Carlo Iacomucci – Tre acqueforti per Dante Alighieri

Per il Sommo Poeta Dante Alighieri anno 1321- 2021“,  due acqueforti “ex Libris” del maestro incisore Carlo Iacomucci
di Patrizia Minnozzi
Nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Per l’occasione, il consiglio dei ministri, su proposta del ministro Dario Franceschini, ha istituito per il 25 marzo la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri (Dantedì): una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante.
La scelta di tale data è dettata dal fatto che gli studiosi riconoscono il 25 marzo come giorno d’inizio del viaggio che Dante compie nei tre regni dell’Aldilà per la celebre Divina Commedia ed è anche l’occasione per ricordare il genio del Sommo Poeta, con numerose iniziative, anche on line, organizzate dagli istituti scolastici con l’adesione di studiosi, intellettuali e di prestigiose istituzioni culturali, dall’ Accademia della Crusca alla Società Dantesca.
A 700 anni dalla sua scomparsa, sono molte le cose che ci fanno sentire un popolo e una nazione unica al mondo: Dante rappresenta l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia. Il Sommo Vate infatti è più presente che mai nell’arte, nella musica, nella letteratura e nel cinema. Un viaggio infinito insomma, quello dantesco, che viene celebrato anche dal Maestro Carlo Iacomucci, con la creazione di due acqueforti “ex Libris” molto significative e suggestive, in cui ritroviamo tutta la maestria dei tratti, a volte decisi, a volte delicati, delle sue incisioni in cui le figure, attraverso l’ottica del sipario o finestra, sembrano volere uscire dagli spazi in cui sono stati confinati. Si possono scorgere fitti reticoli di linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi e lettere. Al centro dei due “ex libris” da un lato Dante, il Sommo Vate per eccellenza e dall’altro il sole , simbolo di luce, calore, sapienza e conoscenza. Quale modo migliore per celebrare un grande della letteratura italiana, con la maestria di un artista come Iacomucci!
BIO

Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, maceratese d’adozione, è nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro.

Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni.

Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti-nazionali, internazionali, fra i quali: l’onorificenza di Cavaliere al merito artistico e culturale conferitagli nel 2011 e nel 2017 quella di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, con decreto del Presidente della Repubblica.

Nel 1999 è uno dei fondatori assieme a don Ezio Feduzi della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.

Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arte di Lecce poi al Liceo Artistico di Varese e di Macerata.

Ha partecipato a tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno.

Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanità.

Per info: carloiacomucci@libero.it – tel. 320.0361833.