Crisalide Festival – Forlì

Forlì: la 27^ edizione di Crisalide Festival riporta il pubblico a teatro dal 29 agosto al 6 settembre 2020

Uno dei festival più longevi d’Italia CRISALIDE , diretto e organizzato da Masque Teatro, giunge nel 2020 alla 27^ edizione e non rinuncia allo spettacolo dal vivo. Il pubblico torna in teatro dal 29 agosto al 6 settembre, negli spazi del Teatro Félix Guattari, per assistere agli spettacoli del festival CRISALIDE il cui titolo quest’anno è: “Pratiche sociali di liberazione”. Spettacoli di teatro, danza, musica, videoarte, atti di pensiero e laboratori filosofici. Protagonisti: Ateliersi, Carlo Massari, Giacomo Piermatti, Stefania Tansini, Luca Del Pia, Paola Bianchi, Kinkaleri, Sara Baranzoni, Paolo Vignola, Raimondo Guarino e il gruppo di undici giovani filosofi CSS/Spinoza, noi.

Nato nel 1994 come un luogo di discussione e di azione, il festival CRISALIDE, diretto e organizzato da Masque Teatro, è uno tra i più longevi festival di arti performative contemporanee d’Italia. Nel 2020 giunge alla 27^ edizione. “Crediamo fondamentale – ci dice Lorenzo Bazzocchi, regista di Masque, “che la pratica teatrale ritorni dove essa nasce, in quel luogo di libertà che è il palcoscenico”. Crisalide sarà quindi tra i primi esperimenti di ritorno del pubblico nel luogo deputato per il teatro, in questo caso negli spazi del Teatro Felix Guattari (Ex Filanda Maiani), sito nel quartiere di Schiavonia in via Orto del Fuoco 3.

Nel traguardare, come il geometra fa nell’atto di stabilire la corretta posizione del confine di un terreno, il paesaggio che ci offre il succedersi delle moltitudini di fatti, di pratiche discorsive, di invenzioni che Crisalide ha ospitato e generato negli anni, rimango attonito nel non scorgere, anche da movimenti minimi o fragili indicazioni, quello che sarebbe successo in questi primi mesi del 2020. – spiega Lorenzo Bazzocchi -. Ha senso mettere in relazione un accadimento biologico, e nella sua natura nefasto, con una attività che ha in sommo grado depositato il desiderio di uscire dalla materialità e dalla finitezza, per ambire ad una condizione di levità che sempre è sembrata poter proteggere l’idea originaria, quasi da renderla inattaccabile da qualsivoglia contingenza? Come raccogliersi in sé stessi e promuovere, nel medesimo tempo, la propria soggettività oltre i confini dell’ignoto sentire dell’altro e con questo intessere una alleanza, una pratica che liberi?”.

Si parte sabato 29 agosto alle 21.00 con lo spettacolo della compagnia bolognese Ateliersi dal titolo “La mappa del cuore di Lea Melandri”. Ateliersi conduce un viaggio emotivo attraverso le lettere di Lea Melandri pubblicate su “Ragazza In”, il settimanale per adolescenti degli anni ’80, tra le cui pagine si coglie l’immagine di una società in trasformazione.

Alle 22.00 chiude la serata il concerto del contrabbassista Giacomo Piermatti. Giovane e talentuoso interprete dei più grandi compositori per contrabbasso, è dedito principalmente all’interpretazione della musica contemporanea. Ha collaborato con importanti compositori come Terry Riley, Butch Morris, Sofia Guabaidulina, Hans Werner Henze.

Si prosegue domenica 30 agosto con due appuntamenti. Alle 18.00 il coreografo e danzatore Carlo Massari, già in residenza negli spazi di Masque Teatro in luglio, torna a Forlì per portare in scena un lavoro che riporta ancora una volta la compagnia a una profonda indagine su cambiamenti e dinamiche sociali. Lo spettacolo “A peso morto” è una pietas contemporanea con vaghi rimandi al mondo immaginifico e ironico di Roy Andersson, una fisicità che alterna lunghi momenti di staticità a improvvisi crolli, dinamiche e anti-dinamiche; distorsioni, disadattamento. Una danza oltre la danza.

