Jazz Appreciation Month Livorno Aprile 2025 – Dodicesima edizione

🎷 Jazz Appreciation Month – Livorno, Aprile Jazz 2025

Dodicesima edizione

Nel mese di aprile si svolgerà la Dodicesima edizione del Jazz Appreciation Month Livorno Aprile 2025, a cura del Comitato Unesco Jazz Day Livorno, in collaborazione con il Conservatorio statale Pietro Mascagni, il Club per l’Unesco di Livorno, il Museo di storia naturale del Mediterraneo e Symphony. Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per UNESCO. Il Comitato Unesco Jazz Day Livorno è stato fondato nel 2011 ed è composto da Andrea Pellegrini, Chiara Carboni e Maurizio Mini, Presidente Onorario Gian Franco Reverberi (scomparso lo scorso anno).

🎼 Venerdì 18 aprile, ore 18.00

Livorno – Symphony Record Shop, piazza Cavour, 23
JOHN COLTRANE: “A LOVE SUPREME”

Incontro-ascolto dedicato a Lauro Lubrano.
Nel 60° anniversario della pubblicazione dell’album di John Coltrane

“Mi piacerebbe mostrare alla gente il divino usando un linguaggio musicale che trascenda le parole. Voglio parlare all’anima delle persone.” – John Coltrane

Venerdì 18 aprile, alle ore 18.00, da Symphony Record Shop, piazza Cavour, 23, si svolgerà l’incontro-ascolto dal titolo “A LOVE SUPREME”, nel 60° anniversario della pubblicazione del famoso album di John Coltrane. L’incontro, dedicato a Lauro Lubrano, storico segretario e tra i fondatori del Jazz Club livornese, è a cura di Chiara Carboni del Comitato Unesco Jazz Day Livorno. Ingresso libero.
A Love Supreme è il 16° album discografico di John Coltrane, pubblicato nel 1965. Ritenuto il capolavoro di Coltrane e uno dei dischi più importanti della storia del jazz, nel 2003 l’album è stato inserito al 47° posto nella lista dei 500 dischi migliori di sempre redatta dalla rivista Rolling Stone. Venne registrato il 9 dicembre 1964 agli studi Van Gelder, a Englewood Cliffs, in New Jersey. L’album è strutturato come una suite in quattro parti. Viene inteso come un album spirituale, che rappresenta la personale lotta per la purezza dell’artista. La quarta traccia, Psalm, è anche la “lettura” con il sassofono di una poesia dello stesso Coltrane inclusa nelle note di copertina, un movimento improvvisato sulla base del contenuto sillabico della stessa.

John William Coltrane, meglio noto solo come John Coltrane, nasce il 23 settembre del 1926 ad Hamlet, in North Carolina, Usa. È considerato il più grande sax tenore alto della storia del jazz, maestro del sax soprano, anche, che ha saputo riportare in auge dopo decenni di appannamento. Secondo molti pareri critici è da considerare insieme al collega Charlie Parker tra i più grandi innovatori del genere musicale inventato dagli afroamericani tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX.
Da sempre imitato per lo stile, il tono, le folli dissonanze, ha dato vita ad alcuni dei migliori dischi della storia del Jazz, da “My Favourite Things” a “A love supreme”. Alcuni brani da lui composti, come la splendida ballad “Naima”, fanno ormai parte del repertorio classico della musica jazz.
Lauro Lubrano (Livorno 1930 – 2022) si appassionò al Jazz sin dagli anni ’40. Segretario e tra i fondatori del Jazz Club livornese nel 1952 (uno dei più antichi d’Italia), secondo solo all’Hot Club del 1948, Lubrano ha rappresentato una fondamentale fonte d’informazioni per chiunque volesse conoscere la storia e le storie del Jazz di Livorno anche attraverso la sua collezione di libri e dischi, alcuni rarissimi, sulla storia del Jazz e più in generale della musica. 
Ha incontrato “tutti”, dai fratelli Piero, Paolo e Roberto Ciampi ai grandi nomi americani di passaggio a Livorno, ed ha tenuto a battesimo le principali iniziative concertistiche e divulgative inerenti il Jazz del dopoguerra. Lauro Lubrano ha conosciuto anche i più grandi esperti e studiosi di musica jazz come il Mazzoletti, il Polillo, Massimo Mila, e nella sua preziosa collezione anche l’integrale di Stravinskj incisa da Ba

