’O sciore cchiù felice (è ’o sciore senza radice) con il tappeto Decoro Mediterraneo di Eleonora Todde a Napoli

Eleonora Todde. Decoro Mediterraneo protagonista a Napoli

Dal mare della Sardegna ai riflessi del Mediterraneo:

il tappeto della cagliaritana Eleonora Todde protagonista a Napoli.

Già vincitore del primo premio al Materia Design festival,
“Decoro Mediterraneo”
 è tra le opere della mostra
“’O sciore cchiù felice (è ’o sciore senza radice)”,

in programma fino a domenica 12 ottobre.

C’è un mare che si può attraversare con lo sguardo e con le mani. Un mare tessuto, intrecciato nella materia viva di un tappeto. È Decoro Mediterraneo, l’opera della designer e artista cagliaritana Eleonora Todde, che dopo la recente vittoria al Materia Design Festival di Catanzaro approda ora a Napoli, tra i protagonisti della mostra “’O sciore cchiù felice (è ’o sciore senza radice)”, in corso di svolgimento fino a domenica 12 ottobre.

Allestita negli spazi partenopei come un viaggio nei colori, nei rituali e nell’anima del Mediterraneo, la collettiva – curata dal giornalista Paolo Casicci – riunisce dodici artisti e designer capaci di interpretare, ciascuno a suo modo, l’identità mutevole di un mare che è confine e legame, tradizione e rinascita.

Nel percorso espositivo, Decoro Mediterraneo si impone come un frammento di mare blu intenso, sospeso tra sogno e tragedia. È un’immagine che cattura un istante inafferrabile e poetico. Sul fondo, nascosti tra le fibre, numerosi ricami di figure umane, uomini e donne distesi che si rivelano solo a chi si sofferma a sfiorare il vello, nell’atto stesso del cercare. La loro presenza sfuggente racconta una duplice narrazione: corpi abbandonati al piacere delle onde, nell’incanto di uno dei mari più belli e desiderati del mondo, o – al contrario – dispersi in mare, vittime di un destino tragico.

Decoro Mediterraneo è realizzato con la tecnica del tufting, mescolando dieci varianti cromatiche di blu di lana merino e poliestere riciclato. Nasce per riflettere sul Mediterraneo come spazio condiviso, un territorio che racconta storie diverse a seconda di chi lo osserva e di chi lo attraversa. Qui la frammentazione è concettuale e visiva: il tappeto si fa testimone di una realtà sospesa tra chi naviga per svago e chi lo fa per necessità, tra la leggerezza dell’estate e il peso di una tragedia sempre attuale.

I corpi ricamati non sono semplici elementi decorativi, ma simboli dei sogni e delle memorie che abitano questo mare. Il blu vibrante evoca un frammento circoscritto di un orizzonte più vasto e ambiguo, confine instabile tra salvezza e pericolo, tra speranza e disperazione. In questo equilibrio fragile, Decoro Mediterraneo diventa un archivio tattile: il ricordo riaffiora nel gesto di accarezzare il tessuto, in cui ogni figura è un frammento di una storia più ampia, da ricomporre con lo sguardo e con la sensibilità di chi osserva.

Anche il titolo gioca sulla duplicità del termine “decoro”: da un lato, la decorazione intesa come ornamento; dall’altro, il decoro come dignità. Tradizionalmente, un tappeto è un oggetto d’arredo, ma qui diventa superficie di riflessione, un luogo che trattiene la memoria di chi ha attraversato il mare. Attraverso la sua percezione ambigua e la sua rivelazione non immediata, l’opera suggerisce un atto di giustizia e di speranza, restituendo dignità e visibilità alle storie che il Mediterraneo custodisce.

Realizzato artigianalmente, Decoro Mediterraneo è il risultato di una ricerca che unisce etica e bellezza, sostenibilità e racconto. Proprio questa visione ha convinto la giuria del Materia Design Festival, che a fine settembre ha premiato il progetto come miglior opera in concorso. Pochi giorni prima, il tappeto era stato esposto anche al Lake Como Design Festival, all’interno della selezione dedicata al design contemporaneo, tra nomi di rilievo internazionale.

Napoli rappresenta dunque una nuova tappa di un percorso in espansione, che nei prossimi mesi porterà il lavoro di Eleonora Todde anche in Sardegna, con mostre previste a Cagliari e Samugheo, luoghi simbolo del dialogo tra arte, artigianato e identità mediterranea.

L’ARTISTA

Nata e residente a CagliariEleonora Todde è una designer e artista la cui ricerca intreccia design, arti visive e poesia. Con un background in design sperimentale e interior design maturato tra l’Accademia di Belle Arti di Brera e il Politecnico di Milano, ha costruito un percorso che unisce tecnica e immaginazione, progettualità e meraviglia. Nel suo lavoro convivono diverse anime: la progettazione per Eleonora Todde Studio, il format Interiorbecool dedicato all’interior design su misura e Progettomeraviglia, spazio creativo dedicato alla produzione di oggetti unici o in edizione limitata per la casa e la persona. Ha insegnato progettazione dal 2017 al 2022 negli istituti superiori di Cagliari e, su invito, ha tenuto numerosi interventi al Politecnico di Milano per il corso di Cultura Italiana del professor Beppe Finessi.

Nella sua visione, “amare il design” significa amare l’atto stesso del creare: l’intelletto, l’intraprendenza, l’ironia e la ricerca della meraviglia. Ogni progetto diventa così un contenitore di storie, un luogo dove la materia si fa emozione e la forma diventa poesia.