Alle 19.00 il filosofo Paolo Vignola e la studiosa di arti performative Sara Baranzoni indagano l’isolamento nel quale tutti ci si è trovati negli ultimi mesi.

Nel loro intervento a due voci dal titolo:Distanziamento mentalei due studiosi per misurare gli accadimenti degli ultimi mesi analizzano il pensiero di Félix Guattari che già sul finire degli anni ottanta diagnosticava un sempre crescente disagio, un disagio sia mentale, sia sociale e certamente ambientale senza però rinunciare a immaginare una nuova forma di salute collettiva, politica e, appunto, ecologica. Certamente oggi viviamo in un mondo di schermi egoici, in cui la difesa disperata dell’io ha come effetto più evidente una sorta di distanziamento mentale con il conseguente allontanamento dell’alterità. Non sono solo gli ultimi cinque mesi di misure restrittive e di rimedi tecnocratici ad aver provocato il distanziamento (mentale).  Forse allora, prendere coscienza dei nostri distanziamenti mentali, dei nostri corpi schermati e scherniti, è già il primo passo per una pratica sociale di re-esistenza.

L’appuntamento di Venerdì 4 settembre è interamente dedicato alla poetica della giovane e promettente Stefania Tansini coreografa ed interprete, alle ore 21, del solo di danza “La grazia del terribile”. La performer arriva a concepire il corpo nel tempo, nel passaggio dalla concretezza del presente, dalla logica della carne, a pulsioni fuori controllo, per arrivare ad un corpo alla deriva, proiettato verso il desiderio, verso un altrove.

Anticipano (alle ore 20) e seguono (alle ore 22) le proiezioni di due opere video (Stupid girls 1 e 2) realizzate dal noto fotografo di scena Luca del Pia che prende a prestito la figura della giovane danzatrice per comporre un affascinante ritratto delle contraddizioni e delle meraviglie che questa disciplina porta in scena.

Sabato 5 settembre alle ore 21.00 Paola Bianchi torna a Crisalide con ENERGHEIA, uno studio sull’anatomia e sulla vicinanza dello sguardo, una coreografia di pelle, una poetica del corpo muto attraverso l’elaborazione coreografica di 350 immagini di 40 persone diverse.

Alle 22.00 l’intervento del professore Raimondo Guarino dal titoloIl discorso e le fonti dell’azione. Il paese dove Grotowski discute con Foucault”. Straordinario interprete del sentire contemporaneo, lo studioso e docente di teatro all’università di Roma Tre porta a Forlì l’immaginaria storia di un altrettanto immaginario incontro tra uno dei più significativi uomini di scena, Jerzy Grotowsky, e il più audace filosofo della scena francese degli ultimi anni del secolo passato, Michel Foucault.

Domenica 6 settembre ancora due appuntamenti. Alle 18.00 lo spettacolo di danza “HellO” della compagnia toscana Kinkaleri. “Un virus che attacca i corpi ha piantato le sue tende nella comunità degli uomini rendendoli estranei a se stessi, alle loro relazioni più intime e reali. Anche la parola è un virus che lega gli uomini in una comunicazione distorta, interessata e verticale” recita Massimo Conti regista e coreografo di una delle più importanti compagni di danza contemporanea.

Alle 19.00 sale sul palcoscenico “La Deleuziana”. A presentare il n.10 della nota rivista di filosofia e pensiero contemporaneo sono nuovamente Sara Baranzoni e Paolo Vignola (i fondatori) oltre ai produttori della edizione cartacea Paolo Davoli e Letizia Rustichelli di Obsolete Capitalism.

Crisalide Festival – Forlì

Nelle giornate del 4-5-6 settembre dalle 10 alle 18 la CSS (Cooperativa Sociale di Studio)
presenta il laboratorio filosofico “Spinoza, noi”. Quali sono gli strumenti della filosofia? Domanda maliziosa che sottintende la necessità di un’attenzione rinnovata nei confronti delle pratiche che ci costituiscono, pratiche di pensiero e pratiche di corpo, di parola e di ascolto. Il laboratorio è il luogo dove precipitano memorie e provenienze anche molto diverse e simultaneamente è lo spazio dove queste, disarticolandosi e riarticolandosi, possono trovare una ritmica e dinamica composizione. Spinoza costituisce una stella luminosa della nostra tradizione, un esempio dell’infinito gioco metabolico di necessità e libertà nel cui sentiero proviamo a camminare anche noi.

