Silvia Inselvini. Érebos – Fondazione l’Arsenale di Iseo

Silvia Inselvini. Érebos
Sede espositiva
Fondazione l’Arsenale di Iseo, Vicolo Malinconia 2

Da sabato 4 dicembre 2021 a domenica 9 gennaio 2022

Inaugurazione
Sabato 4 dicembre 2021 ore 11:30
Una mostra a cura di Melania Raimondi e Camilla Remondina (ACME Art Lab) e con il supporto della Galleria IAGA Contemporary Art, Cluj-Napoca, Romania
con il Patrocinio di Comune di Iseo
Opere in mostra
Opere appartenenti al ciclo Notturni
La mostra è visitabile il giovedì e il venerdì dalle ore 15:00 alle ore 18:00, sabato e domenica dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
Per ulteriori informazioni i nostri contatti sono: segreteria.arsenaleiseo@gmail.com e www.fondazionearsenale.it.

All’Arsenale di Iseo il prossimo 4 dicembre 2021 inaugura la personale dedicata all’artista concettuale Silvia Inselvini (Brescia, 1987), considerata una tra le artiste emergenti più importanti nel panorama nazionale.
Érebos, mostra a cura di Melania Raimondi e Camilla Remondina, simboleggia i binomi luce/oscurità, giorno/notte, pieno/vuoto. Nella mitologia greca Erebo è oscurità, tenebre, Inferno ma anche l’alba e la vita e rappresenta il luogo in cui le anime buone si radunano prima di giungere nei Campi Elisi. Figlio di Caos e Caligine, l’oscurità primordiale, Erebo è una divinità ancestrale che dà vita con la sorella Notte a diverse personificazioni tra cui la morte, la discordia e la miseria, tipicamente ostili, ma più interessanti sono quelle legate alla vitalità quali il giorno, il sogno ed Etere, ovvero l’astrazione del cielo più alto e della luce più pura raggiungibile solo dagli dei.
Per rappresentare i temi proposti, le ambivalenze intrinseche dell’Erebo e il percorso nelle profondità della Notte, alla Fondazione l’Arsenale di Iseo sono esposti i Notturni di Inselvini. Si tratta di semplici fogli di carta coperti da strati e strati di inchiostro dati manualmente a penna ripetendo incessantemente lo stesso gesto a formare una sorta di buco nero su cui il visitatore, attratto dalla sua forza magnetica, può affacciarsi ed immergersi per contemplare il nero assoluto ma anche la luce da esso generata e riflessa.
Il lavoro di Silvia Inselvini si fonda sulla reiterazione, sulla ripetizione del gesto, sull’operare mediante una ricerca individuale radicata nella parte più profonda del proprio essere; da qui ha inizio la manualità̀, ossessiva e insonne, che caratterizza tutti i suoi lavori e che si confronta direttamente con i materiali a lei più affini, in questo caso specifico l’inchiostro e la carta. Nei Notturni esposti cogliamo l’evoluzione dell’artista nella poetica ma anche nella tecnica: dai primi fogli in cui è possibile cogliere solchi ed irregolarità lasciati dalla penna ai più recenti caratterizzati da stesure talmente sature di colore da rivelare la qualità “metallica” e riflettente dell’inchiostro.
La mostra si presenta come un vero e proprio percorso; partendo dalla prima sala in cui la luce naturale riempie l’ambiente e dialoga con la brillantezza dell’inchiostro blu si giunge alle sale successive dove la luce è più soffusa e i lavori virano verso il nero più profondo, creando un ambiente intimo e raccolto. In questo modo il visitatore è accompagnato in un viaggio che lo conduce all’Erebo e ad una profonda riflessione personale legata alla religione intesa come ritualità, alla persistenza drammatica della vita quotidiana, alla memoria e allo scorrere del tempo.
Un evidente riferimento storico-artistico è rappresentato dalla Rothko Chapel (1964-71), installazione carica di senso di attesa e di incompiutezza dovuto all’improvvisa morte dell’artista, le cui opere all’interno ricordano delle finestre affacciate sul nulla ma nelle quali è possibile osservare il tutto ed interrogarsi sull’esistenza umana, così i Notturni diventano specchio per vedere oltre all’apparenza e cogliere che è dall’oscurità che nasce la vita. La stessa Silvia Inselvini definisce il suo modo di lavorare affine a quello di Mark Rothko per la tensione trascendentale e sacrale dei suoi dipinti, semplici e monocromi ma allo stesso tempo incredibilmente complessi sul piano psicologico. Il gesto reiterante dell’artista diventa un’attesa costante di risposte, così come la Notte si fa momento di attesa prima del Giorno.

