutto in omaggio a una vocazione storiografica che a latere dell’organizzazione di mostre dedicate all’arte del Novecento ufficiale, intendeva affiancare un’intensa militanza in sede di ricerca e promozione dell’arte contemporanea, sostanziata dalla predilezione verso artisti meno noti, scoperti attraverso la frequentazione dei circuiti del quartiere di Brera e della galleria “Il Milione”.
Nell’ottica di una trasversalità programmatica di idealità scientifiche e intenti promozionali il Centro Cagianelli per il ‘900 punta stavolta l’obiettivo sulla preziosa quanto dimenticata statura professionale di Franco Russoli (Firenze 1923 – Milano 1977), museologo e critico d’arte italiano profondamente legato ai circuiti culturali di Pisa, dove nel 1942 si iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa, fino a laurearsi nel 1946 con una tesi in storia dell’arte dal titolo Saggio sulla Macchia, il cui relatore Riccardo Barsotti fu artefice della sua nomina ad assistente volontario alla cattedra di storia dell’arte medievale e moderna, retta da quell’anno da Matteo Marangoni e quindi da Carlo Ludovico Ragghianti.
Ma è proprio in virtù della successiva carriera milanese che la programmazione culturale del Centro Cagianelli per il ‘900 intende promuovere il critico non solo nelle vesti di portavoce del patrimonio artistico del nostro territorio, dove Russoli fu attivo presso la Soprintendenza ai monumenti e gallerie per le provincie di Pisa, Apuania, Livorno e Lucca, e partecipò al recupero di opere d’arte ricoverate o danneggiate per motivi bellici, al grande cantiere di restauro del Camposanto, all’organizzazione di mostre e a riordinamenti museali, fu segretario del comitato esecutivo della Mostra della scultura pisana del 1946 e collaborò all’ordinamento delle raccolte civiche, in corso di statalizzazione, nel nuovo Museo di S. Matteo, ma anche come protagonista dell’entourage milanese, cui ebbe accesso a partire dal 1950, una volta risultato tra i vincitori del concorso indetto dal Ministero della pubblica istruzione, quando ottenne il trasferimento a Milano, dove svolse la sua intera carriera istituzionale, insegnando storia dell’arte medievale e moderna alla Facoltà di Architettura del Politecnico, prodigandosi nel progetto “grande Brera”, assumendo la direzione del progetto di ricostruzione, restauro e riapertura del Museo Poldi Pezzoli.
Estremamente strategico dunque tra gli anni Cinquanta e Settanta il ruolo di Russoli nell’ambito delle più prestigiose istituzioni culturali milanesi, visto che dal 1957 fino alla morte svolse il ruolo di Direttore della Pinacoteca di Brera, finchè nel 1973 subentrò alla direzione della Soprintendenza alle Gallerie e ai Monumenti della Lombardia, e l’anno seguente, in tandem con Giovanni Spadolini, fondò il Ministero dei Beni Culturali.
Ma è sul ruolo di Russoli nella fondazione del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) nel 1975, insieme con Giulia Maria Crespi, così come, nel 1976, l’assunzione della Presidenza del Comitato italiano di ICOM (International Council of Museums) che il Calendario del Centro Cagianelli per il ‘900 punta i riflettori con l’obiettivo di ricostituire nell’attualità del nostro territorio quella prestigiosa stagione istituzionale capitanata da Russoli, che oggi più che mai risuona come monito in ambito culturale, dove schiere di protagonisti del Novecento reclamano nuove coordinate di divulgazione e promozione.
Si inaugurerà quindi Sabato 5 aprile 2025, ore 17.00, con la conferenza di Maria Aurora Morales, Capo Delegazione FAI Pisa, il Calendario 2025 del Centro Cagianelli per il ‘900, con l’obiettivo di ripercorrere il lungo corso della prestigiosa carriera di Russoli nell’ambito dell’importante istituzione italiana, anche mediante l’indagine approfondita del ponderoso Archivio del FAI, da cui riemergono per la prima volta significativi episodi della militanza culturale del celebre critico.
In questa 1° Puntata finiscono sotto i riflettori le tappe principali dell’infaticabile contributo di Russoli alla promozione delle istituzioni museali italiane, così come del suo statuto di critico d’arte in occasione della collaborazione all’attività espositiva di Palazzo Reale, nell’ambito della quale fu autore di presentazioni e saggi in catalogo quali Amedeo Modigliani e Arte lombarda dai Visconti agli Sforza (1958), Edouard Vuillard (1959), De Chirico (1970), Gianni Dova e Aspetti dell’Informale (1971), Lucio Fontana (1972), Boccioni e il suo tempo (1973-74), Enrico Baj (1974), Agenore Fabbri (1975), Alberto Savinio (1976). Ma è soprattutto sull’intensa attività di ricerca e sull’impegno promozionale intensificatisi negli anni Settanta, rivolti a una compagine di artisti spesso trascurati dall’ortodossia critica che la conferenza di Maria Aurora Morales punta i riflettori, focalizzando il rapporto di Russoli con la milanese galleria Il Milione.