Biglietto per l’intera serata – 5€

CRISALIDE FESTIVAL XXVII

Arti dinamiche del presente
TEATRO – DANZA – MUSICA – FILOSOFIA

«PRATICHE SOCIALI DI LIBERAZIONE»

29 agosto – 6 settembre

Forlì

organizzazione e cura: MASQUE TEATRO

Direzione artistica: Lorenzo Bazzocchi
Organizzazione: Eleonora Sedioli
Con la collaborazione di: Linda Gori, Jessica Imolesi, Cinzia Monari, Ilaria Stefani, Chiara Venturini

Tecnica: Angelo Generali, Matteo Gatti

Media Partner: Succo Acido

Ufficio Stampa: Tatiana Tomasetta

TEATRO FELIX GUATTARI

Ex filanda Maiani – quartiere Schiavonia

via Orto del fuoco 3, Forlì

Info
Masque teatro
/ 393.9707741 / masque@masque.it

www.crisalidefestival.eu

Crisalide vive grazie al contributo e al sostegno di:

Comune di Forlì

Regione Emilia-Romagna
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
Romagna Acque Società delle Fonti

CRISALIDE FESTIVAL XXVII

Arti dinamiche del presente
TEATRO – DANZA – MUSICA – VIDEOARTE – FILOSOFIA

«PRATICHE SOCIALI DI LIBERAZIONE»

29 agosto – 6 settembre

Forlì

cura: MASQUE TEATRO

Direzione artistica: Lorenzo Bazzocchi
Organizzazione: Eleonora Sedioli
Con la collaborazione di: Linda Gori, Margherita Favali, Jessica Imolesi, Cinzia Monari, Ilaria Stefani

Tecnica: Angelo Generali, Alberto Bartolini, Matteo Gatti
Collaborazione Logistica: Area Sismica

Media Partner: Succo Acido

Ufficio Stampa: Tatiana Tomasetta

TEATRO FELIX GUATTARI

Ex filanda Maiani – quartiere Schiavonia

via Orto del fuoco 3, Forlì

Info
Masque teatro
/ 393.9707741 / masque@masque.it

www.crisalidefestival.eu

Crisalide vive grazie al contributo e al sostegno di:
Regione Emilia-Romagna

Comune di Forlì
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
Romagna Acque Società delle Fonti


Biglietto per l’intera serata – 8€

CRISALIDE FESTIVAL XXVII

Arti dinamiche del presente

«PRATICHE SOCIALI DI LIBERAZIONE»

29 agosto – 6 settembre

agosto / sabato
21.00 Ateliersi La mappa del cuore di Lea Melandri – teatro

30 agosto / domenica
18.30 Sara Baranzoni e paolo Vignola – Distanziamento mentale –
filosofia

21.00 Carlo Massari A peso morto – danza

22.00 Giacomo Piermatti – solo – concerto


4 settembre / venerdì
21.00 Stefania Tansini – La grazia del terribile – danza
22.00 Luca Del Pia Stupid girls – video

5 settembre / sabato
21.00
Paola Bianchi – ENERGHEIA – danza

6 settembre / domenica
21.00 Kinkaleri – HellO – danza

4-5-6 settembre
Spinoza, noi laboratorio filosofico

Ateliersi
La mappa del cuore di Lea Melandri

di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi / E con Francesca Pizzo /
Musiche arrangiate ed elaborate da Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla /
Abiti a cura di Federica de Pascalis / Ricerche Maria Donnoli /
Grazie a Lea Melandri per il pensiero condiviso, la vicinanza e la capacità di smontare gli schemi / Comunicazione e promozione Tihana Maravic /
Organizzazione e amministrazione Elisa Marchese /
Direzione tecnica Giovanni Brunetto e Vincenzo Scorza /
Tecnico luci e audio Salvatore Pulpito / Produzione Ateliersi / Con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna / Con il supporto di Renner / Grazie per la cura a Eugenia Delbue, per lo sguardo a Sara De Simone e per la collaborazione alla Biblioteca Italiana delle Donne / Parte delle lettere e delle risposte della rubrica “Inquietudini” sono raccolte nel libro La mappa del cuore pubblicato da Rubbettino Editore nel 1992. Grazie a tutte e tutti coloro che hanno scritto alla rubrica “Inquietudini”

