Roberto Giangori – Giochi di sagome, illusioni geometriche, ritmi visivi.
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Giochi di sagome, illusioni geometriche, ritmi visivi.
L’arte di Roberto Giangori si muove su un confine sottile tra astrazione e riconoscibilità, tra struttura e ambiguità. Le sue figure, ridotte a sagome essenziali, si intersecano e si moltiplicano, creando intrecci visivi che sfidano la percezione. Il colore non è mai un semplice riempimento, ma uno strumento che scolpisce le forme, rivelando, attraverso le sovrapposizioni, nuove figure nascoste.
Volti e corpi perdono ogni identità: niente occhi, niente espressioni, solo profili vuoti che si incastrano in progressioni geometriche rigorose. Sono maschere senza volto, ombre senza corpo, simboli di un’umanità anonima che esiste solo nel rapporto con l’altra. Ogni opera è un enigma visivo, un gioco di pieni e vuoti, di presenze e assenze che si rincorrono sulla tela con precisione quasi matematica.
L’equilibrio tra ordine e illusione, tra ritmo e sorpresa, è il cuore della sua ricerca: immagini che sembrano semplici, ma si rivelano costruzioni complesse, architetture del pensiero in cui la forma si scompone e si rigenera senza fine.
Maria Teresa Majoli, gennaio 2025