Il progetto è sostenuto dalla galleria IAGA Contemporary Art di Cluj-Napoca (Romania) che rappresenta a livello internazionale l’opera dell’artista. Inoltre la mostra si completa di un catalogo online prodotto dalla galleria e fruibile sulla piattaforma Issuu della stessa.
Questa mostra fa parte del periodo che la Fondazione l’Arsenale vuole dedicare ogni anno ai giovani artisti contemporanei, seguirà pertanto il prossimo 22 gennaio, visitabile fino al 27 febbraio 2022, una seconda mostra tripersonale dedicata alle artiste Valery Franzelli, Serena Nicolì e Valentina Regola dal titolo /biàn·co/, curata da Melania Raimondi e Camilla Remondina (ACME Art Lab).
Fondazione l’Arsenale di Iseo
Situato nel cuore del centro storico di Iseo, l’Arsenale è uno spazio espositivo che ospita mostre ed eventi culturali che spaziano dalla produzione artistica del territorio a personali e collettive che hanno come scopo la valorizzazione dell’arte contemporanea.
Dalla sua nascita ad oggi l’ente ha prodotto mostre ed esposizioni realizzando uno straordinario cammino che non ha eguali nel percorso culturale della Provincia di Brescia.
La sua collezione permanente si compone di oltre 140 opere firmate da 110 artisti che offrono al visitatore un frammento significativo della storia artistica e culturale del territorio, dalla seconda metà del secolo scorso a oggi.
A partire da settembre 2014, la Fondazione l’Arsenale offre a visitatori, studiosi e appassionati d’arte la possibilità di consultare i volumi che fanno parte del proprio archivio: una raccolta di circa tremila pubblicazioni che includono cataloghi e libri d’arte donati negli anni da privati e dagli stessi autori.
La Fondazione, che non ha scopo di lucro, persegue, secondo gli indirizzi e le linee di politica culturale e turistica assunte dall’Ente Fondatore, le finalità di conservazione, manutenzione e valorizzazione di beni storici e culturali ricevuti o acquisiti a qualsiasi titolo, nonché della gestione e valorizzazione di organismi e attività turistiche e culturali nel rispetto dell’origine culturale dei luoghi. Nell’ambito delle sue finalità la Fondazione persegue, anche in collaborazione con terzi: la migliore fruizione da parte del pubblico dei beni culturali e delle attività turistiche; l’organizzazione di mostre, nonché di studi, ricerche, iniziative scientifiche, attività produttive didattiche o divulgative, anche in collaborazione con il sistema scolastico e universitario e con istituzioni culturali e di ricerca italiane e straniere; l’organizzazione di eventi e attività culturali, anche connessi a beni museali di interesse locale, regionale e nazionale e l’organizzazione di itinerari culturali, individuati mediante la connessione fra beni culturali e ambientali diversi, anche in collaborazione con gli enti e organi competenti per il turismo.
Tra le recenti attività si evidenziano due mostre a cura di Ilaria Bignotti in collaborazione con Camilla Remondina: ANTONIO SCACCABAROZZI. Acquorea una mostra di Archivio Antonio Scaccabarozzi, Milano con il supporto di Galleria Clivio Arte Moderna e Contemporanea, Milano-Parma; MARCELLO GRASSI.
Archeologia dello Sguardo con il supporto della Galleria IAGA Contemporary Art, Cluj-Napoca, Romania e l’evento proposto ed organizzato dal Comune di Iseo con il patrocinio di Regione Lombardia GIUSEPPE CARTA. Germinazioni della Terra.
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in collaborazione con con il patrocinio con il supporto
L’artista, Silvia Inselvini
Silvia Inselvini (Brescia, 1987), diplomata all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, svolge da anni con costanza una ricerca supervisionata sul tempo e sulla temporalità. Questa indagine costituisce un unicum nel panorama artistico della sua generazione, e rappresenta un emozionante esempio di processualità da cui derivano opere di intenso potere evocativo e di altissimo rigore formale.
