Bicentenario della nascita del pittore Cesare Uva

Costituzione del Comitato operativo per le commemorazioni

del “Bicentenario della nascita del pittore Cesare Uva”

Il Centro di ricerca “Basilio Orga”, con l’Archivio Cesare Uva e con il Comitato per la tutela dei pittori irpini dell’Ottocento hanno costituito il Comitato Operativo per le commemorazioni del “Bicentenario della nascita del pittore Cesare Uva”, a cui hanno aderito: Prof. Stefano Orga, Prof.ssa Michela Femina, Prof.ssa Ilenia D’Oria, Prof. Angelo Cutolo, Dott. Antonio Carpentieri, Prof. Francesco Campitelli, Dott. Giuseppe D’Amore.

Gli enti che collaborano con il Comitato operativo sono: Università del tempo libero di AvellinoIn Arte LibertasCircolo culturale “Francesco Solimena”, ed Associazione culturale “ACO”.

Così parte ufficialmente la macchina organizzativa per le commemorazioni del “Bicentenario della nascita del pittore Cesare Uva”, che cadrà l’undici novembre 2024.

Le iniziative culturali inizieranno nel gennaio 2024, si protrarranno tutto l’anno e culmineranno a novembre con la mostra d’arte: CESARE UVA NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA, che si terrà presso il Circolo della Stampa di Avellino.

Inoltre, il Comitato operativo è affiancato da un Comitato scientifico di alto profilo, composto da storici dell’arte e critici d’arte, che proporrà iniziative di carattere scientifico e culturale da realizzare prevalentemente ad Avellino e nel suo circondario, per ricordare, valorizzare e riflettere sul lavoro del pittore irpino, prevedendo mostre fotografiche, mostre d’arte con opere selezionate, convegni e seminari, ed altri eventi.

Cesare Uva, nacque ad Avellino l’undici novembre 1824 da Lucia D’Argenio (1800-1877) e Mariano (1794-1860).

Si trasferì a Napoli ove frequentò il Regio Istituto di Belle Arti, qui seguì le lezioni di Costanzo Angelini (1760-1853), di Giuseppe Mancinelli (1813-1875), e di Gabriele Smargiassi (1798-1882), quest’ultimo lo influenzò notevolmente verso la Pittura romantica, tanto che Cesare Uva attivò la Scuola romantica avellinese nella sua bottega, impartendo lezioni di disegno e di pittura.

Dal 1858 le sue opere furono molto apprezzate dall’aristocrazia napoletana, in quanto i suoi lavori furono molto graditi da Ferdinando II di Borbone (1810-1859).

La sua famiglia nei primi mesi del 1859 si trasferì definitivamente a Napoli.

Partecipò alle esposizioni d’arte della “Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa” di Napoli dal 1862 al 1877.

Nel 1877 restaurò il Teatro comunale di Avellino.

Nel 1879 aprì una bottega d’arte con il pittore avellinese Giovanni Battista (1858-1925) in Via Riviera di Chiaia al n° 266.

Negli anni ottanta del Diciannovesimo secolo ottenne la Croce di cavaliere della Santa Sede da Papa Leone XIII (1810-1903), per meriti artistici.

Si spense a Napoli, sua città adottiva il 16 febbraio 1886.