Maurizio Biagi – FRUCTIDOR 2021 – Il Melograno Art Gallery

Maurizio Biagi

FRUCTIDOR 2021

nona edizione

Il Melograno Art Gallery

28 agosto – 9 settembre 2021

Vernissage sabato 28 agosto dalle ore 18

Maurizio Biagi presenta in questa occasione i suoi monocromi, realizzati con stesure di pigmenti preziosi, puri, a secco, senza uso di solventi, su tavoletta. Il supporto è stato una scelta laboriosa perchè non è scontata la giusta porosità e ruvidutà, necessaria per trattenere e far aderire il pigmento,  che altrimenti scivolerebbe, dato che sono polveri, in gran parte derivate da minerali o metalli preziosi. La stesura del pigmento è poi quell’intervento, tutt’altro che scontato, che giocando sulla superficie determina il risultato finale.

Maurizio Biagi vive all’Impruneta, in provincia di Firenze. Il talento e l’urgenza di creare bussano alla sua porta fin dall’inizio degli anni ’70. Extra lavoro, produce ceramiche e diviene protagonista del Gruppo Pittori Imprunetani, in seguito il gruppo Art Art di cui oggi è consigliere. È degli stessi anni l’incontro con Gianfranco Mello e la serie di partecipazioni a esposizioni in compagnia di alcuni dei nomi più importanti degli anni ’80 e ’90. E’ stato segnalato al Premio Pittura di Panzano 1983, vinto da un artista del calibro di Ugo Attardi. La sua prima personale, nel 1986, ebbe la presentazione di Carmelo Mezzasalma, oggi Superiore della Comunità di San Leolino che gestisce fra l’altro la Certosa fiorentina.
Scrisse tra l’altro Mezzasalma:
“Perché la pittura di Biagi non nasconde le metafore dell’esistenza, le piaghe del vivere, l’acuto grido della carne: il ritmo del suo canto e il colore che si dispone nell’esatta e cangiante metamorfosi di quel presente l’accende e lo placa nell’intrecci d’un movimento così fisso e mosso al contempo da non tradire mai il fondo della sua espressione. Quel fascio di ginestre, nell’improbabile e pallido cobalto del cielo, nasce da un groviglio di radici naufragate nello spazio profondo e senza nome che rimanda, per opposizione, nell’immobile presenza dell’astro teso a racchiudere le avvolte penombre della natura, una natura della mente e dei sensi.”
Nel 1990 partecipa alla mostra di affreschi su cotto nella Sala d’Armi Buondelmonti all’Impruneta e alla 17^ Rassegna sestese. Espone insieme con artisti quali Silvio Loffredo, Enzo Faraoni, Gualtiero Nativi, Vinicio Berti, Sergio Scatizzi.
Allo scadere del millennio Maurizio Biagi attraverserà un momento di crisi artistica. “Dal 2000 al 2010 ho prodotto poco, e pensato tanto. Da un lato, il figurativo mi era diventato stretto. Dall’altro, avevo iniziato una riflessione sul secolo appena terminato. Questo secolo in cui gli artisti si erano definitivamente liberati dal vincolo della produzione su commissione. Questo secolo che aveva prodotto l’informale, la pop art, lo spazialismo, l’action painting, il materico… te li dico alla rinfusa, ma sono tutti stili dopo la cui comparsa non ci si può più permettere di dipingere come duecento anni fa. Il mio intento, forse un po’ ambizioso, era diventato quello di trovare una forma stilistica che racchiudesse, che sintetizzasse tutto il ‘900, almeno attraverso e secondo la mia visione.”
Una ricerca, dunque, preparata da anni con cura, riflessioni e continui ripensamenti, ma iniziata realmente intorno al 2012, e che prosegue tuttora. In modo del tutto naturale, quasi come in una dissolvenza incrociata, lo stile di Maurizio è approdato all’informale. Lo spiccato senso del colore di cui parlava Mello, oltre a una continua e autentica meditazione sul pigmento, ha originato le sue opere monocrome. “Sul cotto è possibile fissare il pigmento puro, senza bisogno di solventi. Ci pensi? Pigmento, nient’altro che pigmento. Colore, nient’altro che colore.” Ed ecco i monocromi che in certe sue installazioni sembrano talvolta atomi di un organismo di proporzioni immense. Atomi. Elementi base. Punti di partenza.

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Livorno, via Marradi 62/68

Orario: 10/13 e 16/20

Tutti i giorni, domeniche comprese

Saremo chiusi soltanto il lunedì mattina

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