PERFOMEDIA | VENEZIA 2019

PERFOMEDIA | VENEZIA 2019

Art Action

Performing Arts Festival

5-6-7 Luglio 2019

1- 30 luglio

MY LIFE ON HOLD – PERFOMEDIA ESPOSIZIONE

OMAGGIO A – L’ ULTIMO VOLO DI RÓBERT ŠWIERKIEWICZ

5 – 6 -7 luglio 2019

PERFORMANCE

1-30 luglio ESPOSIZIONE

Presentazione e testo critico a cura di Myriam Zerbi

A cura di Emilio e Franca Morandi e Adolfina de Stefani

VISIONI ALTRE|Campo del Ghetto Novo 2918 – 30121  VENEZIA

Tutto si muove, sbalestra e sposta e, dislocando, spiazza. Tutto si muove, sbalestra e sposta e, dislocando, spiazza.

di Myriam Zerbi

Irrompe sulla scena artistica con le avanguardie del principio del Novecento.

Carica di un potenziale di energia propulsiva volta a stimolare, stuzzicare, risvegliare, pungolare, animare il mondo dell’arte, la performance ha tutta l’intenzione di voler scuotere dalle fondamenta il concetto stesso di arte, abbattere gli steccati delle categorie e le barriere dei supporti per aprire il campo a nuovi orizzonti dove poter condividere un’arte libera, interdisciplinare, polimorfa e multisensoriale.

Coinvolge tutto: corpo, movimento, parola, suono, gesto, materia, colore. L’artista mette in campo sé stesso, si fa materia, medium e opera, in un’azione multidisciplinare il cui significato non si cristallizza in una forma, ma fluisce, in sbrigliato divenire. Lungo tutto il Novecento le performance, create inizialmente dai Futuristi e dai Dada, e, nella seconda metà del secolo, dal gruppo Gutai in Giapone e da Fluxus negli USA, hanno scandalizzato i benpensanti.

Negli anni Sessanta viene coniato il termine happening che rende all’evento performativo il suo calibro di accadimento e caso, di libera espressione che inventa mondi: improvvisata o no, la performance è azione interattiva che si fa opera. Il pubblico è coinvolto nell’esperienza che procede, work in progress, unendo processi sensoriali e codici diversi in ‘spettacoli/progetto’ senza nessuna preclusione verso media o grammatiche espressive.

Il 5, 6 e 7 luglio, in concomitanza con la 58° Biennale, che, quest’anno, ha assegnato il Leone d’Oro proprio ad una performance (Sun&Sea, Padiglione Lituania), l’arte esce dalla galleria «Visioni Altre» e, varcata la soglia tra interno e esterno, il dialogo tra l’opera e chi la guarda, divenuto colloquio aperto tra l’azione artistica, lo spazio e chi passa, si fa incontro: chi si ferma entra a far parte dell’operazione in atto.

Live art, performance e action art invadono gioiosamente lo spazio cittadino al campo del Ghetto in «Performedia/ Venezia 2019», festival della creatività performativa ideato dai performers-artisti Emilio e Franca Morandi sin dal lontano 1980. Ospitato (con denominazioni diverse) in prestigiosi contesti artistici da Kassel a Cracovia, da Parigi a Helsinki, a Venezia è accolto dalla galleria di Adolfina De Stefani, nell’evento organizzato e curato da Artestudio Morandi (Emilio e Franca Morandi) insieme ad Adolfina De Stefani.

La rassegna vede convergere in laguna decine di artisti performativi internazionali, giunti da ogni parte d’Italia e del mondo, da Bologna a Siracusa, da Torino a Pordenone, dalla Finlandia all’Ungheria, dalla Serbia alle Canarie, da Madrid a Parigi, che si misurano con l’assunto preso come titolo della Biennale dal curatore Ralph Rugoff May You Live In Interesting Times. Si tratta di una sorta di maledizione, un anatema asiatico che, rivelatosi falso, è stato scelto (in tempi in cui le fake news hanno lo stesso peso della realtà) come provocazione calzante ed efficace, capace di mettere in discussione i nostri punti di riferimento. Se, come il curatore della Biennale riconosce, il valore dell’arte consiste proprio nel suo potere di farsi sociale, di conversare, creare relazione, «Performedia/ Venezia
2019» coglie nel segno mettendo gli artisti a colloquio con gli spazi urbani e con chi li percorre, coinvolgendo cittadini o turisti di ogni età, sesso e provenienza.

