Federica Marin artista segnalata dalla Giuria a La Quadrata 2019, ottava edizione del concorso d'arte contemporanea ideato da Il Melograno Art Gallery

Federica Marin segnalata dalla Giuria a La Quadrata 2019

Federica Marin  segnalata dalla Giuria a La Quadrata 2019, ottava edizione del concorso d’arte contemporanea ideato da Il Melograno Art Gallery

La rassegna dei Finalisti sarà inaugurata a Livorno sabato 22 giugno alle ore 18.00

L’opera proposta si intitola ” Confini”, ed è una fotografia elaborata, su plexiglass, cm. 100×100, del 2019.

Confini

Quest’opera è una riflessione sulla vita contemporanea caratterizzata sempre più dal dinamismo e dalla trasformazione e pone le seguenti domande…

Qual è il confine, il limite, che ci poniamo ogni giorno,

Qual è il limite del nostro pensiero oggi… per il domani

Qual è il limite, il confine, tra la materia, la realtà, e la sua trasformazione…

Qual è il limite tra ciò che vediamo e ciò che percepiamo.

Quest’opera vuole riflettere su questi temi.

Il “confine” diventa un passaggio, una linea invisibile verso un nuovo stato, verso “altro”.

Architetto, Phd in Ingegneria civile e ambientale, fotografa e ricercatrice in ambito accademico.

Ha acquisito una solida formazione negli studi artistici, nella grafica pubblicitaria e nella fotografia ottenendo in questi settori importanti riconoscimenti.

Alla ricerca didattica-architettonica ha sviluppato in parallelo un percorso artistico personale sulla percezione visiva attraverso l’uso della macchina fotografica. Lo studio della tecnica fotografica iniziato in giovane età, alle scuole superiori, si è sviluppato successivamente con corsi professionali e workshop al Politecnico di Milano con maestri di settore come Piero Pozzi, Roberta Valtorta, Guido Guidi, Giovanni Chiaromonte, Mario Cresci, Paolo Rosselli.

Attraverso attente riprese fotografiche l’artista compie una trasfigurazione dell’immagine colta del paesaggio, sia naturale sia antropizzato. Gli elementi visivi compongono ritmi autonomi dal reale fino a sfiorare l’astrazione e le fotografie sembrano intrise di morbida sostanza pittorica.

I differenti temi affrontati negli anni (paesaggio, natura, città, architettura, moda, ecc..) rappresentano, comunque, dei passaggi emotivi di ricerca profonda sul significato dell’immagine ripresa e dei processi e sentimenti richiamati.

“La realtà viene ribaltata nel suo riflesso in un gioco illusorio e ingannevole di apparenze, in un riverberarsi di specchi. Pare quasi che l’autrice, più che guardare all’esterno, si raccolga in se stessa a cercare una fantastica verità segreta che gli impasti di trame visive definite da campiture cromatiche a contrasto hanno il compito soltanto di suggerire. I paesaggi ripresi si contaminano, cambiano il loro volto e i soggetti oltrepassano il “confine del reale” creando un’estetica fortemente impattante. A queste visioni l’artista consegna la sua vibrante tensione al sogno. Lo spazio per Federica Marin è continua ricerca, analisi e scomposizione delle forme, è sensuale tattilità” (I. Deganis).

“L’artista propone scenari intimi e allo stesso tempo surreali, caratterizzati contemporaneamente da familiarità e straniamento; utilizza la macchina fotografica come fosse la tavolozza di un pittore, rielaborando in studio ciò che coglie dalla realtà e restituendo delle immagini cariche di suggestioni liriche. La Marin introduce una dimensione prettamente pittorica e artigianale nella sfera di uno strumento spesso accusato di freddezza e di riproducibilità industriale delle immagini, portando nell’opera uno scarto poetico dall’estetica e l’equilibrio orientale” (L. Nuvoli).

“Quest’artista è un architetto. Lei sa guardare lo spazio e di questo capirne i significati e dedurre i significanti perché chi dello spazio fruisce possa trovarne il senso e lo scopo. Per questo le sue fotografie sono ripensate dopo gli scatti e come una pittrice li colora perché lo sguardo si perda in scenari conosciuti ma che la poetica di Federica rivela di nuovo…nelle sue opere è formidabile la sua capacità di osservare il dualismo tra infinito, profondità di campo, e i dettagli dei piani. Tutto diviene gioco psichedelico, come si fosse lì davanti a una meraviglia che non è straordinaria di per sé, è piuttosto unica, irripetibile perché l’arte di Federica l’ha fatta sua e ce la restituisce perché l’atonia e l’afonia di questo tempo finisca, finisca presto” (A. D’Atanasio).

“Il procedimento tecnico e mentale alla base dell’elaborazione fotografica di Federica Marin è alla ricerca di sensazioni sempre nuove in stretto rapporto alla natura che diventa suggestivamente straniante quanto più viene emancipata dai binari più codificati della percezione” (V. Sgarbi).

“La produzione fotografica è fortemente impressionata da una cultura ed una filosofia d’ampio spessore, ma non rifugge da un’appartenenza paesaggistica che è pretesto, comunque reale punto di riferimento, quanto meno a livello d’ispirazione” (L. Damiani).

L’artista ha approfondito questi percorsi artistici anche attraverso numerosi viaggi di studio in diversi paesi e continenti, oltre alle capitali europee, alla ricerca di nuove dimensioni e insolite prospettive. Numerosi sono, infatti, i viaggi in Europa, in India, in America, nel Medio Oriente, in Russia, in Cina, in Mozambico e nel nord Africa. Alla stampa tradizionale su carta fotografica sia in b/n che a colori si affianca la ricerca digitale su tela di grande formato e su supporti plastici.

La Quadrata 2019

www.concorsiarte.it

Rassegna dei finalisti

22 giugno  – 7 luglio 2019

Vernissage sabato 22 giugno ore 18.00

Il Melograno Art Gallery

Livorno, via Marradi 62/68

Scopri tutto il concorso negli articoli di MeloBox