ARTE & COLLEZIONISMO. La vicenda (interrotta) dei Mural Scrolls – È online il Catalogo dell’Asta del 26 giugno – Capitolium Art

ARTE & COLLEZIONISMO. La vicenda (interrotta) dei Mural Scrolls

I Mural Scrolls dalle opere di Henry Matisse, Joan Mirò, Alexander Calder, Roberto Sebastian Antonio Matta, raccolti nel Lotto 4 dell’asta 412, basterebbero da soli a rendere extra-ordinario e unico per i collezionisti l’appuntamento di Capitolium Art Casa d’aste del 26 giugno 2023, l’asta tradizionale ospitata dalla sua sede di Brescia.

La provenienza “romana”

Le quattro serigrafie su tela, (Mural Scrolls), Anno 1948, del lotto 4 con stima € 400.000,00 – 600.000,00 – Henri Matisse, Arbre en Fleur, cm 155,00 x 187,00 (#1), Joan Mirò, El Sol, cm 122,00 x 178,00 (#1), Alexander Calder, A Piece of my Workshop, cm 183,00 x 292,00 e Roberto Sebastian Antonio Matta, Sun Dice, cm 178,00 x 122,00 – sono state conservate per oltre sessanta anni in un attico a Roma da Angela Faranda, recentemente scomparsa, che aveva sposato Matta nel 1950. Provengono dagli Eredi Matta, archiviate nell’inventario della sua successione ai numeri 8, 9, 10 e 11. Due foto, scattate tra il 1950 e il 1954 nel soggiorno della casa di Matta di Via Trasone, ritraggono Angela Faranda stessa in posa davanti al Matisse e al Mirò. Le quattro serigrafie Katzenbach & Warren inc. Editore, appartengono a un’edizione originaria di 200 copie mai terminata. Matisse e Mirò presentano sul fronte, rispettivamente in basso a sinistra e in basso a destra, il timbro MS (Mural Scroll) e la tiratura (#1). L’assenza dell’indicazione della tiratura sulle altre due opere fa pensare che possa trattarsi di prove di stampa. Secondo Catherine C. Bock-Weiss, in “Henri Matisse: A Guide to Research. New York, Routledge, 2012, pp. 334-335”, sono stati stampati soltanto 30 esemplari. Tra le opere note, quelle presenti alla Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca (#14), al Whitney Museum di New York (#19) e al Moma di New York (#5).

Mural Scrolls. La storia di un’idea “moderna”

La storia dei Mural Scrolls è strettamente legata alla biografia dell’artista. Durante l’esperienza newyorkese, Matta, sempre molto sensibile agli aspetti applicati dell’arte, fu motore di un importante tentativo di creare un design d’avanguardia. Nel 1948, con alle spalle non solo l’esperienza di architetto, ma anche quella di disegnatore di mobili durante la sua giovinezza in Cile, divenne l’art director dei Mural Scrolls, le grandi serigrafie che dovevano essere prodotte da un’azienda leader nel settore delle carte da parati, la statunitense Katzenbach & Warren. Sua fu l’idea di questo progetto, portato avanti da un editorial board che annoverava, con lui, anche Allen Porter, del Museum of Modern Art, il gallerista Pierre Matisse e William E. Katzenbach, presidente della ditta Katzenbach & Warren. Un’operazione d’avanguardia in perfetta sintonia con quel mondo moderno caratterizzato dalla riproduzione seriale, laddove “il prodotto della creatività perde il carattere di unicità per essere alla portata di tutti”, come scriveva Walter Benjamin nel suo saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”. Nel 1949 venne realizzato a New York un portfolio pubblicitario intitolato Calder Matisse Matta Miro: Mural Scrolls, che doveva servire a procurare le prenotazioni per le opere definitive. La pubblicazione, dall’accattivante copertina e con una modernissima legatura a spirale in plastica, era introdotta dalla firma autorevole di James Thrall Soby, critico e collezionista, trustee e benefattore del Museum of Modern Art. Conteneva le riproduzioni a colori in miniatura delle opere che avrebbero dovuto essere stampate su tela in grande formato, con una tiratura di duecento copie, e messe in vendita a 360 dollari l’una: Alexander Calder, A Piece of my Workshop, 1949, 183 x 290 cm; Henri Matisse, Arbre en Fleur, 1949, 155 x 185 cm; Roberto Sebastian Matta, Sun Dice, 1949, 173 x 265 cm; Joan Miró, El Sol, 1949, 122 x 178 cm. Nel portfolio si leggeva che i Mural Scrolls potevano essere incollati direttamente alle pareti come carta da parati, oppure appesi come i rotoli delle pitture cinesi. In ogni caso, gli scrolls non erano certo una carta da parati, ma opere d’arte riprodotte in formato extra large. Matta, regista dell’intera operazione, nel portfolio commentava così le serigrafie: «One should wear a Mural-Scroll like a woman wears a dress. It is to hang oneself, in full color, upon the wall, as a sunny day. Remove the Scroll, and you denude yourself, thus every wall hides a love». Il fine dell’iniziativa era quello di realizzare una decorazione d’avanguardia direttamente controllata dall’autore e dunque sottratta al rischio di una possibile manipolazione. James Thrall Soby dedicò a questa impresa un articolo, illustrato con le opere degli artisti, intitolato “Calder, Henri Matisse, Miro, Matta: silkscreen mural-scrolls from original design”, pubblicato sulla rivista “Arts & Architecture” nell’aprile del 1949 in cui giustificava tale progetto nell’interesse di un interior design di alta qualità e prezzo accessibile.

