VAI PURE – Da CARLA LONZI ALLA DONNA NELLA CONTEMPORANEITÁ – A CURA DI ARTISTS.SOCIOLOGISTS – Bergamo – 30/10

VAI PURE
Da CARLA LONZI ALLA DONNA NELLA CONTEMPORANEITÁ

A CURA DI ARTISTS.SOCIOLOGISTS
dialogo fra artisti e sociologi

Sala Locatelli, 30 OTTOBRE, ore 15, via Arena 9 BERGAMO

Diventata associazione culturale dai primi 2016 artists.sociologists si ripresenta il 30 ottobre 2016 con il suo secondo evento pubblico dal titolo

“VAI PURE – DA CARLA LONZI ALLA DONNA NELLA CONTEMPORANEITÁ”

un progetto che l’artista Patrizia BONARDI, dedica all’omonimo libro e alla sua autrice, figura fondamentale per il femminismo italiano dagli anni ‘60 agli anni ‘80.

In mostra i lavori del GRUPPO ARTISTS.SOCIOLOGISTS sul tema “la donna nella contemporaneità”, insieme agli scritti sviluppati da parte di sociologi e liberi pensatori, che da queste opere hanno tratto ispirazione e slancio per riflessioni sul sociale.

In particolare la sociologa Maria Rita MALLAMACI metterà a fuoco l’attualità di Carla Lonzi, collegandola alla condizione della donna nella società odierna.

“Vai pure” è l’invito che CARLA LONZI fa all’uomo che sta lasciando e che è stato il suo compagno per quindici anni. E con questo stesso titolo “Vai pure” la casa editrice Rivolta Femminile pubblicò nel 1980 l’ultimo dialogo tra i due in forma di libro, il diario intimo di una coppia in crisi. Carla Lonzi, con i suoi scritti, conduce la donna in un percorso di auto coscienza rispetto alla subordinazione della sua condizione sociale. Nonostante le lotte per i diritti civili dei movimenti femministi lungo tutto l’800, l’Italia, frenata dagli eventi delle due grandi guerre, ha concesso il diritto di voto alle donne solo nel 1945.

Al tempo stesso, Lonzi si racconta in prima persona, porta se stessa nel dibattito, consapevole che nonostante la legge sia formalmente dalla parte delle donne, le discriminazioni sono in effetti esistenziali, dettate dalla struttura patriarcale, omocentrica della società. Il privato è politico perché la donna esprime integralmente se stessa all’interno delle sue relazioni e nel competere con un ordine simbolico maschile si trova in difficoltà, in perdita di autostima, con inevitabile disagio nella vita sessuale, lavorativa e sociale.


Su questa complessa tematica gli artisti di artists.sociologists, il 30 ottobre a Bergamo, propongono mondi femminili in cui la donna, in fuga da sofferenze, riflessiva, legata ai ricordi e ai rapporti, tenace nell’esplorare il mondo con partecipazione empatica e solidarietà attiva, è alla ricerca di se stessa.

PROGRAMMA:
ore 15.00 apertura mostra
ore 16.30 testo corale fra arte e sociologia tratto dai testi scritti per “VAI PURE” ( a cura di M.Gammaitoni)
0re 17.00 la sociologa Maria Rita Mallamaci in “Carla Lonzi e la donna nella contemporaneità”
Ore 17.30 visita mostra
ore 19.30 chiusura della mostra con il ‘mandala della luce’

OPERE IN MOSTRA:

Patrizia BONARDI Siete nel mare Siete qui, 2016 – Installazione site specific + video

Un’installazione dedicata alle donne che attraversano il Mediterraneo in fuga da guerre e crudeltà. Un cuore di pelli d’agnello galleggia sulle onde, come su onde-leggio galleggiano gli scritti per “Vai pure”, per ridare simbolicamente la dignità tolta a chi non c’è più. Il video melograno.pomegranate narra di donne che ce l’hanno fatta, di chi può portare energia vitale, all’interno di un mondo inaridito dal profitto e dall’avidità.