Dove s’incontrano i Duran Duran e Jean-Luc Godard, i consigli dell’endocrinologo e Il diavolo in corpo, Siouxsie, i tarocchi e una giovanissima Meryl Streep? Nei tanti numeri di Ragazza In, il settimanale per adolescenti degli anni ’80, tra le cui pagine si coglie l’immagine di una società in trasformazione. Una rivista che fa la scelta dirompente di affidare a Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo e del movimento non autoritario, una rubrica di corrispondenza che lei apre al dialogo tra lettori con stimoli di carattere psicoanalitico, poetico e letterario. Ateliersi conduce un viaggio emotivo attraverso quelle lettere intrecciando le urgenze e gli ardimenti sonori di allora con le risonanze presenti.

BIO
Riconosciuto per la scrittura scenica che trasfigura i dati del reale attraverso la loro ricomposizione poetica e musicale, Ateliersi opera nell’ambito delle arti performative e teatrali e si occupa della programmazione culturale dell’Atelier Sì a Bologna. La compagnia crea interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo con altre discipline per intercettare inquietudini e prospettive legate ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo.

Carlo Massari/C&C Company
A peso morto

Creazione ed interpretazione Carlo Massari/C&C Company
Maschere di scena Lee Ellis
Riconoscimenti Premio “TrenOFF2017”, Selezione “Contact Zones 2019”

Fotogrammi di una periferia senza tempo e identità, non perché non l’abbia mai avuta, voluta, desiderata, ma perché le è stata sottratta a morsi nell’inutile e alquanto misteriosa nuova definizione di “Città Metropolitana”, che significa tutto e il suo contrario e che sprofonda nell’oblio. Caratteri, una volta protagonisti, oggi disadattati privi di una funzione sociale, comparse passive, astanti in attesa di cadere in una voragine identitaria che ne cancellerà definitivamente la memoria per dare spazio al nulla. La città si “evolve”, espande, dimenticandosi totalmente e lasciando indietro coloro che una volta la rappresentavano con il loro dialetto, i loro detti, memorie, le loro rugosità. Un microcosmo statico, corpi pronti al crollo, perché questo è ciò che resta al termine dell’oblio. Uno studio open-air sul vuoto, sul non ricordare perché eravamo lì e cosa ci eravamo venuti a fare, sul: -“Boh…Quasi quasi tornerei a casa…Se solo mi ricordassi da dove sono venuto e dove stavo andando…” Una ricerca che comincia proprio in periferia e che lì vuole restare, al margine, per raccontare e dare, forse, l’ultimo fiato a corpi esanimi di Eroi, Ré, Divinità caduti in disgrazia, che attendono malinconici e sognanti che qualcuno gli si avvicini per “attaccare bottone”, per sentirsi ancora importanti. Una pietas contemporanea con vaghi rimandi al mondo immaginifico ed ironico di Roy Andersson, una fisicità che alterna lunghi momenti di staticità a improvvisi crolli, dinamiche e anti-dinamiche; distorsioni, disadattamento, perché di questo si tratta. Un lavoro che riporta ancora una volta la Compagnia ad una profonda indagine su cambiamenti e dinamiche sociali.

BIO

C&C si identifica come progetto di creazione e sviluppo di un linguaggio artistico in continuo divenire, indirizzato verso un’indagine fisica e drammaturgica, atto a trasmettere e condividere energie e creatività nel modo più diretto, limpido e reale possibile in stretta relazione con le urgenti tematiche sociali contemporanee. Caratterizzata da un lavoro costante e privo di sovrastrutture, C&C si interessa alla profondità delle relazioni interpersonali con l’obiettivo di portare la verità sul palco attraverso un linguaggio profondamente fisico che consenta al pubblico di sentirsi rappresentato all’interno della sua universalità.

