Francesca NINI Carbonini al Burning Man 2017 – Nevada

L’artista Francesca NINI Carbonini è l’unica artista italiana invitata dagli organizzatori del Burning Man a partecipare al festival che si conclude ogni anno in occasione del Labor Day.

Dal 27 agosto al 4 settembre, con un’art-performance, NINI presenta la mostra Kafka 9.0, un’interpretazione di ciò che l’artista ricerca nelle sue opere: l’alchimia come motore del cambiamento. In scena il processo creativo di vandalizzazione da cui prende vita il quadro, cifra stilistica di NINI.

Nel Deserto del Nevada ogni anno, solo per 8 giorni, sorge una città dedicata alla radicale espressione del sé: siamo a Black Rock City e questo è il Burning Man.

NINI è stata capace con la sua arte di attirare per ben due edizioni l’attenzione degli ideatori del Burning Man, che l’hanno voluta tra gli artisti, provenienti da tutto il mondo, la prima volta su selezione nell’agosto 2014 e la seconda, quest’anno, su invito.

Il Burning Man è diventato una tradizione annuale che si svolge dal 1991 in terra statunitense, un festival che si pone come punto di riferimento per chiunque desideri proporre esibizioni artistiche, mostre, performance, workshop e tutto ciò che può essere un libero sfogo della creatività e dell’individualità, in un contesto che non può prescindere però dalla collettività.

È in questo scenario che NINI porta l’installazione Kafka 9.0, una serie di 10 dipinti uniti da un fil rouge, corde rosse che caratterizzano la sua arte e che uniscono le opere in un collegamento trasversale concreto. Kafka 9.0 è infatti un racconto ciclico, una metamorfosi circolare che trasforma l’uomo in volatile e il volatile a sua volta in uomo. Da una forma all’altra emerge la consapevolezza, proprio come il protagonista della celebre opera kafkiana raggiunge la presa di coscienza solo dopo essere diventato animale.

Per il soggetto di NINI questa catarsi è continua ed evolutiva: la metamorfosi è qui un viaggio positivo e di conquista, una ricerca della verità che diviene interpretazione complessiva.

Due sono gli elementi che emergono dipinti con colori sgargianti: un uomo, a simboleggiare il genere umano in tutta la sua forza e aggressività, e un volatile, allegoria di libertà. Il copricapo vuole essere il segno distintivo del rituale di rinascita, il simbolo dell’aver trovato se stessi.

NINI spiega così come l’ispirazione incide sulla sua opera: “Una metamorfosi è una trasformazione da materia a materia, pura alchimia. Nell’arte diviene una trasformazione da spirito a spirito. È un passaggio, un dialogo per raggiungere la piena consapevolezza di se stessi e quindi la piena libertà”.

L’installazione Kafka 9.0 rivela la predilezione di NINI per i grandi formati: tutto è visibile, tutto è esposto. Si presenta come un muro, un decagono di legno con una soglia che dà all’interno dell’esposizione. “Un muro protegge, è teso verso l’alto – commenta NINI. – Nonostante la sua apparente durezza, permette una visione chiara, vicina e lontana, predominante ma non invadente, avvolgente ma non claustrofobica”.

Arte e letteratura si incrociano e si contaminano. Per l’esibizione al Burning Man, NINI si è ispirata al poemetto di T.S. Eliot “La Terra Desolata”, dal quale è riuscita a cogliere e a trasmettere a sua volta la ricerca incessante per la verità e per l’ambizione totalizzante di coscienza di sé.

Un occhio al passato, con la letteratura dei primi decenni del Novecento, e uno al futuro: Kafka 9.0 una versione di noi stessi ancora lontana, ancora in divenire che dà una chiave di lettura moderna e futurista all’intera opera artistica.

 

Biografia dell’artista

Francesca NINI (Francesca NINI Carbonini) è un’artista milanese-lampedusana, vive infatti tra Milano e Lampedusa respirando le influenze sia della metropoli sia quelle dell’isola, impegnandosi in prima persona per la promozione della cultura; si occupa dell’organizzazione di mostre, di installazioni personali e di altri autori, inoltre insegna alla Scuola del Fumetto di Milano.