Sarah BOWYER Lily, 2016 – Dipinto ad olio
Primo transessuale danese a sottoporsi ad intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso, Lily si libera dei suoi vecchi e ingombranti panni trovando se stessa. Nel quadro di Bowyer i panni maschili l’avvolgono a cornice, fascino di un binomio dove due nature si fondono.

CON.TATTO Androgynous, 2015 – Video
La ricerca della comprensione di se stessi e dell’altro, nella fragilità di un’esistenza che confonde e fonde le nostre identità rendendole aliene. Trovare nella libertà individuale l’unico vero contatto possibile con il diverso da noi, che sia uomo, donna, compagno, amico.

Nicola FORNONI Primordialitity, 2016 – Video performance
La sessualità come attrazione primordiale per la vita e per la morte nell’azione di una coppia che sperimenta sui propri corpi la viscosità dell’uovo, la durezza del guscio e la sua fragilità esplosiva.

Armida GANDINI Pregnant silence, 2008 – Video
L’immersione di una donna che viene trascinata dall’acqua, avvolta, turbata, incerta in un’immagine dove la poesia del disegno di liquidità oscura si fonde con la fotografia.

Rosaria IAZZETTA La Mala Tolleranza, 2011 – Libro d’inchiesta
160 interviste dell’artista sociologa a testimoni di volontà contrapposte: quelli che vivono negando l’amore nella connivenza con il potere camorristico di Napoli e quelli che coraggiosamente scelgono la via della luce. Foto dell’artista in interazione con il surreale della città partenopea.

LALOBA Le capigliature della terra, 2016 – Rami in salice
Sperimentare un’immersione nell’altro da sé, nell’etnico, nel migrante tramite una capigliatura in grado di annullare i nostri tratti somatici, fusione di iconografie arcaiche e suggestioni africane in cui l’elemento naturale prevale.

Marcantonio LUNARDI Public Space, 2014 – Video
Le donne durante la gestazione e l’immaginario che la società proietta su di esse, con mille schermi a riprodurre un’immagine ecografica stereotipata del feto che si sviluppa. L’intimità più profonda viene resa spazio pubblico, dove lo sguardo aliena la profondità della nascita.

Eleonora MANCA Distilling Mutant Gestures, Diary of Metamorphosis, 2015-2016 – Video e Taccuini
Rileggere la propria pelle, ricordandosi dopo mille dolorose metamorfosi, quella di quando eri bambina, pelle che hai guardato in modi distorti, con cui hai combattutto mille silenziose battaglie. Ora non è più trasparente, la distorsione che ti è stata compagna, ti lascia libera di uscire dal confine immaginario.

Maria Maddalena MANNA Il Bosco di Pepi, 2014 – Installazione
Le donne della nostra tribù che danno il senso all’esistere e che ritroviamo negli oggetti quotidiani, in memorie di piccoli pezzi di crete colorate, dove le acque si fondono al muschio dei sentieri che abbiamo avuto la fortuna di percorrere insieme.

Salvatore MANZI Genesi, 2009 – Video
La donna gravata dello stereotipo ancestrale lotta per la dignità del suo esistere. La sua auto coscienza è liberatoria, la sua fragilità è vincente nel porre domande e dare risposte incerte e contraddittorie che la portano a crescere nell’accettazione della caducità della vita. Non Eva ma donna.

Ezio MINETTI Porta elastici , 2016 – Installazione
Certi oggetti vanno salvati, guardati con gli speciali occhi/occhiali dell’artista che può fermare l’attenzione su piccole cose, oggetti di memorie passate quando gli elastici dalle tonalità dolci fermavano le calze delle donne.

Sabrina MUZI Rosso di sera, 2006 – Video installazione (video courtesy Visualcontainer)
L’artista in prima persona e il dono di sé. Il gesto del donare, rituale inconscio e identitario del femminile di cui assaporiamo la bellezza. In mostra la video-performance e i capelli che dieci anni fa Sabrina Muzi si tagliò intrecciandoli ciocca dopo ciocca, come sedimentazione del passato, rinascita e trasformazione.