Con il ciclo Notturni, nel 2021 vince il Best NICE Artist 2021 nell’ambito di Paratissima, è stata selezionata come finalista nella quindicesima edizione del Premio Arte Laguna e nel 2020 è stata finalista nella seconda edizione del Ducato Prize e nella sesta edizione dell’Arteam Cup. Sempre nel 2020 è stata selezionata come finalista della nona edizione del Premio italo-tedesco VAF. Nel 2019 ha vinto sia l’Espoarte Prize alla quinta edizione dell’Arteam Cup, sia il primo premio alla decima edizione del Combat Prize.
Tra le mostre personali e collettive si segnalano: The Colour Out of Space, personale alla Galleria Isabelle Lesmeister, Ratisbona (2021), Sanatorium, mostra collettiva all’interno di Paratissima, a cura di Sara Maietta e Maria Carmela d’Angelo, Torino (2021), Nights like Lights, personale a cura di Leonardo Conti alla PoliArt Contemporary, Milano (2020), Rilevamenti 2, a cura di Bruno Corà al CaMusAc, Cassino (2020), Revelations, personale a cura di Ilaria Bignotti alla IAGA Contemporary Art Gallery, Cluj-Napoca, Romania (2019), Geminantis, a cura di Melania Raimondi per ACME Art Lab a Spazio contemporanea, Brescia (2019), Generations, a cura di Ilaria Bignotti alla Galleria Marignana Arte, Venezia (2018).
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La Galleria IAGA Contemporary Art
La Galleria IAGA Contemporary Art è stata fondata nel 2014 a Cluj-Napoca, in Romania, nella regione della Transilvania, da Alberto Perobelli, imprenditore e collezionista di arte moderna e contemporanea: partito dall’acquisizione delle opere dei grandi maestri del secondo dopoguerra italiano, attraverso l’attività in Romania, ha iniziato ad approfondire le ricerche e i linguaggi dei giovani artisti del posto e fondato il progetto di una galleria che potesse dare voce alle loro opere, in un dialogo attento e originale con gli artisti di altri paesi est europei e senza dimenticare alcuni giovani e mid career italiani. Il risultato, dal 2014 a oggi, è una intensa attività di galleria, coordinata da Rosalba di Pierro, Gallery manager, che vede aprire al pubblico oltre sei mostre all’anno, personali e collettive, e una ricca partecipazione a progetti espositivi istituzionali e a fiere d’arte nei paesi del nord est Europa, con qualche attenta presenza anche nelle fiere italiane.
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ACME Art Lab
ACME Art Lab nasce nel 2018 da un’idea di Alessia Belotti, Melania Raimondi e Camilla Remondina.
ACME Art Lab è un collettivo curatoriale nato con lo scopo di valorizzare e divulgare l’arte contemporanea sul territorio nazionale e internazionale mediante progetti espositivi, performance, laboratori didattici, conferenze ed altri eventi artistici, mettendo in risalto artisti emergenti e realizzando eventi capaci di coinvolgere un ampio pubblico tramite una proposta educativa ad hoc.
Tra le recenti attività si evidenziano: curatela della mostra collettiva AT WORK! Lavoro, Società, Comunità nell’Arte Contemporanea, MO.CA – centro per le nuove culture di Brescia (novembre 2021 – gennaio 2022) e Spazio Berlendis di Venezia (novembre 2021 – febbraio 2022); curatela del progetto The Coketown Effect (novembre 2021) vincitore del bando per curatori di The Others Art Fair di Torino; curatela della mostra virtuale [C]OSTRUZIONI (febbraio – marzo 2021) selezionata per la prima edizione di Trento Art Festival; curatela delle due mostre personali Fratture ed Herbarium (settembre – ottobre 2020) per Meccaniche della Meraviglia 14, Brescia e Puegnago del Garda; curatela della mostra itinerante GestoZero. Istantanee
2020, Museo della Città Santa Giulia di Brescia (agosto – settembre 2020), Museo del Violino di Cremona (ottobre – novembre 2020) e Ex Chiesa di Santa Maria Maddalena di Bergamo (giugno – luglio 2021); ideazione del laboratorio didattico Not ordinary night for not ordinary people (gennaio 2020) inserito nel circuito ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera, Ersel SIM S.p.A. di Bologna; assistenza alla curatela e didattica integrata della mostra Africa Now (novembre 2019 – gennaio 2020), MO.CA – centro per le nuove culture di Brescia; curatela di Contaminazioni, a cura di Alessia Belotti, Bunkervik di Brescia, Geminantis, a cura di Melania Raimondi, e Transient, a cura di Camilla Remondina, Spazio contemporanea di Brescia inserite nel circuito di Meccaniche della Meraviglia 13 (marzo – aprile 2019).