PAOLO RIZZI – GET IN – personale alla galleria Il Melograno

2 – 8 novembre 2013

GET IN

PAOLO RIZZI

Sabato 2 novembre, alle 18.00, alla galleria Il Melograno, in via Marradi 62/68 a Livorno, si inaugura la mostra personale di Paolo Rizzi dal titolo  “Get In”. Saranno esposte le opere del ciclo Second Tribe. Uno spirito primitivo, arcaico, affiora sui grandi volti interrogativi. Fantasmi senza tempo, iconoclastici frammenti del vivere quotidiano, eterni tormenti irrisolti, graffiati nel colore. La tribù accoglie, respinge, giudica, opprime, consola, ama: le apparteniamo dalla notte dei tempi.

La mostra proseguirà fino a venerdì 8 novembre, con orario 10/13 e 16/20. Chiusi nelle mattine della domenica e del lunedì.

Paolo Rizzi, un anelito di poesia contro lo spaesamento

Se l’arte, come giustamente dice Adorno, è magia liberata dalla menzogna di esser verità, i quadri di Paolo Rizzi colpiscono subito al centro. L’arte di questo giovane mostra una dedizione alla causa e una resa non indifferenti. La sua aderenza alla realtà è sorprendente, come sorprendente è questo suo metaforizzare con una carica così violentemente lirica i mali ma anche gli aneliti poetici di questa civiltà in declino. I suoi colori sono una sfida continua. Sembra quasi che Paolo Rizzi voglia frenare e attutire la violenza della civiltà dei consumi col suo segno teneramente deciso.La sua sfida è dunque di fare arte con l’antiartistico, far poesia con l’ impoetico. Una resa dinamica, interna alle soluzioni dell’immagine, crea continui rimandi ai suoi maestri dichiarati o semplicemente evocati, e si va da un certo primitivismo segnico che rimanda Lèger, Giacometti ma soprattutto Roy Lichtenstein; non si possono però dimenticare il graffitista Keith Haring e il fumettista Andrea Pazienza.

Insomma è giusto affermare che Paolo Rizzi vuole unire sublime e quotidiano, materia e segno, simbolo e sogno, mischiando, amalgamando elementi spuri. E l’ operazione gli riesce, dando origine così ad opere di grande forza ma anche di grande evocazione. Il nostro giovane artista gioca sugli opposti che si attraggono. E’ infatti tremendamente allettato dall’ abisso del colore, ma ne è anche profondamente respinto, ed è lì che gioca col segno chiaro, deciso, grafico. C’è in lui una solida, ma al tempo stesso trasparente, realtà del sogno, una voglia profonda di modificare in meglio il vivere, e questa è una delle spinte più potenti dell’ arte…

L’opera di Paolo Rizzi emana una voglia di riscossa che spande come l’ inchiostro sulla carta assorbente. E questo lo colloca fra coloro che invece di farsi possedere dallo spaesamento, lo usa per fare arte.

Dario Bellezza