🎻 Martedì 22 aprile

CHARLES MINGUS DAY – 5ª edizione
Sala del Mare del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo

Pubblicazione dell’esibizione dei contrabbassisti Nino Pellegrini e Simone Pesi eseguita “nel ventre della balena ‘Annie’” con musiche di Charles Mingus

Quando Charles Mingus morì in Mexico a 56 anni, 56 capodogli si spiaggiarono sulla costa messicana. Mingus scelse di essere cremato; anche i capodogli furono inceneriti.
E non è una leggenda!

Martedì 22 aprile sarà pubblicata sui social l’esibizione dei contrabbassisti Nino Pellegrini e Simone Pesi in occasione della 5° edizione della CHARLES MINGUS DAY realizzata “nel ventre della balena ‘Annie’” nella Sala del Mare del Museo di Storia naturale del
Mediterraneo, con musiche di Charles Mingus.
La Charles Mingus Day, è un’iniziativa lanciata a livello internazionale dal Comitato livornese insieme a Stefano Zenni, uno dei maggiori musicologi di jazz europei. Charles Mingus, contrabbassista, pianista e compositore statunitense, è uno dei più grandi musicisti e compositori jazz della storia della musica che ha collaborato con i più grandi jazzisti del suo tempo tra cui Louis Armstrong, Duke Ellington, Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Herbie Hancock.
Nino Pellegrini, livornese, ha alle spalle esperienze importanti nell’Orchestra Nazionale Giovanile di Jazz diretta da Bruno Tommaso, grazie alla quale si è esibito con ospiti quali Peter Erskine, Palle Danielsson e John Taylor, e nell’Ensemble Theatrum di Stefano Battaglia.
Le sue innumerevoli collaborazioni vanno da Luca Flores a Enrico Rava, da Paolo Fresu a Paul McCandless, da Deborah Davis a Tino Tracanna. Ha inciso il disco a suo nome “Emma e il Martedì”, con brani inediti, ed è presente su cinque cd con Michela Lombardi, l’ultimo dei quali è “From Distant Shores” (in trio con Michela Lombardi e Francesco Lo Castro).
Simone Pesi è una felice recente scoperta. Inizia lo studio del basso elettrico a 14 anni dopo aver suonato il clarinetto nella banda della sua città. Diplomato in contrabasso jazz presso il conservatorio Mascagni di Livorno, ha studiato con Lello Pareti, Domenico Santaniello, Giuseppe Venezia, Luca Bulgarelli, Thomas Fonnesbæk, Maurizio Giammarco. Abile e musicale, è già amato e stimato da tutti i musicisti di jazz della zona e si avvia verso una brillante carriera. Suona negli Sgurz, formazione musicale nata a Pistoia nel 2018 con la quale mantiene una frequente attività live. Ha suonato al Teatro Pacini di Pescia insieme a Moni Ovadia, al Levigliani Wine Art Festival, al Settembre Quarratino, Poma Liberatutti, Teatro Wanda Capodaglio a Castelfranco Piandiscò, Teatro Goldoni di Livorno. 

📚 Mercoledì 23 aprile, ore 21.15

Giornata mondiale Unesco del libro
Auditorium “Cesare Chiti” – Conservatorio Pietro Mascagni, via Galileo Galilei 40, Livorno

Presentazione del libro di Stefano Zenni
STORIA DEL JAZZ. UNA PROSPETTIVA GLOBALE
(Edizione rivista e integrata – Chorus Edizioni)

