Sonia Loren – SUBMERSA – Caffè Fotografici – Napoli

Caffè Fotografici presenta
SUBMERSA o corpo como anima
Di Sonia Loren
Dal 24 febbraio al 12 Marzo
Mostra fotografica a cura di Ljdia Musso
In collaborazione con MEDITERRANEUM Associazione Culturale, Catania
Caffè Fotografici
Via Antonio Villari, 98, 80137 Napoli NA
Inaugurazione
24-25 febbraio
18:00-21:00
Prenotazione obbligatoria
3714806659
Giorno 24 e 25 febbraio con una due giorni di opening, prende il via il percorso espositivo de I caffè fotografici ideato e curato da Ljdia Musso, fotografa ed esperta in comunicazione e marketing.
Un ciclo di incontri nel corso dei quali saranno presentati ad un pubblico ristretto un gruppo di autori e le loro opere e gli incontri si svolgeranno nella casa-studio di Ljdia Musso situata nel rione Sanità di Napoli.
Ogni evento si articolerà in una mostra in presenza e una mostra virtuale.
Ogni artista avrà una galleria dedicata su Instagram, e avrà la possibilità di realizzare un’intervista audio o video.
Ad aprire il ciclo di eventi il progetto SUBMERSA o corpo como anima di Sonia Loren Visual Artist, specializzata in atto visive e cinema, nata a Chapeco, Santa Catarina, Brasile.
Il progetto è stato presentato per la prima volta durante il Med photo Fest 2022 di Catania ed è stato curato da Vittorio Graziano direttore artistico del Med photo Fest.
Il progetto arriva materialmente a Napoli per I caffè fotografici grazie alla collaborazione con Vittorio Graziano e la MEDITERRANEUM Associazione Culturale di Catania.
Dopo l’inaugurazione la mostra sarà visitabile su appuntamento.
Contatti
Ljdia Musso
3714806659
ljdia.85@gmail.com

Testo Critico
Il lavoro di Sonia Loren “O corpo como anima” ci presenta un’interpretazione nuova e sensibile del corpo femminile e della sua rappresentazione nella società.
L’immagine autoreferenziale del corpo femminile, che diventa il substrato principale dell’opera, esprime una delicatezza ed emozione unica che cattura l’attenzione dello spettatore.
Il contrasto esistente tra il corpo della donna e l’ambiente che la circonda è espressa attraverso la sovrapposizione di strati e colori, creando un effetto di destrutturazione e ricomposizione dell’entità femminile.
Il titolo “O corpo como anima” sottolinea l’importanza del corpo femminile come espressione dell’anima, e la figura della donna sommersa rappresenta una metafora della sua lotta per liberarsi dalla sottomissione e dall’oppressione.
La simbologia dell’abito da sposa legata al corpo femminile e i temi della libertà e della sessualità sono problematizzati in uno spettro onirico, creando un’immagine potente che evoca emozioni intense.
La figura femminile nel corso della storia è stata idealizzata nelle antiche civiltà, sublimata a figura angelica nell’ambito letterario medievale, ma è stata anche perseguitata e condannata perché ritenuta capace di adorare il demonio.
Tuttavia, grazie all’arte di Sonia Loren, la figura femminile riemerge dalle acque e diventa protagonista della rottura dei confini, rappresentando una speranza per tutte le donne che cercano di liberarsi dalle costrizioni sociali e culturali.
In conclusione, “O corpo como anima” è un lavoro che celebra il corpo femminile e la sua forza, evidenziando la fragilità e le tensioni spesso esistenti nei rapporti tra questo corpo e l’ambiente circostante, la realtà in cui si trova a dover vivere una donna ogni giorno.
Il lavoro di Sonia Loren ci invita a celebrare l'”essenza” femminile nel la sua libertà.

Ljdia Musso
A volte, nel corso della nostra vita, per risalire la china o la profondità del mare è necessario, davvero, toccare il fondo. E non basta, occorre che qualcosa o qualcuno possa aiutarti a riprenderti la vita che avevi smesso di amare o che avevi nascosto a te stesso. Nel capolavoro di Franco Battiato, “la Cura”, la propria anima rimasta intatta, anzi migliorata con gli anni, superando le avversità del tempo e dello spazio, riesce a collocare sulle proprie spalle il flebile corpo che, al contrario dell’anima si è trasformato, invecchiato, acciaccato sotto il peso del tempo e della fatica di vivere. Ricordo, come fosse ieri, un giorno di settembre, in quel di Acicastello, villeggianti dell’epoca, quando, ancora ragazzo, sfidavamo con i miei amici le prime onde del mare d’autunno. Conoscevamo a memoria tutte le rocce sottostanti il livello dell’acqua, riuscendo a “ammaestrare” il moto delle onde sugli scogli.
L’ultimo giorno di quell’autunno del ’63, improvvisamente, un’onda anomala, alta più di cinque metri, si abbatte, prima degli altri, più vicini alla riva, su di me sommergendomi totalmente, facendomi sbattere schiena e gambe sugli scogli sottostanti, senza avere né la possibilità né la forza di risalire per tornare a riva. E subito dopo un’altra onda ancora più violenta, riuscirà a togliermi totalmente forza e capacità di reagire. Non ricordo come e quando, sono riuscito a rivedere la luce del cielo e i miei amici che, più vicini alla riva, erano riuscito a mettersi in salvo. Evidentemente qualcuno si era preso “cura” di me per farmi riemergere e riprendere la mia vita che sembrava volesse spegnersi. Il lavoro fotografico di Sonia Loren riesce a trasmetterci queste sensazioni, riportandoci ad assaporare e a ricordare il necessario “colpo di reni” occorrente per reagire e per farci riemergere. La stessa sensazione, del corpo come anima e dell’anima che si prende in carico il corpo per farlo rivivere, farlo diventare un’altra persona, nel caso di Sonia, non più una donna da sacrificare e da sottomettersi, ma un’anima che chiede prepotentemente di vivere liberamente secondo il dettato della propria interiorietà, non più schiava sottomessa, ma regina di vivere libere le proprie passioni e emozioni. Le immagini di Sonia Loren accompagnano l’excursus dell’anima e del corpo della donna che riesce a uscire fuori, sbaragliando concezioni antiquate e sottomissioni alle abitudini, ribaltando e rifiutando l’assuefazione di vivere il proprio universo femminile ossessionato da insicurezza, fragilità, inquietudine, dolore, incapacità ad amare, a volte anche di sopravvivere se non a vivere. Le immagini di “Submersa” rispecchiano, invece, la capacità di reagire alle disillusioni, potendo esprimere liberamente e con personalità i propri obiettivi, ma anche gli affetti, gli amori, le ambizioni.
Tutto quello che comporta la ricerca e il raggiungimento del proprio spazio di vita.

Vittorio Graziano -Direttore Artistico Med Photo Fest