Alessandro Trani – Medina Roma

Stable Exhibition di Alessandro Trani

Venerdì 18 Maggio ore 18:00 Opening Stable Exhibition di Alessandro Trani presso gli spazi Medina Roma Via Angelo Poliziano n. 36. Ospite per l’occasione Fabio Cicuto con le sue Memories.

“L’orizzonte come passeggiata dell’esistenza e come chiave di una libertà mentale, che trasforma coscienze e presenze nella vita, nel pensiero, nel sogno. Alessandro Trani sta cambiando la sua ricerca partita da un mare e da un orizzonte come racconto mentale verso un informale che richiama segni e presenze primordiali, nella quale l’alba e il tramonto coincidono in un tempo che è utopia dell’essere e segnale di trasformazione. In questo nuovo ciclo che appare camminare verso geometrie e parallelismi, in funzione di narrazioni e illusionismi mentali, Trani recupera, con la pittura e con il colore, la parte concettuale di un’arte che vuole privilegiare filosofie e riflessioni.

Le sue opere portano al naufragio piacevole dei sensi con un’osservazione che reca il movimento di un pendolo, costantemente oscillante fra la vigile coscienza che prende visione di una stesura lineare, forte ed essenziale e l’emozione di un’opera che ci richiama come protagonisti e personaggi in cerca d’autore in un teatro che determina l’ambiente del nostro essere.

Ci ritroviamo immersi in un’oasi nella quale tempo e spazio si annullano per assaporare sulla punta della lingua la commossa bellezza, profonda, nascosta e segreta, di una vita che appare libera dalla schiavitù del movimento delle lancette dell’orologio nel loro progredire.  Ecco che siamo capitati nello spazio semplice, intelligente, partecipato nell’emozione, di un illusionista della pittura, di un narratore elegante e raffinato, di uno scrittore che usa la grammatica del DNA nel lessico forte di una vita che cambia e si trasforma, come si trasformano colori e stesura degli stessi.

Alessandro Trani ci propone e ci pone davanti all’essenzialità della vita, portandoci per mano in un teatro dove la vediamo rappresentata attraverso quell’orizzonte eterno e imprescindibile che sembra richiamarci quella spiritualità silente e quella volenterosa cooperazione laica fra gli uomini sulla quale tanti poeti hanno speso i loro versi.

Se l’obiettivo è superare con la pittura quella siepe che Leopardi ci ricorda ne “L’Infinito”, la pittura di Alessandro Trani ci pone l’orizzonte non come limite ma come opportunità, recuperando la semplicità del segno come metafora assoluta della ricchezza di una vita senza confini”.

Testo a cura di Giammarco Puntelli

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