Mercoledì 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, alle ore 21.15, nell’Auditorium “Cesare Chiti” del Conservatorio statale Pietro Mascagni di Livorno, sarà presentato l’edizione aggiornata, corretta e ampliata del libro di Stefano Zenni STORIA DEL
JAZZ. UNA PROSPETTIVA GLOBALE (Chorus Edizioni), pubblicato nella sua prima edizione nel 2012. Interviene Andrea Pellegrini del Comitato Unesco Jazz Day Livorno. Sarà proiettato un intervento video di Stefano Zenni indirizzato ai presenti all’incontro. Ingresso libero. 
Stefano Zenni è uno dei maggiori musicologi italiano, specializzato in jazz e musiche afroamericane. E’ titolare della cattedra di “Storia del jazz e delle musiche afroamericane” al Conservatorio G.B. Martini di Bologna, dove insegna anche “Analisi delle forme compositive e performative del jazz”. E’ direttore artistico del Torino Jazz Festival e di MetJazz a Prato.
In questa Storia del jazz Stefano Zenni si avvale di molteplici prospettive che tengono conto delle relazioni tra individui e movimenti geografici – dalle migrazioni intercontinentali alle dinamiche urbane locali –, degli intrecci tra generi, del legame tra improvvisazione e scrittura, chiarendo i rapporti con le altre musiche, dalla classica europea al rock.
Per comprendere l’evoluzione del jazz è essenziale esplorare le intricate interazioni culturali e artistiche che ne hanno accompagnato lo sviluppo, dalle radici africane del XVI secolo fino alla sua nascita sul continente americano e alla sua diffusione a partire dal XX secolo. Questo processo va analizzato considerando i diversi contesti in cui si è sviluppato (club, sale da ballo, teatri), le figure professionali coinvolte (come produttori e manager), le dinamiche dell’industria musicale, nonché i legami con i movimenti politici.
Centinaia di capolavori del jazz sono presentati al lettore su solide basi musicologiche, offrendo una guida selettiva agli ascolti imprescindibili. Le mappe, elaborate appositamente per il libro, sottolineano la dimensione geografica del racconto e chiariscono le relazioni espressive tra stili e musicisti, esplorando le connessioni con Europa, Africa, America Latina, India, Giappone e Russia.
Stefano Zenni rielabora e sviluppa la ricerca svolta nella precedente Storia del jazz (2012), presentandone una versione aggiornata, corretta e ampliata. In particolare, una nuova sezione si concentra sulla scena attuale, esaminando l’influenza dell’elettronica, le connessioni con l’hip hop, le figure di spicco della scena contemporanea negli Stati Uniti, le tangenze con la world music e l’emergere di nuove aree geografiche e stilistiche, dall’Africa al Nord Europa.

🎤 Mercoledì 30 aprile, ore 20.30

Giornata Internazionale Unesco del Jazz
Auditorium “Cesare Chiti” – Conservatorio Pietro Mascagni, via Galileo Galilei 40, Livorno

JAM SESSION
Esposizione scenografica: “I COLORI DEL JAZZ” di Claudio Calvetti

Con la partecipazione degli allievi del Conservatorio e dei musicisti Piero Bittolo Bon (sax), Andrea Pellegrini (pianoforte), Francesco Petreni (batteria).


A conclusione dell’International Jazz Day si svolgerà mercoledì 30 aprile, alle ore 20.30, nell’Auditorium Cesare Chiti del Conservatorio “Pietro Mascagni” di Livorno, via Galileo Galilei, 40, la JAM SESSION conclusiva della 12° edizione del Jazz Appreciation Month Livorno Aprile 2025 a cura dell’Unesco Jazz Day Livorno. L’ingresso è libero.
Alla Jam parteciperanno gli allievi del Conservatorio e i musicisti: Piero Bittolo Bon, sax, Andrea Pellegrini, pianoforte, Francesco Petreni, batteria. 

