Lucia Spagnoli presenta “Infinito Mare” alla Melograno Art Gallery di Livorno – 12 aprile 2025
Sabato 12 aprile alle ore 18, alla Melograno Art Gallery di Livorno, Lucia Spagnoli presenta la sua più recente raccolta di poesie, edita da Aletti Editore
Infinito Mare
chi non conosce amore si perde
Aletti Editore
“Dedico questa silloge poetica a chi, dotato di animo sensibile,
ha in custodia l’amore, quello con la A maiuscola:
a chi lo sa comprendere.
In fondo è per tutti quel mare infinito fatto di accoglienza
di tutte le variegate emozioni.
Un grazie particolare alle mie figlie, Linda e Angela,
mio percorso e meta di vita.
Un grazie in particolare a mia figlia Angela,
che ne ha curato pazientemente l’editing.
Io torno a casa.”
Perché infinito mare? Perché è il mare di tutte le emozioni. Lì dove si perdono per poi finire di acquietarsi incredule. Sono tempesta, all’inizio, da esse non c’è alcun riparo; aria di burrasca intorno, poi d’improvviso è un tutt’uno che si placa. Ecco, vengono in nostro aiuto. Ma chi? Gli umani? No. È solo il dolce sentire che nel desiderio di speranza ci accarezza. Qualcuno si salva, e questo grazie a benevolenza e umanità, delle quali è così povero il mondo; qualcun’altro si perde nell’infinito mare. Noi colpevoli distratti. Le emozioni sono tante. Nel dolore e nella gioia le ho riversate tutte in quel mare. Soffocata da tanto oblio delle anime, ho dovuto levarmi di dosso queste emozioni. Ho cercato con ragionevolezza, laddove l’istinto non ha prevalso, di travalicare l’orrendo impatto che mi ha trapassato il cuore. Eppur resisto ancora.
www.ibs.it/infinito-mare-chi-non-conosce-libro-lucia-spagnoli/e/9788859198055?
Prefazione di Giuseppe Aletti
“Scrivere versi è dare un altro significato al sacrificio di sé”.
Lucia Spagnoli in “Infinito Mare” si sporge dalla stratificazione della conoscenza o della percezione, connotando questa fatica letteraria come una raccolta liminale, in cui la “scritta parola” si trasforma metaforicamente in un arcipelago sentimentale, che si staglia nell’immenso mare dell’esistenza. Ogni singola composizione riflette una introversione profonda, che oscilla tra la friabilità del giorno da affrontare e la brama d’assoluto, dove l’idioma si specchia in immagini archetipiche e simbolismi primigeni.
La poesia, in questa silloge, non è solo manifestazione lirica, ma una testimonianza di resilienza contro l’annullamento, un estremo sforzo di oggettivare il proprio arco vitale ed eludere la polvere che ineludibilmente si deposita sulle cose temporanee.
Spagnoli dirige una sinfonia metrica composta da un glossario corposo e palpitante, nell’aspirazione di trasformare il proprio vissuto in un affresco collettivo in cui il lettore ha diversi specchi in cui riflettersi.
Le immagini – archetipi aiutano il lettore a rivedere con semplicità la propria esistenza, l’argenteo bagliore della luna, l’onda che infrange la battigia, la foglia cascante, sono quadri che tutti abbiamo colorato di vita reale, in un fragile equilibro tra luce e penombra.
Le tematiche centrali della silloge demarcano il perimetro d’indagine dell’autrice, a partire dalla figura della donna, argomento molto sentito dalla poesia femminile, che cerca una dimensione che dia dignità tra fragilità, forza e voglia di riscatto.
La donna ricopre diversi ruoli sociali, diventando architrave che lega e tiene uniti i rapporti sociali e familiari, dalla maternità esplicitata in “Lettera alla figlia”, alle passioni concesse dall’amore in “Davanti al focolare” fino al disinganno della doppiezza e non autenticità in “La menzogna”. …