Akelo – De re metallica – Il Melograno Art Gallery – Livorno

Akelo

De re metallica

Il Melograno Art Gallery

21 – 27 ottobre 2017

Sabato 21 ottobre alle ore 18.00 Il Melograno Art Gallery inaugura la personale di Andrea Cagnetti (AKELO) dal titolo “De re metallica”. In mostra una serie di opere scelte tra le  “sculture antropomorfe” e gli “strani meccanismi”.

Akelo è nato nel 1967 a Corchiano, in provincia di Viterbo. Orafo e designer, è tra i maggiori conoscitori al mondo dell’oreficeria etrusca e divide la sua attività tra la creazione di favolosi gioielli in oro, lavorati con tecniche risalenti a epoche remote, e la realizzazione di sculture che prendono vita  da materiali metallici ruvidi e scabri.

Il percorso di ricerca e di sperimentazione è iniziato prestissimo, sotto l’influenza del territorio d’origine, ricco di storia e di tradizioni classiche, ma anche di fascino e fonte di misteriose suggestioni. Il gusto per i miti e le conoscenze antiche si intuisce nel nome scelto, Akelo, quello del dio delle acque dolci, Acheloo, generato da Oceano e Teti.

Dedicatosi per molto tempo allo studio della letteratura scientifica greca e latina, si è avvicinato all’alchimia, sapere teorico-pratico e sistema filosofico che nei secoli si è espresso attraverso svariate discipline, dalla chimica alla metallurgia, dalla fisica all’astrologia. Nata nel contesto di pratiche di trasformazione dei metalli, la dottrina alchemica affronta la problematica della materia corporea, delle sue dinamiche, del dualismo spirito-materia in rapporto con un’esperienza di crescita  e di liberazione spirituale, usando un linguaggio che si caratterizza per la forte presenza di metafore e il carattere spesso volutamente oscuro e allusivo. L’alchimista cerca la purificazione e l’evoluzione spirituale, espressa metaforicamente dalla trasformazione e purificazione dei metalli. Akelo aderisce a questo proposito facendo suo il motto del  testo seicentesco Silent Book of Alchemy (Mutus Liber): “pray, read, read, read, reread, work, and you will find”.

Nel silenzio della ricerca e dello studio incessante dei più importanti trattati di metallurgia e oreficeria, antichi e contemporanei, nasce la sua esperienza di artista, che deve tendere a sviluppare la propria spiritualità, a far dono della sua crescita agli altri. Un’evoluzione spirituale che si traduce in un arricchimento anche per il prossimo.

Un lungo processo di maturazione quindi, che affonda le radici in tempi remoti e nella classicità e si proietta al futuro attraverso il recupero di saperi perduti.

Le strutture sono lavorate in materiale ferroso, ruvido e forte.

Le forme paiono emergere dalle nebbie di epoche antiche e luoghi dimenticati. Evocano miti smarriti nella nebbia di un tempo sospeso tra passato e futuro, di difficile collocazione, arcaico o postmoderno. Siano essi figure monche, tronchi senza testa nè arti, siano macchine improbabili, delle quali si è persa la cognizione di ogni possibile uso. Leggende futuribili sfilano accanto a tracce di immagini che ancora ci paiono familiari.

Una continua tensione, quindi, nel dualismo tra passato e futuro, forma nobile e corpo scabro, vuoto e pieno, tra materia e spirito, mediata dal soffio vitale che tutto permea in una comunione di intenti in equilibrio tra arte e alchimia.

La mostra proseguirà fino al 27 ottobre con

orario 10/13 e 16/20

Chiusi nella mattine della domenica e del lunedì