Performance battagliere, travolgenti e spiazzanti, come quella di De Stefani e Mantovani che, rendendo omaggio a Leonardo a 500 anni dalla sua scomparsa, tocca due icone assolute: «Il Cenacolo» (cambiando sesso ai partecipanti e alterandone i ruoli, rende il simbolo sacro della partecipazione alla mensa divina un gesto pregno di umanità: la giusta condivisione del pane e del vino), e la Gioconda, mutando l’aspetto della quale, fa riflettere sui concetti di entità, identità, essenza e apparenza.

Provocatoria, sconcertante e divertente la rassegna lunga tre giorni è scandita da frammenti di realtà, brani di utopia, interventi del caso e momenti di bellezza, che, nella vita, come nell’arte sono forse meno ‘rari’ di quello che pensava John Cage: «L’arte non dovrebbe essere distinta dalla vita… Come tutto ciò che accade nel suo corso, con i suoi accidenti dati dal caso, la sua complessità, il suo disordine e i suoi rari momenti di bellezza».

E, seppur tutto si muove di continuo, qualcosa resta: alcuni dei performers lasciano a «Visioni Altre» un’opera che sarà visibile per tutto il mese di luglio in galleria.

PERFOMEDIA VENEZIA 2019 viene dedicato all’Artista Ungherese di Budapest Róbert Šwierkiewicz scomparso improvvisamente ad aprile.

L’ ULTIMO VOLO DI RÓBERT ŠWIERKIEWICZ è il titolo a ricordo della spettacolare Mongolfiera opera sulla quale l’artista ha riportato i nomi di oltre cento artisti con i quali, nel tempo, aveva instaurato importanti dialoghi e che simbolicamente hanno volato nel lungo percorso artistico.

ARTISTI PRESENTI – PERFORMANCE 5 -6-7 luglio 2019 ore 18.00 – 24.00

MAURO ANDREANI – Italia | FRANCO BALLABENI – Italia | MARIANO BELLAROSA – Italia | ANALIA BELTRANI – JANES e PEDRO DENIS – Spagna | CARLA BERTOLA e ALBERTO VITACCHIO – Italia | PAOLO BOTTARI – Italia | PAOLO G. CONTI e EZIO BIANCHI – Italia | DANIEL DALIGAND e CHRISTIANE DALIGAND – Francia | ADOLFINA DE STEFANI e ANTONELLO MANTOVANI – Italia | ATTILIO FORTINI – Italia | HELINA HUKKATAIVAL e INARI VIRMAKOSKI – Finlandia | FRANCESCO MANDRINO e PATRIZIA BARALDINI Italia | MELARANCE (M. BORTOLETTO, S. MARTINI, M. SPINAZZE’ – Italia | ANA MILOVANOVIC – Serbia | ENRICO MINATO – Italia | MICHELA MONTRASIO – Italia EMILIO e FRANCA MORANDI – Italia | GUIDO NICOLI – Italia |GIANCARLO PUCCI e ROSSELLA – Italia | GIAN PAOLO ROFFI Italia | SABINA ROMANIN – Italia | | DINO SILEONI e LUCIA FORNARINI – Italia | ENDRE SZKÁROSI – Ungheria FAUSTO TREVISAN – Italia | TITO TRUGLIA – Italia | INARI VIRMAKOSKI Finlandia | MARILENA VITA – Italia .

