artisti toscani al Museo Diocesano di Gubbio La Medusa Artistikamente Pistoia

Colori senza confini – Museo Diocesano di Gubbio

Al Museo Diocesano di Gubbio espongono gli artisti toscani. La mostra dal titolo “Colori senza confini” è promossa da Artistikamente di Pistoia e da La Medusa di Gubbio.

 

“COLORI SENZA CONFINI” – LA TOSCANA INCONTRA L’UMBRIA

A CURA DI ARTISTIKAMENTE

1 – 15 giugno 2019

Museo Diocesano di Gubbio

Sabato 1 giugno alle ore 16.30, presso il Museo Diocesano di Gubbio, inaugura la mostra collettiva

“COLORI SENZA CONFINI” – La Toscana incontra l’Umbria –

organizzata e promossa dalla Galleria Artistikamente di Pistoia.

L’esposizione, che sarà aperta fino al 15 giugno, rientra nel calendario delle manifestazioni dei musei gestiti a Gubbio dall’Associazione Culturale La Medusa,  e propone una selezione di opere pittoriche di artisti toscani utilizzanti varie tecniche espressive.

La collettiva raccoglie 12 artisti che presentano alcune delle opere più significative del loro percorso artistico.

ROBERTO AGNOLETTI, LUCIANO BARALE, CLAUDIO BELLARI, LUCIANO BORIN, FIORENZO BUTI, ROBERTO CARRADORI, MARCO FONTANI, SERGIO GIANNINI, ENEA MARTELLONI, SILVIA PERCUSSI, MARCELLO RUSSO KRAUSS, MARIANA SPOLIDORO.

Roberto Agnoletti architetto e insegnante, alterna l’attività professionale, prevalentemente restauro architettonico e allestimento di spazi espositivi, con il lavoro di ricerca nel campo delle arti visive. Come artista ha realizzato diverse personali e vari progetti inseriti in ambienti urbani, siti di interesse storico-culturali e naturalistici. Predilige il “Segno” e il DI-Segno diventa per lui il mezzo per presentarci la nostra cultura di memorie piuttosto che il mezzo per rappresentare.

Luciano Barale nasce a Pistoia nel 1957, si diploma presso l’Istituto d’Arte P. Petrocchi di Pistoia e si occupa di Arti Visive in generale. Pur nella evoluzione e nelle mutazioni la sua opera rivela un sottile filo di continuità, una coerenza metodologica che lo ha portato negli anni a passare dalla figurazione, alla presentazione di frammenti della realtà, alla ricostruzione di spazi e oggetti tramite “scarti” di quel reale quotidiano in cui si è immersi.

Claudio Bellari, Pistoiese, autodidatta, ha fatto della espressione artistica la sua grande passione. Guardando spesso al passato utilizza spesso antiche carte trovate in soffitta o nei mercatini, frammenti di vecchi spartiti musicali, pagine ingiallite di vecchi registri, per fare da sfondo ai suoi dipinti che in gran parte rappresentano paesaggi della sua anima.

Luciano Borin vive e lavora a Firenze, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti ed ha insegnato al Liceo Artistico (ex Istituto d’Arte) di Porta Romana. Espone dagli anni Settanta. Ha allestito numerose personali, in Italia e all’estero. Partendo dall’idea che ogni artista è, e rappresenta tutta la sua opera, si capisce subito, guardando i quadri di Luciano, che il mondo che ci circonda appare il filo conduttore imprescindibile della sua ricerca. Così nelle sue immagini, in quel susseguirsi di uomini e donne, di amiche, di bambini che si librano in ambienti a noi noti e quotidiani, ritroviamo fotografie scomposte della nostra stessa vita. Un pittore quindi della realtà dei nostri giorni, che ci pone inesorabilmente davanti ai nostri pregi e difetti, al nostro modo di affrontare le giornate viaggiando su metropolitane o passeggiando su una strada, portando magari i nostri figli sulla giostra o a correre in un prato per poter gioire di un divertimento semplice quanto passato, come il fare le bolle di sapone.

Fiorenzo Buti nasce a Montemurlo nel 1958, dove ancora oggi vive e lavora. Il suo incontro con la pittura è casuale, e il suo approccio è da autodidatta. La sua crescita è esperienziale, attraverso l’uso di varie tecniche, quali Acquarello, Acquaforte, Serigrafia, Olio, Tempera, Vernici ed Inchiostri e vari materiali di riciclaggio. L’amore per la pittura lo porta a fare un’accurata osservazione e ricerca, passando così dal figurativo all’astratto informale, ad un’ultima fase quella attuale di astratto/materico/concettuale. Il percorso creativo è ancora oggi in evoluzione, come ogni artista, un viaggio lungo una vita.