Seguirà, sabato 3 maggio 2025, ore 17.00, la conferenza di Cristina Cagianelli, storica dell’arte e insegnante, che ripercorrerà in questa 2° Puntata uno dei principali dimenticati del Novecento pisano, Perseo Favilla (Pisa 1904-1977), promosso da Franco Russoli in occasione della mostra allestita presso la Galleria Cairola di Milano nel 1966, la cui introduzione in catalogo, ripubblicata in occasione della monografica promossa dalla Galleria Macchi di Pisa nel 1972, rilanciava l’artista in virtù dell’appartenenza alla categoria “degli uomini capaci di passioni esplosive”, proteso a svelare “inattese visioni nella realtà di tutti i giorni”, celebrandone il linguaggio sempre caratterizzato da un’intensa inclinazione sperimentale. Fedele tuttavia alla “verità dell’ispirazione” Perseo rivendica una statura degna di rivalutazione nel variegato empireo del Novecento, proprio in quanto artefice di un tessuto simbolico spia di “un tenero e malinconico intimismo”.
Sabato 7 giugno 2025, ore 17.00 è la volta della Conferenza di Antonio Cagianelli, architetto e collezionista, dedicata a Mario Rossello (Savona 1927 – Milano 2000), artista particolarmente caro a Russoli che ne firmerà l’introduzione al catalogo della mostra del 1971 alla Galleria del Naviglio di Milano, sottolineando relativamente alla sua prima produzione degli anni Cinquanta come “il repertorio stilistico cui Rossello allora attingeva era quello di un certo cubismo dinamico, in una meditazione ingenua ma non inerte su esempi del primo Duchamp e del futurismo”. Pur cogliendo la continuità espressiva dell’artista il critico non manca di riscontrare nello svolgimento linguistico successivo nuove fasi di riflessione. Ed ecco Russoli estrapolare dalla dialettica compositiva di Rossello, fondata sulla “concatenazione di elementi plastici e cromatici”, una scansione luminosa e spaziale ricondotta a una sorta di “prisma della fantasia (una geometria, una meccanica fantastiche)”. In quest’ottica il succedersi di temi diversissimi, dalla città industriale alla solitudine umana nella cellula d’abitazione, dalla natura pietrificata alle “serre sterilizzate di un tempo libero senza speranza e senza azzardi”, e ancora i paesaggi portuali, le finestre chiuse contro cui sbattono gli uccelli, gli specchi deformanti, i robot della metropoli, le mummie tornate alla luce, i manichini di cristallo sintetico, assurgono a “simbolo figurale del sentimento dell’artista”.
In occasione della 4° e ultima Puntata del Calendario, in programma sabato 5 luglio 2025, ore 17.00, Dario Matteoni, storico dell’arte, direttore dell’Accademia di Belle Arti, Alma Artis, Pisa, curerà la conferenza dedicata a Osvaldo Peruzzi (Milano 1907 – Livorno 2004), focalizzata sulla stagione espressiva affrontata dal futurista labronico nel dopoguerra, scandagliata non a caso da Franco Russoli.
Data infatti al 1950 la significativa Rassegna di otto pittori livornesi all’Art Club di Pisa, i cui partecipanti, ovvero Luciano Castelli, Ferdinando Chevrier, Giancarlo Cocchia, Pierino Fornaciari, Riccardo Minuti, Mario Nigro, Angelo Sirio Pellegrini, e, appunto, Osvaldo Peruzzi, risultano certamente apprezzabili, nell’ottica di Russoli, in quanto “otto personalità diverse, otto strade distinte”, senza contare che sembrano prescindere da certo velleitarismo coevo: “niente false rivoluzioni, niente ritardatarie, confuse, ingenue pretese di novità, sul tipo dell’Eaismo”. Nel procedere tuttavia con alcune drastiche precisazioni, Russoli intravede nel formulario eclettico di Castelli, “una pittura di succoso colore, e di efficace naturalismo, nella quale l’espressionismo cromatico amato in Van Gogh e in Ensor, attraverso il nostro Bartolini, si placa (e talvolta s’impiglia in zone faticate) in visioni di modesta gustosità di materia”; addebita poi a Peruzzi “il gusto un po’ superficiale e illustrativo di certa pittura americana (e si guardino, a conferma, alcuni disegni nei quali è evidente il richiamo esteriore, a Marin e Feininger)”; riconduce certo illustrativismo di Fornaciari agli stilemi della Scuola Romana; riserva un moderato apprezzamento per i cromatismi di Pellegrini, “teneri, quasi come quelli di un chiarista”; promuove infine ai vertici della classifica Nigro e Chevrier, in quanto “hanno ancora camminato per la via della purezza figurativa, verso miraggi di armonie di spazi, di linee, di colori, in un disperato amore per la forma pura, che puzza di necrofilia: amore degli scheletri”.
Maria Aurora Morales, medico chirurgo, specializzata in malattie cardiovascolari e primo Ricercatore presso l’Istituto dii Fisiologia Clinica CNR di Pisa e presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma (2003-2022); docente di Patologia Generale e Clinica presso l’Università degli Studi di Pisa (fino al 2020). Membro del Collegio Docenti Dottorato interuniversitario Pisa, Firenze, Siena (GenOMec). Dal 1 Gennaio 2024 Capo delegazione del FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Pisa