ARTISTI PRESENTI ESPOSIZIONE 1- 30 luglio 2019

FRANCO BALLABENI | PATRIZIA BARALDINI | SERGIO BOLDRIN | ADALBERTO BORIOLI |CARLA ERIZZO | MARITĖ BORTOLETTO |PIERANGELA BRUGOLA | ADOLFINA DE STEFANI | SILVIA LEPORE | FRANCESCO MANDRINO | ANTONELLO MANTOVANI | SILVIA MARTINI | EMILIO MORANDI | GIANCARLO PUCCI MASSIMO PUPPI | IMERIO ROVELLI | SABINA ROMANIN | DINO SILEONI | MAGGIE SINER | MICHELA SPINAZÈ | ROBERT SWIERKIEWICZ | FAUSTO TREVISAN | PAOLA TURRA | MARIO VERDIANI |

I curatori

Emilio Morandi artista e curatori

Emilio Morandi è pittore, operatore di installazioni, video artista, performer. È anche curatore indipendente di Art Events. Presente ad importanti incontri Art Action in Italia ed all’estero. Fondatore del gruppo PULS /PLUS Gruppo di ricerca visiva. Collabora con l’archivio sonoro olandese V.E.C. di Maastricht. Dirige la galleria Artestudio Morandi di Ponte Nossa a Bergamo. Spazio aperto ad artisti che fanno ricerca e sperimentazione.
Promuove e partecipa attivamente a progetti internazionali di Mail Art. Curatore dell’International Mail Art Congress 1992 in Ponte Nossa. È anche video-artista.

Dal 1983 è presente in numerose rassegne internazionali. Curatore del 9° Neoist Festival a Ponte Nossa. Ideatore, curatore del Festival Azioni Performative “PERFOMEDIA” dal 1990.

Ideatore, con Guglielmo Di Mauro, e performer del progetto Brain Academy Apartment alla 50° Biennale di Venezia 2003. Ideatore con altri artisti del Movimento Zerotre Arte Effimera. Ideatore e curatore, con Claudio Perez e Raul Manrique, del Centro de Arte Moderno del festival “Performance en el Centro” a Madrid, dal 2005.

Franca Morandi artista curatrice e collaboratrice, oltre ad essere la moglie di Emilio, dal 1990 è collaboratrice nelle performances ideate da Emilio Morandi, e si occupa di documentare sia per la parte fotografica che per l’archivio MORANDI.

Vivono ed operano a Ponte Nossa (Bergamo) e a Venezia.

Adolfina de Stefani artista e curatrice Si laurea in architettura nel 1975 a Venezia. Ha insegnato al Liceo Artistico Amedeo Modigliani dal 1970 al 2000. Attiva nel campo artistico già dalla seconda metà degli anni ’60 è coinvolta in svariati progetti e collaborazioni parallele, ama esplorare spazi e strutture come gallerie e archeologie industriali, musei e spazi aperti, soprattutto in contesti naturali, segnandoli con il suo inconfondibile segno artistico che spazia nei più diversi ambiti dall’arte contemporanea, dalla pittura alla performance, dal design all’architettura.

Adolfina de Stefani artista e curatrice e grande promotrice di cultura e di riflessione sulla contemporaneità, capace di sensibilizzare con chiarezza ma anche delicatezza opere e azioni con grande coinvolgimento di pubblico.

Attualmente è impegnata come curatrice nel progetto PARADISUM THEATRUM e VISIONIALTRE nel Comune di Spinea.

E’ ideatrice del progetto WUNDERKAMMER nello spazio atelier a Venezia in Campo del Ghetto Novo 2918 dove invita artisti provenienti da tutti i paesi del mondo, promovendo tutte le forme artistiche contemporanee.

Organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, con una particolare attenzione alle tendenze generazionali legate ai nuovi  linguaggi. Vive e lavora a Venezia.

5 – 6 -7 luglio 2019 PERFORMANCE

1-30 luglio ESPOSIZIONE
Contatti:
www.visionialtre.com – adolfinadestefani@gmail.com – infovisionialtre@gmail.com | +39
349 8682155 | +39 041 52 46039
www.morandiem2.blogspot.com /artestudiomorandi2@gmail.com +39 339 6638515
VISIONIALTRE Gallery | Campo del Ghetto Novo 2918 – 30121 Venezia