“Eros al maschile” – letteratura erotica scritta con la fotografia – ONART Gallery – Firenze

“Eros al maschile”
/ letteratura erotica scritta con la fotografia / a cura di Alberto Desirò
Con la gentile collaborazione di Vittorio D’Onofri e Romina Sangiovanni di ONART Gallery
La selezione degli artisti alla mostra, è stata particolarmente difficile per la difficoltà del tema e la numerosa partecipazione.
“EROS AL MASCHILE” aveva come obiettivo di scoprire artisti fotografi appartenenti a diversi ambienti e livelli di esperienza.
EVENTO ESPOSITIVO:
Nei giorni 02>10 aprile 2022 si terrà, presso la Galleria “ONART GALLERY” in Via della Pergola 61r a Firenze, la mostra collettiva degli autori selezionati per la CALL “Eros al maschile” a cura di Alberto Desirò.
Sabato 02 aprile 2022
17,00 > 21,00 (inaugurazione con la presenza degli autori)
Orari mostra: 15,30 > 19,30
Lunedì e martedì chiuso
(ingresso libero)
(La mostra potrà essere visionata in libertà con un massimo di 15 persone per volta e con obbligo di indossare la mascherina.)
Autori selezionati:
(La selezione delle opere presentate dagli artisti è stata a cura di: Alberto Desirò e Vittorio D’Onofri.)
“RITROVARE SE STESSI ATTRAVERSO LA NATURA” Anita Grazia Catania (Firenze)
“SEBASTIEN” Daniele Robotti (Alessandria)
“MEN” Danila Dalmonte (Castel San Pietro)
“LICENZA DI ECCESSO” Davide Conti (Rimini)
“DIARIO PERSONALE” Enrico Berni (Firenze)
“IO SONO EROS” Fabiana Privitera (Napoli)
“LA PRIMAVERA” Fulvio Bennati (Firenze)
“deSCRITTI” Gianfranco Garavelli (Segrate)
“APPARIRE O ESSERE” Giovanni Santarelli D’Angelo (Milano)
“AMORE” Giuditta Uliani (Vergato)
“SEPIA” Gloria Marco Munuera (Alicante)
“IL SOGNO” Jaroslaw Jarema (Walbrzych)
“CORPORA MURMUR” Marta Galli (Firenze)
“FLOWERS AND BODIES” Massimiliano Usai (Camugnano)
“METAMORPHOSIS” Michela Goretti (Firenze)
“FAG!” + PORNOREVOLUTION Roger Nicotera (Roma)
“NASCONDERE” Simone Mazzei (Firenze)
“GENTLE-MEN” Valeria Lobbia (Asiago)
“PORNOCRAZY” Marco Zupone (Milano)
“ANONYMOUS” Max Pintus (Milano)
Tema della CALL:
Viviamo in un contesto in cui l’erotismo viene presentato soprattutto come lo sguardo maschile sul corpo femminile, in un’ottica etero-normativa tanto antiquata quanto non rappresentativa.
Il corpo femminile viene oggettivato come unico detentore del segreto, dell’«oscuro oggetto del desiderio»: se da una parte viene richiesto solo alla donna di mettersi in gioco, di esporsi allo sguardo, allo stesso tempo si escludono dal possedere quello sguardo – e dunque di fatto si escludono dal desiderio erotico – tutti gli altri soggetti desideranti, a prescindere dal genere o dall’orientamento sessuale di ciascuno.
Con questo tema vorremo incoraggiare, attraverso il mezzo fotografico, a dare anche al soggetto maschile la possibilità di mettersi in gioco con la propria sensibilità ed espressione erotica, di farsi “oggetto” davanti ad uno sguardo desiderante.
Vorremo vedere il corpo maschile, dimenticato e volutamente ridotto alla meccanica genitale nella rappresentazione pornografica imperante, diventare libera espressione di sensualità, Eros puro che si offre allo sguardo del soggetto.
L’uomo oggetto di desiderio, l’uomo soggetto capace di provare emozioni che travalicano i confini del sesso o del “fast sex” e che invadono tutti i sensi.
Non ci aspettiamo necessariamente fotografie di nudi, o almeno non solo. Non ci interessa una carrellata di fisici perfetti come quelli proposti dal marketing mainstream.
Il tema è la sensualità, fugace attimo che sta in equilibrio tra l’ombra e la luce, fermato dallo scatto della macchina fotografica.
C’è nella nostra società l’apparenza di una sensualità, e conseguentemente di una sessualità, esibita come se fosse alla portata di tutti e che invade costantemente, dalla più tenera età, la nostra vita costringendoci ad un continuo confronto con la nostra presunta inadeguatezza: corpi troppo belli, troppo alti, troppo magri, troppo tatuati, troppo al loro agio con la nudità rispetto al vivere un autentico desiderio per l’altro nella sua interezza, non solo fisica.
Dunque, ad un’analisi più attenta, l’Eros – più che una conquista degli ultimi trent’anni – appare come in passato un privilegio per pochi.