Ornella ROVERA – Non mi siedo, 2013 – Installazione
L’ovvietà della pazienza e del lavoro domestico è scardinata: alla rassicurante sedia a dondolo, vengono contrapposte suppellettili che non accolgono. Il cuscino e il tappeto urticanti fatti di paglietta metallica, materiale caratterizzante per Rovera, segnano un tempo nuovo in cui la donna tesse i metalli, è uscita dall’ambiente domestico mettendosi in gioco.

Rossella PICCINNO I’m Not Alone (Nu sunt singur), 2015 – Video
Incontrare una nuova città, Bucarest, e descriverla tramite lo spazio dato a un’attivista che parla del suo progetto. Questo è quanto succede all’artista nel 2012 che unisce le speranze e le progettualità degli abitanti più attivi, al senso di desolazione colto nelle strade fra palazzi decadenti e focolai di gente in rivolta.

Manuela TOSELLI La donna ideale, 2009 – Scultura mobile
La vicenda di una donna iraniana descritta con 1563 caratteri in un articolo del 2009 trova 1563 tasselli di seta a narrarne in maniera simbolica la vicenda. Toselli parla di Ameneh sfigurata dall’acido, del suo tentativo di chiedere giustizia e dell’importanza di ciascuna parola spesa per portare consapevolezza nei confronti del femminicidio. Lo fa con il suo linguaggio, quello del sacrificio del baco da seta prima della trasformazione in farfalla.

Ivona VERBANAC Reflexia, 2015 – Fotografia (documentazione performance)
L’artista e le sue ali d’angelo, quelle empatiche che accolgono e riflettono e mostrano gli orrori del mondo. In questo scatto, della serie Reflexia, documentazione della performance dell’artista croata a Varaždin, troviamo una donna il cui sguardo è negato, la cui identità è schiacciata.

L’evento prevede inoltre la presenza della stilista Hind LAFRAM, che metterà in mostra un Burkini di propria creazione che concilia, come tutti i suoi capi, tradizione e voglia di colore; e si concluderà con un’opera che la TRIBAL WOMEN ARTISTS COOPERATIVE of Hazaribagh (India del centro-nord) ha concepito come Mandala della Luce, omaggio alle donne che in tutte le comunità del mondo, soprattutto quelle indigene, si oppongono al land grabbing e all’espulsione dalle loro terre.

I CONTRIBUTI che SOCIOLOGI e LIBERI PENSATORI hanno scritto per VAI PURE sono di:
Daniela BEZZI, Ilaria BONACINA, Nila Shabnam BONETTI, Deborah BOTTINO, Laura CAMPANELLA, Alberto CERESOLI, Manola DEL GRECO, Piero DEGGIOVANNI, Gennaro ESPOSITO, Clelia EPIS, Alessandra FEROLDI, Giovanna FRASTALLI, Milena GAMMAITONI, Daniela GENSABELLA, Nadia LISANTI, Antonella MARCONI, Marta PANIGHEL, Veronica POLESE, Sergio RAGAINI, Beatrice SALVATORE, Laura SCIUTO, Federico SILVESTRI, Stefano TACCONE, Maria VENDITTI, Mike WATSON .

Gli scritti faranno parte del ‘recitato corale’ a cura della sociologa Milena GAMMAITONI, e saranno posti fisicamente all’interno dell’installazione “Siete nel mare, Siete qui” (BONARDI 2016).

La manifestazione gode della collaborazione con CIRCOLO ARCI INTERNO 13, e del sostegno di ARCI PROVINCIALE BERGAMO e FONDAZIONE MIA e verrà documentata in tutte le sue fasi sulla pagina web dedicata al dialogo fra artisti e sociologi www.facebook.com/artists.sociologists,

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“artists.sociologists è un modo continuativo per sperimentare quello che dal 2009, con la tesi ‘Incontri inattesi quando artisti e sociologi dialogano’ ho ricercato. Ideando artists.sociologists come pagina interattiva e omonima associazione, spero di essere parte di un processo di avvicinamento fra i due ambiti, insieme agli artisti e ai sociologi che avranno voglia di mettersi in gioco in un territorio ibrido, tutto da inventare.”

Patrizia BONARDI
artista fondatrice di artists.sociologists