Valeria Cipolli (Velimna) – Carnevale 2025 – Melograno Art Gallery – Livorno

Valeria Cipolli (Velimna)

Carnevale 2025

Rassegna d’Arte Contemporanea a Livorno

Melograno Art Gallery

27 febbraio – 4 marzo 2025

vernissage sabato 1 marzo ore 18

Notturno al chiaro d’ ovo

Tra ironia e sogno, l’opera si inserisce nel gioco del Carnevale con un’iconografia surreale e carica di simbolismi. Al centro della scena, il collo e la testa di una donna emergono come un’apparizione enigmatica, con un uovo che le sgorga davanti,, mentre un altro uovo identico le poggia sulla testa come un paradossale copricapo. Ai lati, due mezzi gusci rotti, sospesi nel vuoto, sembrano evocare il confronto tra un lui e una lei, due volti abbozzati nel vuoto che si fronteggiano in un dialogo muto e sospeso. Ma chi ha rotto l’uovo? Il gesto resta invisibile, lasciando allo spettatore il compito di interpretare.

L’ambientazione amplifica il senso di straniamento: sullo sfondo si ergono mura possenti e una torre, richiamando l’atmosfera arcaica e misteriosa di una città etrusca come Volterra. Tutt’attorno, figure mascherate fluttuano nell’aria, in una danza sospesa tra il primitivo e il mitologico, tra il rito e il sogno. Le maschere evocano un’epoca remota, forse un carnevale arcaico che affonda le radici nella memoria collettiva.

L’opera gioca con i contrasti: il quotidiano e il surreale, il cibo e la metafisica, il gesto e il mistero. Un’ironia sottile pervade la scena, trasformando il semplice atto di rompere un uovo in una riflessione più ampia sull’identità, sulla dualità e sul gioco delle maschere che ognuno di noi indossa, soprattutto nel tempo del Carnevale.

Valeria Cipolli (Velimna)

Valeria Cipolli, in arte Velimna è un’artista toscana, “Etrusca della Costa”, come ama definirsi.

Nata a Livorno nel 1984, ha scelto il nome d’arte “Velimna” in omaggio alle sue radici etrusche. Disegna e dipinge da sempre: dai ritratti a carboncino è passata a colori puri e vivaci, spesso dominati dall’azzurro.

Le sue opere surreali raccontano il femminino attraverso le “Fanusie”, donne bianche immerse in mondi onirici, accompagnate dai “Truscoli”, piccoli esseri dal fascino orientale. L’attenzione è rivolta agli sguardi e alla loro capacità di comunicare emozioni. Nei suoi dipinti ricorrono elementi simbolici: bicchieri, tazze, strumenti musicali e colli che diventano il fulcro della narrazione, formati da oggetti, fiori o altri elementi evocativi.

Il suo stile, ironico e introspettivo, trasfigura la realtà in chiave surrealista, tra suggestioni musicali e poetiche.

La fusione tra pittura e scrittura è una costante nel suo percorso artistico. Tra gli altri ha pubblicato il libro di poesie “Ti stappo gli occhi” , “La bambina con l’ombelico di perla”, con “Abrapalabra” è stata candidata al Premio Strega Poesia 2024, e il suo ultimo lavoro, “I colori parlano tutte le lingue?”,   esplora ulteriormente il legame tra parola e immagine.

Maria Teresa Majoli, febbraio 2025

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Melograno Art Gallery

Livorno, via Marradi 62/68

Orario:
10/12.30 e 16/20. Domenica e festivi 10/12.30 e 17/20.
Chiusi la mattina del lunedì.