Moira Ricci – presentazione del libro 20.12.53-10.08.04 – MUFOCO

presentazione del libro

Moira Ricci

20.12.53-10.08.04

A cura di Roberto Valtorta

Testi di

Roberta Valtorta (Il tempo, la verità/Time and Truth)

Andrea Cortellessa (L’ombra della vita/The Shadow of Life )

Lydia Flem (Nel regno della lira digitale/In the Realm of the Digital Lyre)

Italiano/Inglese

Corraini edizioni

 

17 giugno ore 16

MUFOCO

Svolto ritualmente nell’arco di ben dieci anni (2004-2014) e basato su un potente “effetto realtà” creato dalla finzione digitale, costituisce una forma di riappropriazione virtuale della figura della madre perduta e di profonda elaborazione del lutto attraverso il gesto artistico. Anche ispirato dalla lettura del noto testo di Roland Barthes La camera chiara, affronta i temi della memoria, della famiglia, delle origini contadine e del radicamento nel territorio come elementi cardine della ricerca della propria identità, tema che in seguito l’artista sposterà su intere comunità (Da buio a buio, 2009, Andata e ritorno, 2019). Nel panorama delle produzioni non solo italiane ma anche europee del periodo, si impone per immediatezza e solidità progettuale, unendo il passato affascinante della fotografia vernacolare e il presente tecnologico dell’arte contemporanea.

Da sottolineare l’importanza che 20.12.53-10.08.04 di Moira Ricci – assente da collezioni pubbliche italiane ed europee e presente invece, nella forma di singole immagini o piccoli nuclei, in collezioni private – entri a far parte nella sua completezza (50 fotografie) delle collezioni di una istituzione pubblica come il Museo di Fotografia Contemporanea. Si tratta infatti di una ricerca fotografica contemporanea complessa, portata avanti con sincerità e tenacia e completata nel tempo secondo metodi, tecnologie e intenti progettuali assai originali pur nella loro sconcertante immediatezza. Va sottolineato che questa serie, pietra miliare negli sviluppi della ricerca dell’artista, trampolino di lancio delle sue produzioni mature, ha segnato la sua notorietà e ha ispirato altri lavori in Italia, esercitando una notevole influenza sulla sensibilità dei giovani e riportando alla luce, nel clima contemporaneo segnato dalla frammentazione e, come ci ha ricordato Zygmunt Bauman, dalla “fluidità” degli affetti e delle esistenze, il tema un po’ dimenticato della memoria, delle origini, dell’appartenenza, dei legami  familiari. Si tratta di un lavoro che fin dalla sua uscita ha attirato l’attenzione di numerosi critici e curatori, ha stimolato, negli anni, la realizzazione di varie interviste all’artista, è stato presentato in varie mostre personali e collettive. Che queste fotografie, mai finora esposte o pubblicate nella completezza della serie, entrino a far parte di una importante collezione pubblica sembra davvero essere il loro destino naturale.

Il volume, che l’artista stessa ha progettato, comprende tutte le fotografie della serie, cioè 50. Queste si susseguono in una libera sequenza (poiché il tempo in questo lavoro totalmente intriso di memoria è stato azzerato, e dunque mancano nel racconto un prima e un dopo) secondo una messa in pagina semplice, con ampio spazio bianco intorno alle immagini, a richiamare il modo in cui le fotografie si presentano ai nostri occhi quando sfogliamo un album di famiglia. Le immagini, a colori e in bianco e nero a seconda dell’epoca della fotografia di partenza, sono accompagnate da piccole didascalie significative che raccontano piccoli e grandi momenti di vita della madre (Comunione di Doriano, Fede mamma e Gigio al Monte Amiata, Gemellini, In spiaggia con la famiglia, In viaggio di nozze a Milano, Mamma a Bologna, Mamma allatta Federico, Mamma al mare, Mamma stira, Mamma nel giardino di nonna, Mamma in negozio che lavora, Sulla motoretta con un’amica…). Nell’insieme, un libro d’artista molto intimo ma al tempo stesso una pubblicazione che per semplicità e forza visiva coinvolge l’osservatore in una storia che misteriosamente gli appartiene irrimediabilmente. Un libro capace di diventare un oggetto d’affezione.

