Giovanni Gambasin espone al Mindelheimer  Museen

Dal 7 ottobre Giovanni Gambasin espone in Germania

Il titolo della mostra è

Metamorphosen

ed è allestita al Museo Mindelheimer

Mindelheim

Germania

7  ottobre 2022 – 29 gennaio 2023

“Pittore e Fotografo, autodidatta – surrealista, pittore del sogno fantastico.”

www.artegambasin.org

Così parla di sé Giovanni, in una breve intervista informale, con lo sguardo che si perde sulla linea delle colline davanti alla villa del ‘700 nella quale ha il suo atelier, sui colli asolani in provincia di Treviso.

“Ero alla ricerca del Surrealismo ancora prima di conoscerlo. Quando avevo 17 anni, pensavo che un quadro fosse come la pagina di un libro, ma io non volevo scrivere solo una pagina, ma più pagine nello stesso quadro. E’ stato il momento della mia vita in cui cercavo (o mi illudevo) di trovare dentro di me una risposta ai grandi temi della vita: la nascita, la morte, il giudizio dell’uomo sull’uomo, la religione, la rigidità della vita, il pensiero, e, attra­verso la rappresentazione del sogno, ho iniziato ad essere surrealista, quando ancora non conoscevo l’esi­stenza del movimento Surrealista.

A vent’anni, mentre come militare di leva, ero chiuso in un sommergibile, casualmente mi sono imbattuto sul retro della copertina di un settimanale, dove vi era rappresentato un dipinto di Salvador Dalì “Giraffe in fiamme”. A quella vista mi sono detto “questo è quello che io desidero proporre nei miei lavori – queste sono le pagi­ne del libro che io voglio dipingere”

Da allora mi sono immerso nella conoscenza della storia del movimento Surrealista e di altri movimenti che ruotavano attorno ad esso: Dadà, Metafisica ecc… La mia ricerca dura da più di quarant’anni nel tentativo di “dipingere/immaginare” la contrapposizione tra vita e sogno. ”

“Sono in continua ricerca per avere qualcosa di diverso nel mio pensiero. Desidero vivere nella magia che io mi creo. Nel segno dell’immaginario la scoperta è come l’aprirsi di un mondo meraviglioso.

Sento la mia pittura come un cammino evolutivo. Un tempo rappresentavo paesaggi, poi è nato in me il desiderio di raccontare una storia, creare più immagini. Le scale che dipingo non indicano solo il “salire”, ”il crescere”, ma anche il desiderio di guardare il mondo dall’alto, per essere al di sopra degli eventi quotidiani. Le porte si possono aprire per uscire incontro agli altri, ma significano anche liberazione, perché, entrando nel sogno, prendo coscienza dei miei desideri e ritrovo me stesso. Le porte parlano di mistero”.

Ha esposto a Venezia, Padova, Treviso, Milano, Asolo e in altre realtà di provincia.  All’estero ha esposto a Banja Luka, Pocitelj Bosnia, Korcula, e altre realtà minori… Ha partecipato ad oltre 300 collettive e concorsi di pittura.