 La Compagnia, nata nel 2011 dall’incontro artistico tra Carlo Massari e Chiara Taviani, denota fin dagli esordi una vocazione per l’ibridazione tra danza e physical theater con altri codici artistici, e quindi con la parola recitata e cantata, con il cinema, con la musica e con l’arte contemporanea e performativa, perfettamente calzante con l’ecletticità e versatilità dei suoi performer e avvalendosi di preziose collaborazioni con professionisti provenienti da tutta Europa. 
Tra le numerose produzioni che vantano intense tournée in Italia e all’estero, oltre che prestigiosi riconoscimenti internazionali (tra cui Hiver Oclytes/Les Hivernales [FR], International Choreographic Competition Hannover [DE], Zawirowania Competition [PL], Konzert Theater Berne [CH], Machol Shalem Dance Competition [IL], ACT Festival [ES], Premio Roma Danza [IT], CrashTest [IT] ). Dal 2017 la direzione artistica della Compagnia è affidata unicamente al coreografo e performer Carlo Massari.

Giacomo Piermatti
Ha studiato contrabbasso con Daniele Roccato e Stefano Scodanibbio.
Dedito principalmente all’interpretazione della musica contemporanea, si è esibito, sia come solista che in ensemble, in numerosi festival internazionali. Ha collaborato con importanti compositori come Terry Riley, Butch Morris, Sofia Guabaidulina, Hans Werner Henze.
Suona nel Ludus Gravis ensemble e collabora con Klangforum Wien, Edison Studio, Suono Giallo, CLSI, Masque Teatro. Ha effettuato
registrazioni discografiche per Wergo ed ECM.

Stefania Tansini
La grazia del terribile

Progetto, coreografia, danza: Stefania Tansini

Luci: Matteo Crespi

Suono: Claudio Tortorici

Collaborazione artistica: Anna Zanetti

Foto di Luca del Pia

durata 30’minuti

È un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie: da un lato scultura in movimento che intensifica e dilata la durata del gesto naturale creando infinite geometrie sulle quali però non si sofferma. Dall’altro un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi.

Un corpo che si modifica nel tempo, che passa dalla concretezza del presente, dalla logica della carne, a pulsioni fuori controllo, per arrivare ad un corpo alla deriva, proiettato verso il desiderio, verso un altrove.

Il processo di ricerca che ha portato a questo solo è un percorso meditativo, fatto di concentrazione continua e di attenzione al dettaglio, che tenta di mettere in forma le inquietudini e le contraddizioni che ci abitano, che tenta di coglierei quell’energia vitale che cerca di sopravvivere in un cambiamento di forme continue che scivolano nello spazio.

BIO

Nata nel 1991, a Ponte dell’Olio (Pc).

Dopo gli studi di ginnastica artistica e di danza classica, nel 2014 si diploma come danzatrice presso la Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi, sotto la direzione didattica di Marinella Guatterini. Di fondamentale importanza sono gli incontri con Enzo Cosimi, Dominique Dupuy, Cesc Gelabert, Jonah Bokaer, Maria Consagra.

Nel 2014 prende parte allo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame Storia di Q e inizia a lavorare come danzatrice in tutte le produzioni di Simona Bertozzi: Animali senza favola (2014), Prometeo: Contemplazione (2015), Prometeo: il Dono (2015), Prometeo: Astronomia (2016), And It Burns Burns Burns (spettacolo finalista del Premio UBU Danza 2017) e nell’assolo Flow On River (2018).

Nel 2016 inizia a lavorare con Luca Veggetti per gli spettacoli Non essere, una tentazione (2017), Quarto personaggio (2018), L’inferno dello sguardo (2019), e con Ariella Vidach per Temporaneo Tempobeat.

Si confronta con alcune esperienze di video-danza (Interferenze, cortometraggio, L’isola sbagliata, film, Piano Social, video musicale del musicista Francesco Orio) e nel 2017 viene chiamata da Romeo Castellucci per prendere parte alla sua nuova produzione Democracy in America e nel 2018 al Flauto Magico, opera lirica con la regia di Castellucci e le coreografie di Cindy Van Acker.