Un esito infausto

Il progetto, tuttavia, incontrò seri impedimenti e probabilmente naufragò sul nascere. Nella mostra “Kitsch to Corbusier: Wallpapers From the 1950’s”, presso il Cooper-Hewitt National Museum a Manhattan, nel 1995, furono esposti solo i saggi in miniatura del portfolio pubblicitario, ma non le stampe commissionate da Katzenbach & Warren a Calder, Matisse, Matta e Miró. Un dato certo è che Matta attraversò proprio allora una fase critica che l’indusse a lasciare New York. A causa di comportamenti ritenuti sconvenienti, fu infatti espulso dal gruppo dei surrealisti da Breton. Isolato e in crisi, nel 1949 giunse in Italia, stabilendosi a Roma, dove sarebbe rimasto fino al 1954 e dove un anno dopo il suo arrivo sposò l’attrice cinematografica Angela Faranda, con cui viveva in un appartamento in via di Trasone 49m dove campeggiavano appunto sulle pareti bianche le quattro enormi serigrafie su tela, i Mural Scrolls.

Sul numero degli esemplari

Le quattro serigrafie Katzenbach & Warren inc. Editore, provengono quindi da un’edizione originaria di 200 copie mai terminata. Matisse e Mirò presentano sul fronte, rispettivamente in basso a sinistra e in basso a destra, il timbro MS (Mural Scroll) e la tiratura (#1). L’assenza dell’indicazione della tiratura sulle altre due opere fa pensare che possa trattarsi di prove di stampa. Secondo Catherine C. Bock-Weiss in “Henri Matisse: A Guide to Research. New York, Routledge, 2012, pp. 334-335” sono stati stampati soltanto 30 esemplari. Tra le opere note, quelle presenti alla Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca (#14), al Whitney Museum di New York (#19) (https://whitney.org/collection/works/7991) e al Moma di New York (#5) (https://www.moma.org/collection/works/67005).

Dove e quando

È online il Catalogo dell’Asta 412 di Capitolium Art che contiene i Mural Scrolls. L’asta tradizionale nella giornata di lunedì 26 giugno 2023.

Bibliografia

James Thrall Soby, Calder, Henri Matisse, Miro, Matta: silkscreen mural-scrolls from original designs, in “Arts & Architecture”, 66 April 1949, pp. 26-28; Catherine C. Bock-Weiss, Henri Matisse: A Guide to Research. New York, Routledge, 2012, pp. 334-335; Pepe Karmel, Design Review; When Artwork Has a Sticky Back, in “The New York Times”, July 28, 1995; Núria Montclús Carazo,  El primer encuentro: Roma, 1949-1954, in Ead., Öyvind Fahlström y Roberto Matta, 1949-1964, Máster en Estudios Avanzados en Historia el arte, Universidad de Barcelona, 2010, p. 17; Miró. Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca. Lundwerg Editores: Barcelona, 2005.