NINI afferma che il colore più bello sia il nero senza però rivelarne le motivazioni che rimangono un segreto personale. Crede che ciò che deve accadere, accada “nonostante tutto” ma non per questo non crede al Libero Arbitrio, che Dio esiste ed è un bellissimo campo di fiori e che sta solo a noi correrci in mezzo. Chi ha coraggio può fare a meno di una reputazione. È convinta che si debba restituire al dolore tutta la sua innocenza e per questo è consapevole del rischio di una possibile sconfitta e perché no, anche di una vittoria.

NINI dipinge su grandi dimensioni (130 x180) così da essere all’interno del suo quadro, divenendo incosciente di quello che fa e presente solo alla fine; non per questo esiste casualità. Non ha paura di stracciare, cambiare, distruggere finché non sente suo il quadro, finché non prende vita.

Il 16 novembre 2013, a 200 anni dalla nascita del “Romanticismo”, NINI scrive TRANSFORMAZIONE MANIFESTO (pagina pubblica su Facebook), fondato sulla centralità dello spirito vitale e narrativo dei libri; spirato all’evoluzione, alla crescita e ai parametri sentimentali propri dell’arte, con uno sguardo attento alla pittura.

 

Si ricorda “ALL’OMBRA DI PINOCCHIO” (pubblicato da Carthusia edizioni 2012 – in mostra a Firenze al “Pinocchio Biennale 2012”.) che è uno sguardo profondo al libro di Collodi “Le avventure di Pinocchio”, contenente trentatré tavole, ciascuna per ogni capitolo del libro originario, che illustrarono il viaggio interiore di Pinocchio e quindi in ultima analisi di tutti noi. Il libro “All’ombra di Pinocchio” è ora utilizzato in alcune scuole inglesi per aiutare i ragazzi a raggiungere e scoprire un’analisi di se stessi.

 

Nel 2012 è l’ideatrice del concorso internazionale d’illustrazione Silent Book Contest assieme al collega Gianni De Conno. Il concorso Silent Book Contest è espressamente dedicato alla creazione di libro illustrato senza parole inedito ed è realizzato dal Comune di Mulazzo, l’Associazione Montereggio Paese dei Librai e IOB International Organisation of BookTowns, con il contributo di Carthusia Editore, la collaborazione del Bologna Children’s Book Fair e il patrocinio di IBBY Italia. (www.silentbookcontest.com)

Tra le opere nel 2013 “UNDERGROUND” tratto dall’omonimo libro di Lewis Carroll da cui nascerà la versione più ampia di “Alice nel paese delle meraviglie”. Diverrà a breve un albo illustrato.

Agosto 2014 “MOWGLI SYNDROME” tratto da “I libri della giungla” di Rudyard Kipling, quadri di grandi dimensioni per raccontare un libro aperto facendo emergere gli aspetti parossistici e meravigliosi dell’epoca Vittoriana confrontandoli con quelli moderni. “Mowgli Syndrome” (www.mowglisyndrome.com) è un’installazione di 9 metri di diametro che è stata completata con una live performance dell’artista nell’estate 2014 nel deserto del Nevada in occasione del Festival Artistico Burning Man.

A febbraio 2015 partecipa all’evento di arte alternativa Affordable ArtFair a Milano.

Nel marzo 2015 espone, ospitata da Children’s Book Fair di Bologna, una sintesi dell’installazione “Mowgli Syndrome”.

In Ottobre 2015 in occasione del Festival Sabir a Lampedusa, partecipa con una nuova installazione intitolata, “LITTLE RED UNDERWOOD” tratto dall’omonimo libro “Cappuccetto Rosso” dei fratelli Grimm, l’installazione è stata ospitata al BOOK City Milano (ottobre2015) presso il Museo Diocesano ed è stata presentata alla Fiera di Bologna (marzo 2016). Ogni anno l’opera viene esposta al pubblico in occasione del Festival del Libro di Montereggio.