Roberto Carradori, Attualmente si dedico alla pittura figurativa, però prima di passare a questa c’è stato un lungo periodo nel quale faceva quasi esclusivamente pittura astratta, praticamente ha fatto un percorso inverso a quello che fanno molti artisti che iniziano con il figurativo e poi passano all’astrattismo. “Perché sono passato al figurativo? Perché a un certo punto ho sentito il bisogno di rappresentare immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, sempre però con l’attenzione rivolta al colore piuttosto che al disegno. Inizialmente i miei soggetti preferiti erano i paesaggi.Nel disegno dei paesaggi anche se non sei bravissimo qualcosa riesci sempre a fare poi a mano a mano che miglioravo, sono passato alla figura umana”.

Marco Fontani, di professione insegnante presso il Ministero della pubblica istruzione, proviene dall’Istituto d’Arte e dall’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

Sergio Giannini, ha intrapreso da diversi anni a questa parte un bel percorso artistico, ha affinato un modo di disegnare che si è evoluto, partendo da una concezione tipicamente scolastica con tecniche basilari arrivando poi ad un nuovo modo espressivo che si rifà ad un qualcosa di più astratto. Questa sua espressività rappresenta il vero e proprio excursus storico del percorso artistico intrapreso da Sergio Giannini da diversi anni a questa parte.

Enea Martelloni, nato nel marzo del 1973, vive a Livorno ed è un “artista” autodidatta.Il suo rapporto con l’arte è perfettamente espresso da una celebre frase del maestro Pablo Picasso: ” L’arte scuote dall’ anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Dal 1998 crea opere in legno e sperimenta vari approcci alla pittura. Nel 2016 ha iniziato a dipingere su tela con le dita, utilizzando colori ad olio diluiti con acquaragia ed olio di lino. Nel febbraio 2018 l’ ispirazione lo ha condotto verso la sua prima collezione di 16 quadri, che ha deciso di chiamare “emozioni”. A Luglio 2018 ha deciso di iniziare un nuova collezione intitolata “istanti”, prendendo spunto da fotografie, alcune delle quali di rinomati fotografi con i quali ha iniziato a collaborare. E’ stato presente all’edizione 2018 di Arte Padova.

Silvia Percussi, è nata a Firenze da una famiglia di artisti, dove cresce respirando e nutrendosi di arte.. Scarabocchiare e dipingere su fogli e quaderni fin da ragazzina e poi su tele nel suo amato studio fra i tetti di Pistoia, sono stati e sono la sua passione quotidiana. Nel suo incedere idealizza la struttura affidandosi, con lucida e rigorosa essenzialità, a elementi primari concatenati a sequenze evolutive. Gli spazi delle opere sono ornati in maniera razionale e contenuta, confidando anche nell’uso dell’assemblage: quadri in cui il non reale, come all’inverso il non figurativo, prendono spunti dall’impulso del reale e li traduce in forme razionali. Nei suoi lavori usa colore ma anche materiali vari: sabbia, garze, juta, viti, cartoncini, materiali poveri di cui Silvia ne è padrona.

Marcello Russo Krauss nato a Napoli nel 1951, vive ed opera in Toscana da diversi anni. Nei suoi 50 anni di attività ha tenuto numerose personali ed ha partecipato a numerose collettive e concorsi, in Italia e all’estero. La sua pittura si inquadra in un realismo poetico, riproduce infatti la realtà paesaggistica con un taglio compositivo caro alla più aulica tradizione naturalistica offrendo sensazioni di serenità e di quiete, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “iucunda”. Russo Krauss media la consistenza della natura con mezzi pittorici che rivelano gioia di vivere ed equilibrio interiore. Sente il valore della luce, dell’atmosfera, dell’intensità espressiva in tocchi rapidi, aerei. I grigi, i verdi, i rosa, le colate dei neri, gli azzurri e i bruni, in pennellate agilissime, in grumi di colore puro o in sottili stesure di fondo, acquistano, nella varietà dei timbri squillanti e preziosi, valore di lirismo acuto.

Mariana Spolidoro, artista contemporanea, nata a Roma, si diploma all’Istituto d’Arte “Petrocchi” di Pistoia nel 1974. Ha partecipato a personali e collettive ottenendo consensi di pubblico e critica. Queste esperienze, unite all’impegno nel volontariato, concorrono alla formazione di un interessante profilo artistico e umano e alla creazione in Lei di vivide suggestioni. Attraverso le sue opere cerca di comunicare un vissuto intenso che le ha donato un “occhio interiore” capace di togliere le più introspettive sfumature dell’animo umano. Filone conduttore della sua ricerca artistica è la scoperta di un cosmo in continua trasformazione e al cui centro si pone la figura femminile con tutte le sue sfaccettature. L’opera dell’artista Mariana Spolidoro è un’esplosione di colore e di energia, all’interno di un percorso artistico, estetico e spirituale che parte dal Big Bang, passa per la Creazione e tocca l’uomo nel profondo, sino ad una nuova elevazione verso l’Infinito.