Ha lavorato con Emanuela Tagliavia, in Hopper Variations (2014) e Combustioni (2015), con Mette Sterre (curatore Robert Wilson) nella performance Structurealist (2015).

Collabora con Corona-Events come trampoliera, coreografa e assistente alla regia.

Altri incontri fondamentali: Roberta Mosca, Yasmine Hugonnet, Raffaella Giordano, Michalis Theophanous, Cristina Rizzo, Jan Fabre.

Da sempre è stata accompagnata dalla necessità e dal desiderio di un percorso autoriale di ricerca sul corpo e sul movimento. 

Nel 2018 debutta il progetto coreografico-installativo Questione di vita o di morte, la performance museale Linea Umana (2017) e il progetto video Ma Mère, Ma Mère, Ma Mère, in collaborazione con il fotografo Luca del Pia, che sarà parte di un film neozelandese.

A Kilowatt Festival 2019 ha debuttato la sua creazione coreografica La grazia del terribile

La pratica sul corpo e il suo percorso personale la accompagnano nella creazione dei suoi progetti coreografici, performativi e visivi, e nella collaborazione con e per altri artisti.

ad esempio, con il musicista-compositore Paolo Aralla per Interno Notte (2020), una performance in una stanza di casa per un pubblico ristretto, con Secret Theatre Ensamble e Tempo Reale per Utera (2019), uno spettacolo sonoro-visivo con sensori biodinamici, video live set e voci spazializzate. Con il percussionista Davide Bussoleni per 7Wonders (2019), e con Anna Zanetti per Corpo Sottile (2017).

Luca Del Pia / Stefania Tansini

STUPID GIRLS

fare esperienza delle possibilità di rapporto tra corpo e video in diverse dimensioni

Installazione di Stefania Tansini e Luca del Pia

Quello che stiamo facendo è la registrazione video dell’esperienza di un corpo attraverso dei dispositivi. Il dispositivo consiste in una serie di scelte – luogo, luce, suoni, abiti, oggetti, …- che delimitano un territorio d’indagine. Frammenti di realtà precisamente individuati all’interno dei quali il corpo viene immerso.

Un contesto delimitato e preciso di diversi elementi, che rende visibile qualcosa che sta accadendo.

Dopo aver creato questa struttura di regole precise, ci rendiamo disponibili al dispositivo stesso.

Stiamo nella situazione e accettiamo quello che c’è e che ci può essere. Lasciamo che le cose siano e ci abbandoniamo alla potenzialità che è in loro, supportati dalle regole che abbiamo pensato e accettato e che ci puliscono da tutto quello che non è necessario ed efficace.

Questo ci permette di vivere pienamente il momento della registrazione. Un momento unico e irripetibile, dove il nostro essere genuini, trasparenti, è solo quello a cui dobbiamo porre attenzione. Nient’altro. Essere, stare e accettare quello che c’è: la situazione e noi stessi.

Se per noi, danzare e riprendere immagini sono i modi con cui ci rapportiamo con il mondo e senza i quali vivere diventa faticoso, in questo percorso abbiamo rinunciato a queste modalità per calarci in una dimensione di pura vitalità, dove il corpo di entrambi è teso solo a vivere e non a rappresentarsi, pur conservando tutta la ritualità del teatro.

C’è un continuo spostamento e modificazione dei due linguaggi, un’abolizione dei ruoli che fa sì che il lavoro sia frutto della relazione che intercorre tra il corpo ripreso e il corpo che riprende.

Uno spazio e un tempo non ripetibili, dove il corpo gestisce la telecamera e le riprese video diventano presenza attiva che influenzano il corpo.

Così il progetto, organizzato nella sua impalcatura, si va a delineare solo nel momento in cui viene vissuto. Un’unica rappresentazione, senza repliche. Un’unicità nella quale si risolve tutto il possibile.

Si procede poi ad un montaggio e una successiva installazione attraverso un processo di scelte e selezioni che hanno come guida le immagini stesse.

Il lavoro di montaggio delle immagini si svilupperà nella ricerca di una comprensione di ciò che è successo, di ciò di cui si sono impregnate le immagini. Saranno le immagini stesse, in una sorta di autodeterminazione, a divenire autore e regista.