Moira Ricci nasce a Orbetello (GR) nel 1977, vive e lavora in Italia. La sua ricerca artistica, spesso d’impronta autobiografica, indaga i temi dell’identità individuale e sociale, della storia familiare, della casa e del legame originario con il territorio, intrecciando invenzione tecnologica e riscoperta dell’immagine di appartenenza popolare. Tra le principali esposizioni: “Rencontres Internationales de la Photographie”, Arles, 2009; “Realtà Manipolate”, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze, 2009; “Da buio a buio”, Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara, 2009 e Museo Archeologico A. Salinas, Palermo, 2018; “Family Talk”, Futura Centre of contemporary Art, Prague, 2012; “Per sempre con te fino alla morte”, Galleria d’Arte contemporanea La Veronica, Modica, 2012; “Inner Homeland”, Golden Thread Gallery, Belfast, 2012; “Autoritratti”, MAMBO, Bologna, 2013; “Dove il cielo è più vicino”, Tenuta dello Scompiglio, Vorno-Lucca, 2013; “We have never been Modern”, Songeun Art Space, Seoul, 2014; “Capitale Terreno”, Spazio Oberdan, Milano, 2015; “Altri tempi, altri miti”, 16° Quadriennale D’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2016; “Looking after”, Museo nazionale della fotografia Marubi, Scutari, 2018. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private italiane e straniere.   

Roberta Valtorta (Milano, 1952), storico dell’arte e della fotografia, è vicepresidente della SISF (Società Italiana per lo Studio della Fotografia). Ha progettato il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, assumendone la direzione scientifica dal 2005 al 2015. È stata consulente della Provincia di Milano (1987-2004) e della Regione Lombardia (1989-1996), collaboratrice dell’Istituto Paolo Monti (1992-2000), direttrice della collana di libri Art& (1994-1998). Curatrice di mostre e di progetti di committenza pubblica (Archivio dello Spazio il più noto) e docente al Centro Bauer (dal 1984) e all’Università IULM di Milano (dal 2020), ha insegnato anche alla Facoltà del Design di Milano, all’Università degli Studi di Tor Vergata di Roma, all’Università degli Studi di Udine. Ha pubblicato studi su autori italiani ed europei e su temi storici e teorici della fotografia. Tra i molti: Gabriele Basilico. L’esperienza dei luoghi, Udine/Lugano 1994; Paolo Gioli. Fotografia dipinti grafica film, Udine 1996; 1987-1997 Archivio dello spazio (con A. Sacconi), Udine, 1997; Racconti dal paesaggio. 1984-2004 A vent’anni da Viaggio in Italia, Milano 2004; Volti della fotografia. Scritti sulle trasformazioni di un’arte contemporanea, Milano 2005; Il pensiero dei fotografi. Un percorso nella storia della fotografia dalle origini a oggi, Milano 2008; Paolo Monti. Scritti e appunti sulla fotografia, Milano 2008; Fotografia e committenza pubblica. Esperienze storiche e contemporanee, Milano 2009; Gabriele Basilico. Milano. Ritratti di fabbriche 1978-1980, Milano 2009; Joachim Schmid e le fotografie degli altri, Monza 2012; Mimmo Jodice, Milano 2013; Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea, Torino 2013; Pietro Donzelli. Terra senz’ombra. Il Delta del Po negli anni Cinquanta (con R. Siebenhaar), Cinisello Balsamo 2017; Paolo Gioli. Transfer di volti dell’arte, Milano 2018; La fotografia social. Teorie, pratiche, estetiche ed esperienze dell’immagine digitale (con G. Fiorentino e C. Moroni), “Mediascape Journal” n. 12, 2019; Chiedi alla fotografia, Udine 2023.

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