UNESCO INTERNATIONAL JAZZ DAY – A QUALCUNO PIACE… JAZZ – IL MELOGRANO GALLERIA D’ARTE

26 aprile – 2 maggio 2014

Sabato 26 aprile, alle 18.00, alla galleria Il Melograno, in via Marradi 62/68 a Livorno, si inaugura la mostra “A qualcuno piace .. Jazz”.

L’evento è organizzato In occasione del  Jazz Appreciation Month – Terza  edizione UNESCO International Jazz Day 2014 – Livorno, con il patrocinio di Commissione Italiana per l’UNESCO, in collaborazione con Comune di Livorno, a cura del Comitato livornese per la UNESCO Jazz Day.

Gli Artisti:

Antonella Baldacci, Massimo Bernardi,  Claudio Calvetti,  Andrea Conti, Pier Luigi Puccini,  Davide Ratti, Zeno Travegan

La mostra proseguirà fino a venerdì 2 maggio, con orario 10/13 e 16/20. Chiusi nelle mattine della domenica e del lunedì.

Info:  info@meloarte.it

Info generali: spettacolo@comune.livorno.it tel. 0586 820572

ANTONELLA BALDACCI

”Le immagini si assemblano nella mia mente, seguono quel processo mentale avvolte dal mistero che non produce certezze ma inquietudini e dal turbamento da cui nascono le domande. Sono attratta da tutto ciò che giace nella memoria, il mio è una sorta di viaggio nel tempo alla ricerca delle “ immagini invisibili” della realtà, catturate dai colori ed osservate da una certa prospettiva, così come io le percepisco. Nella ricerca attuale prende forza il tema del passaggio altalenante dell’infanzia all’età adulta. I soggetti non sono più bambine ma non sono ancora donne, sono i miei alter ego ancorati al disagio interiore di non rassegnarsi mai ad una definitiva crescita preservando quel filo sottile con la fanciullezza. I corpi, gli animali, la natura sono dotati di fascino ma al tempo stesso hanno un aspetto grottesco ed inquietante proprio a voler sottolineare il bilico tra un mondo parallelo e l’incubo di una realtà talvolta insostenibile.”

MASSIMO BERNARDI

L’”Uomo in plastica” e la sua ironia ci daranno spunti particolari ..

CLAUDIO CALVETTI

Anche Claudio Calvetti partecipa per la seconda volta alla Giornata del Jazz alla galleria Il Melograno

Se mi venisse chiesto cosa mi piaccia del JAZZ.. non saprei dare risposta…e..non saprei neppure indicare il motivo di questa passione. Forse per la naturalezza del suono, per lo più acustico… forse per la sua natura …  l ‘improvvisazione.. che si lega alla libertà.. di pensiero e di azione… negli assolo di ogni componente….. Forse per la democrazia… che proprio con gli assolo… permette a tutti di dire la propria…o anche per lo spirito di squadra … dove a volte… nature anche profondamente ed etnicamente diverse… riescono a fondersi pur esprimendo tutta la loro unicità…o forse…molto più semplicemente, perche …..JAZZ E’ BELLO….

ANDREA CONTI

Spumeggiante, frizzante…   ecco il Jazz di Andrea Conti…per la seconda volta al Melograno in occasione del Jazz Day..

PIER LUIGI PUCCINI

Pier Luigi Puccini è nato a Lucca. Illustratore di libri e manifesti per case editrici ed enti pubblici, il suo campo di attività preferito è la pittura, cui affianca dal 1980 la scenografia e la grafica. Attivo in Gallerie private fin dagli esordi, dal 1987 gli si offrono spazi pubblici per esporre le proprie opere pittoriche in mostre personali a Venezia, Firenze, Venezia (Scuola dei Calegheri, San Polo), Barga (Jazz Club in occasione del festival internazionale del Jazz), Pietrasanta (Dietro il muro caduto Chiostro di S.Agostino), Berlino (Un espressionista di Toscana Steigenberger), Lucca (Racconti di fine millennio Castello di Porta san Donato) . Nell’arte di Puccini infatti la narrazione resta l’elemento primario: Nostalgia, Racconti di fine millennio, Happy days, Sabato sera, Desolation Angels, sono alcuni dei titoli delle opere all’interno delle quali il linguaggio attinge ad un espressionismo personalizzato, in cui la presenza di situazioni iperbolicamente esaltate, anche come tristi memorie generazionali, diventa emblema di una realtà in cui l’artista è, di volta in volta, ora osservatore dissacrante e aggressivo, ora protagonista discreto e ironico, ora artefice di armonie ritrovate.

Due opere per narrare una passione. E l’incontro con Chet Baker a Lucca…  La storia travagliata di Chet e il periodo trascorso in carcere a Lucca ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di tutti i lucchesi.  I bimbi si radunavano sotto le mura delle carceri per sentire i meravigliosi suoni della sua tromba….

DAVIDE RATTI

Laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera ha al suo attivo moltissime mostre e rassegne, alle quali ha partecipato anche in veste di curatore, di organizzatore, di scenografo, sempre attento alle tematiche sociali e allo sviluppo dei rapporti non solo con il pubblico ma anche con e tra gli artisti. Nel 2008 ha aperto  Hamsters Studio, un laboratorio di arte ed artigianato, assieme a Marco Teatro e Bicio Folco Zambelli. Ha suonato la batteria negli RFT, punk hard core band, fondata assieme al cantante Luca Esposito nel 1997.

ZENO TRAVEGAN

Zeno Travegan (Enzo Gravante), giornalista e critico musicale, si occupa di Jazz dal 1978 ed è tra i fondatori della Società Italiana per lo Studio della Musica Afroamericana. Ha scritto e condotto programmi Rai, oltre ad aver seguito innumerevoli festivals ed aver curato la mostra “Il Jazz tra le due guerre” (Roma-Festival Internazionale Jazz di Villa Celimontana, 92.000 presenze). Molte le sue recensioni e pubblicazioni, tra le quali il libro “Paolo Fresu, la Sardegna,il Jazz”.

Mi capita spesso di pensare alla libertà. Quando scrivo raccontando emozioni vissute con il mio lavoro, quando ascolto un assolo di Antonello Salis o Michel Petrucciani, quando viaggio; persino al mattino, di fronte allo specchio. Forse, però, ci pensiamo tutti, coscienti che si tratta di un sogno. E come tale, perciò, irrealizzabile. Liberi. Dai pregiudizi, dagli inganni, dalle falsità, dai luoghi comuni. Sovente non abbiamo, pur avvertendone il desiderio, la possibilità di tradurre in gesti questa sensazione. E nel mio caso il disegno è un vero e proprio linguaggio istintivo. L’oggetto di questa mostra, pertanto, è il risultato di riflessioni maturate con idee che prendono forma attimo dopo attimo senza sapere ciò che accadrà. E’ il fascino delle improvvisazioni. Quel rischio, un salto nel buio tipico del jazz e di chi crede che il conformismo, piatto e squallido, è la tomba della fantasia e della creatività.

Zeno Travegan (Enzo Gravante)