Filippo Fadini – ArtePadova 2021 C.A.T.S

Filippo Fadini e le sue opere ad

ArtePadova 2021

Contemporary Art Talent Show

Filippo Fadini, Bergano, 1997. Artista metafisico, votato al disegno e alla pittura.

<< […] Filippo si muove all’interno di una galassia extra-umana, o meglio coniuga il cervello con un’ultra-stratosfera in cui abitano mutazioni irregolari. Esse, al cospetto di un Dio selvaggio e addomesticato, scalano le vette di una nuova conoscenza […]>>
(Omar Galliani in merito all’opera “Portali Archedimensionali” in “Iethaclisi. Sigilfi dell’Anima”, Brera 2021)

Chi sono? Chi è l’Artista?

Il puro, portatore di pensiero, visionario estetico. Colui che cala le funi metafisiche negli Inferi dell’umanità.
E’ lui che il Mondo deve volere dalle sue viscere.

E’ una creatura endemica, in continuo carotaggio spirituale. In perenne moto e ricerca: sa che deve, per evitare una talassemia dell’animo, tipica di personalità quiescenti e acquitrinose. Come un cirripede che agita i suoi “arti” per attrarre cibo, l’Artista scuote le sue braccia e fibre in cerca di vita. La contemporaneità vuole schiacciarlo, renderlo ancora più prigioniero della sua carne. Ma Egli, con arguzia morfologica e con intento eucaristico, crea turbini con i suoi fluidi provocando calanchi nella società.

Soffre, sanguina ed è costretto quotidianamente a nutrirsi di impurità e ignoranze, come i troglobi fanno con le feci dei volatili speleologici. L’Artista in modo assimilabile, assapora “scarti di cielo”. E nella grettezza urbana, come un’artemia, il metafisico conserva le sue idee in uova cormeumore. Così tenta di preservare le sue intuizioni nella siccità di questi tempi.
D’altronde, cos’altro può “fare”? E’ obbligato a ricorrere alla Metafisica. Difatti quando il seno della Ragione è affetto da mastite e il cervello è una falesia esposta alle onde erosive dell’Ignoto, Egli si arma di Fede. Solo così riesce a configurarsi nello spazio-tempo che ci governa.
Nel famelico Chronos, che con lo stridere dei suoi denti e del masmasticare delle sue fauci scandisce lo scorrere, l’Artista deve stabilire il suo Kairos. Ed è allora che intraprende il dialogo con il suo dàimòn. Voci, echi lontani, ma che se tornano significa che qualcosa c’è.
Così è l’inizio per comprendere la Via. Il Tutto.
L’unico e indispensabile portale di lusinga, insito nella «Sacra Musa». Entità pontificatrice, tridacna dei cieli, ooteca divina di emozioni. Sguardo totalizzante, utopia resa presenza. In Lei tutto sembra possibile.
Energia pirotecnica, riassume la Natura e rende intimo l’estraneo. Il metafisico, come un filodendro, si arrampica sul suo Albero muliebre in cerca di luce

(tratto da Filippo Fadini, Methaclisi. I sigilli dell’anima, 2021
Accademia di Belle Arti di Brera, Milano )

@filippo.fadini