In questo modo, abbiamo messo in forma qualcosa di non pensato, di qualcosa legato al corpo e al gesto, creando un’installazione strutturata in quattro episodi, ognuno fruibile in maniera differente in base alla diversa natura dei dispositivi utilizzati.

Una forma ambigua, che trova nell’azione, nel movimento e nel gesto, quella capacità espressiva che lega la vita all’arte. Che offre ai corpi una possibilità di fuga e di cura, da sé stessi e dal mondo.

STUPID GIRLS

Come sta il corpo?

Come stabilire un legame tra l’essere, le cose e la situazione?

La ricerca di una prossimità, una vicinanza, a quel nulla che si frappone tra il corpo e le cose, in un’armonia mai così salda e definitiva, ma sempre capace di accogliere l’imprevisto, l’inatteso, l’inquietante, sempre al limite del rischio, del possibile e del fallimento.

Far coincidere il corpo con l’esistenza, in un rapporto esplorativo del mondo.

Una materia che si offre, una superficie esposta allo sguardo. Una carne posseduta dalla visione nella quale si manifesta una vita e un’offerta a parteciparvi.

Un corpo femminile che provoca, chiama in gioco una situazione e le cose delle quali è circondata che, a loro volta, inviano informazioni sul corpo e le sue possibilità.

Se da un lato la situazione lo vincola in un luogo, quel luogo è anche l’unica occasione che ha di essere presso le cose, per cui è libero non malgrado questo presente situazionale, ma grazie ad esso.

Un corpo giovane, vitale, spinto dal desiderio dell’incontro con l’altro, con le cose, con il mondo, curioso di scoprire che tipo di relazione instaurare per esserne veicolo.

Il mondo è tutto riflesso nello sguardo del corpo e lo sguardo del corpo è tutto fuori di sé, ospitato dal mondo.

Un’esperienza corporea che insegna a sentire.

Stefania Tansini

Paola Bianchi
ENERGHEIA

coreografia e danza Paola Bianchi
musiche composte ed eseguite dal vivo Fabrizio Modonese Palumbo
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
tutor Roberta Nicolai, Raimondo Guarino
sguardo esterno Ivan Fantini
staff scientifico Laura Gemini, Giovanni Boccia Artieri, Annapaola Lovisolo, Alessandro Pontremoliprogetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza della Regione Emilia-Romagna; Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro); nell’ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore
produzione PinDoc
coproduzione Agar, Teatri di Vetro, Teatro Akropolis
con il contributo di Mibac e Regione Sicilia

Enérgheia è una parola che indica un atto di trasformazione, o l’essere in opera, secondo un uso che comincia a imporsi con Aristotele. Accanto alle attività che producono opere, ve ne sono altre in cui atto e opera coincidono. Tale è la danza, in cui l’enérgheia è insieme soggetto e oggetto dell’esperienza. Enrico Piergiacomi

ENERGHEIA, primo dispositivo del progetto ELP, nasce da un’immersione emotiva negli archivi retinico-mnemonici di una quarantina di persone alle quali ho posto una domanda: quali sono le immagini pubbliche che si sono impresse nella tua retina e che anche dopo molto tempo continuano a essere vive nella tua memoria visiva? Quei frammenti di accadimenti fermati su supporto analogico o digitale sono a tutti gli effetti pezzi di storia, un atlante mnemonico personale e condiviso. Ho ricevuto più di 350 immagini che sono andate a comporre una sorta di archivio retinico, un archivio mnemonico di corpi parzialmente condiviso da un gruppo eterogeneo di persone. ENERGHEIA nasce da un lungo processo di incarnazione di una selezione di quelle immagini,  processo che non si è limitato alla copiatura/imitazione dell’immagine, ma ha attivato un’analisi approfondita dello spazio, della tensione, delle forze, del ritmo generato da quell’azione immortalata, dall’indagine del prima e del dopo, da quello che c’è oltre l’immagine. Ogni immagine è entrata nel mio corpo deformandolo, modificandone le posture e le tensioni fino a generare nuovi stati del corpo. L’archivio retinico di partenza è entrato nel mio corpo e il mio corpo è diventato archivio esso stesso di quelle immagini attraverso un montaggio anacronico che scompiglia il tempo della storia.
ENERGHEIA è uno studio sull’anatomia e sulla vicinanza dello sguardo, una coreografia di pelle, una poetica del corpo muto.

