Melting Pot – Spazio Arrubiu Art Gallery – Oristano – 05/08 – 19/08

Melting Pot

Spazio Arrubiu Art Gallery_Via Mazzini, Oristano

5 – 19 agosto 2017

un progetto askosarte

a cura di Alice Rivagli

Di confini non ne ho mai visto uno. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone.

(Thor Heyerdahl)

Lidia Bachis_Simone Cireddu_Chiara Cossu,_Elisabetta Falqui_Daniela e Francesca Manca Savina Dolores Massa_Tonino Mattu_ Michele Marrocu _Michele Mereu _Alfredo Tanchis

Come ci si possa convincere che il paese in cui si è nati, la cultura e la religione ricevuta, il colore della pelle e gli usi e costumi acquisiti, o le proprie scelte sessuali siano un valore assoluto, sono misteri che solo l’arroganza umana può spiegare.

Bandiere, colorazioni politiche, ideologie e integralismi, che si difendono a spada tratta, retaggi che legano a concetti astratti come patria, dio, razza, e per i quali si calpestano i diritti altrui, si sbarrano frontiere e si combattono guerre, persuasi che tutto quello che fa parte del proprio mondo e del proprio vissuto, sia l’unica cosa giusta, il punto di riferimento esclusivo, o addirittura certi che tutto ciò che si discosti da questo, sia invece sbagliato, da cambiare, da combattere o sopprimere.

Melting Pot, titolo del progetto espositivo proposto per la mostra in allestimento nello spazio Arrubiu di Via Mazzini, Oristano, e parola inglese che indica l’amalgama, all’interno di una società umana, di elementi diversi, che siano essi etnici, religiosi o sociali, nasce in opposizione a qualsiasi forma di etichetta o pregiudizio che conduce, inevitabilmente, a forme di intolleranza, e in casi estremi, a discriminazione e razzismo verso chi è “diverso” da noi.

Gli artisti ospiti provano, con la complicità dell’arte, a destabilizzare questa realtà preconfezionata e falsa, veicolata dagli stereotipi e dai preconcetti, e portano in mostra, attraverso i differenti linguaggi artistici, le private esperienze collegate al rapporto avuto con l’argomento, con il tentativo di utilizzarli come strumenti di rottura dagli schemi e dai luoghi comuni.

Che sia attraverso la politica, il misticismo, o con l’attivismo concreto, come combattere i pregiudizi e l’ignoranza, rimane comunque, scelta e capacità personale: importante è non chinare il capo e ribattere con l’evidenza dei fatti, con l’intelligenza, o come in questo caso con l’arte, che cerca, e a volte svela, dietro la facciata di un sistema ipocrita, cloroformizzato e perbenista, un sottobosco rivoluzionario, umano e appassionato.

Alice Rivagli