Piero Bittolo Bon

Considerato tra i migliori nuovi talenti della scena italiana del jazz e della musica improvvisata, Piero Bittolo Bon è un polistrumentista fondamentalmente autodidatta. 
Nonostante il suo strumento d’elezione sia il sax alto, dal suono personalissimo ma nel quale si riconoscono le influenze di Eric Dolphy, Ornette, Tim Berne ed Henry Threadgill, si dedica anche al sax baritono, al clarinetto basso e contralto ed al flauto.
La sua intensa attività live lo porta ad esibirsi in alcuni tra i più importanti jazz club italiani ed esteri, tra i quali il Jazz Club di Ferrara, l’A-Trane ed il B-Flat di Berlino, il Neue Tonne a Dresda, il Velvet Lounge di Chicago ed in rassegne di respiro internazionale quali il Clusone Jazz Festival, Young Jazz, Ostinati, Englewood Jazz Festival, Cormons Jazz & Wine, Berlin Kollektiv Nights, San Servolo
Jazz Meeting, Novara Jazz, Correggio Jazz e molte altre.

Andrea Pellegrini

Discendente da una genealogia di musicisti (Pellegrini – Vianesi) guidato dal padre Gianfranco (jazzista attivo negli anni ’50 a Livorno) nel jazz e l’improvvisazione, Andrea Pellegrini ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 5 anni.
Ha studiato Percussioni presso l’Istituto Musicale Pietro Mascagni di Livorno con Giannino Ferrari e praticato chitarra, contrabbasso,
basso elettrico, vibrafono, batteria, canto.
Il suo stile improvvisativo e compositivo “poliedrico e eclettico” (Musica Jazz), che attinge continuamente a spunti diversi senza disdegnare influenze verso la Third Stream e il rispetto che sostiene vada nutrito per ogni buona musica derivano dalle sue esperienze musicali, precoci e varie. Ha suonato e tenuto Master Class in tutta Italia, in Europa e in Australia, Stati Uniti e Canada, in oltre 35 anni di attività professionale. 

Francesco Petreni

Batterista, polistrumentista e compositore, ha suonato con vari musicisti tra i quali Marc Johnson, Jonny Griffin, Palle Danielsson, Mal Waldron, Eddie Henderson, Michael Blake, Claudio Roditi, Guinga, Enrico Rava, Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi, Maurizio Giammarco, Rita Marcotulli ecc., partecipando a rassegne e festivals internazionali ed a concerti a Cuba ed in Brasile. E’ laureato in lettere moderne con indirizzo musicologico con tesi di laurea su Max Roach (pubblicazione S.I.S.M.A.), e nel 2008 ha conseguito la laurea di Biennio Superiore in Jazz con tesi dal titolo “L’improvvisazione nella Musica Brasiliana” (pubblicazione E.T.S.). Ha tenuto stages e seminari di batteria e percussioni in varie parti d’Italia, e in Irlanda, Germania, Croazia, Inghilterra, Turchia, Spagna, Georgia. Dal 2001 al 2008 è stato docente ai Seminari Internazionali di Siena Jazz e dal 2012 al 2017 alla Siena Jazz University.
Dal 2010 è docente presso il conservatorio Mascagni di Livorno, dove attualmente ha la cattedra di Batteria Jazz.


Farà da scenografia alla Jam l’esposizione pittorica “I COLORI DEL JAZZ” di Claudio Calvetti che comprende anche alcune opere di recentissima produzione, con soggetti legati alla musica e in particolare al Jazz.
Claudio Calvetti inizia a dipingere alla fine degli anni ’70, da autodidatta, per poi frequentare, dai primi anni ’80, in due riprese (Scali Rosciano e Villa Trossi) la Libera Accademia Trossi Uberti.
Non si pone limiti nei soggetti da rappresentare, ne nello stile ne nelle tecniche, siano queste puramente grafiche, china, carboncino, sanguigne, pastelli o acquarelli, come pure tecniche d’incisione come acqueforti, ceremolli, acquetinte… o maggiormente pittoriche come acrilico o olio. I suoi soggetti preferiti sono legati alla musica e in particolare a quella di origine Afro-Americana. Per questo è da molti conosciuto come il pittore del Jazz. Ha partecipato a numerose esposizioni personali a Livorno e a livello nazionale. Da molti anni ha il piacere di far parte del programma del Comitato UNESCO Jazz day Livorno esponendo le proprie opere nelle ricorrenze annuali. 

FONTE

Maurizio Mini