BIO

Coreografa e danzatrice. Con i suoi lavori partecipa a festival nazionali e internazionali. È co-fondatrice del [collettivo] c_a_p che si impegna nella divulgazione della cultura della danza contemporanea. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Ha curato la direzione artistica di rassegne e festival. Nel 2014 Editoria&Spettacolo pubblica il suo volume Corpo Politico _ distopia del gesto, utopia del movimento.

Kinkaleri

HellO

Progetto e realizzazione/project and realization Kinkaleri/Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco

con/with Michele Scappa

produzione/production Kinkaleri / KLm

con il sostegno di/with the support of Regione Toscana, MIBACT-settore spettacolo

All’inizio c’era uno spettacolo. Poi c’è stato un vuoto puntuto e nevrotico. Dopo una distanza dalle cose da fare e dalle persone. Adesso siamo tutti in attesa dell’autunno a venire.

Un virus che attacca i corpi, ha piantato le sue tende nella comunità degli uomini rendendoli estranei a se stessi, alle loro relazioni più intime e reali. Sapevamo già, dalla nostra ricerca sui corpi viventi esposti alla visione, che anche la parola è un virus che lega gli uomini in una comunicazione distorta, interessata e verticale. Per questo avevamo immaginato uno spettacolo fatto di corpi trionfanti nella loro relazione conflittuale con la parola di un testo, sublime e nevrotico come l’Otello di Shakespeare. Un binario parallelo e antagonista che legava corpi e parole. La parola cercava il potere sui corpi, i corpi cercavano la verità dal loro incontro.

OtellOè il titolo dello spettacolo che arriverà.

HellOè il solo che si presenta oggi ai vostri occhi.

Osservatelo con attenzione. Osservate i particolari di un corpo trionfante nella sua fragilità, i suoi movimenti e la sua stasi, la sua intensità e il suo colore, le sue voglie e meraviglie, il suo porsi davanti a voi come unica certezza della vostra presenza e realtà. Di tutto il resto, di ciò che scrivono, di ciò che vi dicono, c’è da speculare e dibattere, ma da non fidarsi troppo.

BIO

Kinkaleri nasce a Firenze nel 1995. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero, teatri, centri d’arte con- temporanea, festivals e spazi espositivi fra cui Triennale/Teatro dell’Arte – Milano, Teatro Fabbricone – Prato, Teatro Grande – Brescia, Sophiensaele e KunstHalle Deutsche Bank – Berlino, Centre Pompidou – Parigi, Kaaitheater e KunstenFESTIVALdesArts – Bruxelles, Centro Pecci – Prato, Fondazione Gulbenkian – Lisbona, Kitazawa Town Hall – Tokyo, Oriental Pioneer Theatre – Pechino, Mercat de les flors – Barcellona, La Batie Festival – Ginevra, Festivan di Santarcangelo – Santarcangelo, Palazzo Strozzi – Firenze, Biennale Danza – Venezia, MAXXI – Roma, Athens Festival – Atene.

In questi anni sono state inoltre numerose le collaborazioni con artisti tra cui Emanuele Becheri, Jacopo Benassi, Riccardo Benassi, Canedicoda, Daniela Cattivelli, John Giorno, Invernomuto, Jacopo Miliani, Margherita Morgantin, Nation25, Paolo Parisi, Tempo Reale, Nico Vascellari. Dal 2001 Kinkaleri ha sede operativa a Prato nello spazioK, uno degli spazi dell’ex-area industriale Campolmi nel centro storico della città. Dal 2013 lo spazioK è Centro di Residenza Regionale sviluppando percorsi artistici appartenenti ai diversi campi della creazione e rivolti alle giovani generazioni, lo spazio è anche il luogo di is it my world? E Body To Be serie di appuntamenti curati dalla compagnia sulle arti della scena. Il gruppo è formato attualmente da Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco